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«Non basta una legge, serve una buona legge»

Il commissario straordinario per la Ricostruzione Giovanni Legnini è intervenuto a Ferrara alla terza giornata della 18esima edizione del RemTech Expo: l’avvocato ha auspicato una norma organica definendola «assolutamente necessaria», poi ha aggiunto: « Tra conoscere, decidere e fare manca una consecuzione in un arco di tempo accettabile»

Nella giornata di ieri il Commissario Straordinario per la ricostruzione post-sisma e post-frana a Ischia, Giovanni Legnini, ha preso parte alla terza giornata di lavori della 18ª edizione del RemTech Expo di Ferrara. L’evento – dedicato ai temi del risanamento, rigenerazione, ricostruzione e sviluppo sostenibile dei territori – ha ospitato un importante spazio di confronto intitolato “Dalla prevenzione del rischio da catastrofi naturali e antropiche alla governance dei processi di ricostruzione”. Durante la sessione, focalizzata sul Codice della Ricostruzione post-calamità, attualmente in discussione presso la Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati, Legnini ha sottolineato: “Una legge organica sulle ricostruzioni, lo diciamo da anni, è assolutamente necessaria. Il disegno di legge del Governo, e quelli di iniziativa parlamentare, all’esame della Commissione Ambiente della Camera, sono condivisibili nel loro impianto complessivo, e sono il frutto di un lungo percorso di sedimentazione di proposte, esperienze consolidate negli anni, e innovazioni legislative degli ultimi 10-15 anni. Mi auguro che il testo possa essere integrato e migliorato sugli aspetti più volte oggetto di confronto, con una convergenza tra il governo e tutti i gruppi parlamentari, poiché abbiamo bisogno che la nuova legge sia approvata rapidamente e si dimostri efficace nella gestione delle ricostruzioni post emergenza”.

Il Commissario Legnini ha poi rimarcato l’importanza di rendere più efficaci i processi di riscostruzione: “Tra conoscere, decidere e fare, spesso, manca una consecuzione in un arco di tempo accettabile. Il nostro Paese dispone di una comunità scientifica capace di fare previsioni attendibili così come i processi decisionali sono spesso rapidi. Ma ciò di cui ha più bisogno il nostro Paese è accrescere la capacità attuativa, il fare appunto. E mi auguro che tale tema cruciale venga affrontato in modo chiaro nel disegno di legge”. “Le attuali articolazioni della pubblica amministrazione – ha spiegato – non riescono a rispondere tempestivamente alle attività post emergenziali e per questo è auspicabile che venga predisposta una struttura centrale forte e ben dotata di professionalità, che venga consolidato il modello degli uffici speciali per la ricostruzione, coinvolgendo anche i soggetti esterni alla PA a partire dalle professioni tecniche. Allo stesso tempo, occorre garantire che gli interventi di ricostruzione siano trattati dalle anministrazioni competenti al rilascio di autorizzazioni e pareri con priorità quando si verificano eventi calamitosi”. Infine, il Commissario ha auspicato che il dibattito parlamentare si concentri su tali questioni, contribuendo a trovare soluzioni concrete sulle quali sono state presentate proposte emendative interessanti sia dai gruppi di maggioranza che di opposizione. “Non basta, infatti, avere una legge, ma serve una buona legge e che funzioni”, ha concluso.

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