Nodi d’amore: per Artemisia l’emozionante IV edizione
Lo spettacolo tra musica, danza e passione in piazzetta San Girolamo, Paolo Massa: “farò lo sciopero della fama pur di far valere i nostri diritti”
“L’amore che ci lega e non separa, la strada meno amara la voglio camminare nel tuo nome e da lassù m’insegnerai tu come”. E’ iniziata così la IV edizione di “Nodi d’amore”, manifestazione ideata dall’Associazione Artemisia Una voce per l’anoressia per ricordare Artemisia Massa che ci ha lasciato tre anni fa a causa dell’anoressia. Una frase, gli occhi puntati verso il cielo e il balletto di Claudio Montefusco ad aprire una serata, condotta daDanilo Ferrandino, fatta d’amore, di danza e di canto per sensibilizzare Ischia e i suoi ospiti sul tema dei disturbi del comportamento alimentare.
Per spiegare mission e progetti Paolo Massa, presidente dell’Associazione e papà di Artemisia, «è stato un anno di studio, – ha detto dal palco – non ci stancheremo mai di ripetere che nei disturbi alimentari c’è anoressia, bluimia, vigoressia e tanti altri disturbi nuovi che vengono fuori ogni anno. Abbiamo condiviso che c’è una buona componente genetica e basterebbe mettere insieme le informazioni che stiamo raccogliendo per fare un ottimo lavoro di prevenzione primaria. Forse farò lo sciopero della fame – ha continuato Massa – una settimana fa èmorta Susi con la stessa storia di mia figlia, lo stesso percorso: è arrivata al centro residenziale troppo tardi, accompagnata in treno dalla madre, quando sarebbe potuta arrivare in autoambulanza. NOn deve più succedere, mi ha telefonato il responsabile generale e attendo di poter dire loro cosa dovrebbe fare la Campania». L’Associazione raccoglie di anno in anno piccole soddisfazioni, «siamo stati presenti a molti convegni e nelle scuole.
Il problema non si può affidare alle associazioni, noi possiamo curare il nostro orto, ma non basta. Insieme all’ accoglienza il girasole stiamo cercando di entrare sempre più tra le famiglie degli ischitani, ma non è abbastanza. Con le autonomie regionali sta accadendo che molti stanno andando avanti, altri invece sono tremendamente indietro».Sul palco, per una sera, la gioia, l’energia di Artemisia espressa da chi si è alternato per ballare in suo ricordo. «Vogliamo sfatare i falsi pregiudizi – ha aggiunto Danilo Ferrandino – la danza è aggregazione, amore libertà leggerezza, espressione di sé del proprio corpo e della proprio anima».Dalla musica classica all’hip hop, in piazzetta San Girolamo hanno animato la serata gli allievi del balletto d’Ischia e della body ballet dance insieme a Marilena Castigliola con la sua voce. «L’altra sera ero alla festa di Sant’Anna, fuochi meravigliosi, l’incendio del castello e, davanti a me, tre ragazze che hanno passato tutta la serata a farsi i selfie perdendosi quel meraviglioso spettacolo.
Fuori di sé nasce per questo, i giovani della IV A del liceo Ischia hanno scattato immagini raccogliendo tutto il bello che c’è intorno, lasciando perdere se stessi». A spiegare il progetto che ha coinvolto la scuola ischitana il professore Gianni Ferrandino, «oggi tra i tanti problemi c’è che ci sfugge la realtà. Stiamo cercando di sposare ciò che il Miur ci ha chiesto di fare: dare indicazioni e orientare i ragazzi a intraprendere le giuste strade per la loro vita». Sul palco gli studenti che hanno partecipato al progetto, «complimenti a Paolo Massa che ha saputo coinvolgerci». Dopo i ringraziamenti al Comune d’Ischia per il patrocinio e all’associazione Carabinieri per il servizio d’ordine, anche quest’anno ospite della manifestazione è stato il prof Tommaso Ariemma, reduce dalla pubblicazione del suo ultimo libro che, sin dall’inizio, è stato vicino all’Associazione, ideando il progetto “Fuori di sé”.
«La filosofia degli anni ’80 è una dichiarazione d’amore verso questi anni che però non ha a che fare con la nostalgia. L’idea del libro è nata a scuola, qui a Ischia, dove ho potuto fare filosofia in un certo modo e cioè col martello, non lo uso per inchiodare, ma per ascoltare delle risonanze. Parlare con i ragazzi, percepire desideri e passioni e cercare di svilupparle in qualche modo. A partire dalla serie tv i ragazzi hanno chiesto qualcosa in più sugli anni 80 muovendo i miei interrogativi da filosofo. In un’epoca di grande disorientamento gli anni ’80 rappresentano il punto di origine, hanno cambiato per sempre il nostro rapporto con la società». Per lui un ricordo di Ischia in un quadro, «essere qui – ha concluso Ariemma – è per me un onore e una forte dipendenza, per le cose importanti non c’è distanza che tenga mi sento ancora ischitano».
A dare il suo contributo al progetto anche Simone De Santis a cui è andata una targa da parte dell’associazione. «Lavorare con i ragazzi – ha dichiarato dal palco – è sempre bello, ti arricchiscono, hai un confronto, ti immedesimi nella loro visione delle cose. Un progetto del genere tocca tantissimo: le foto vi segneranno. Spesso i ragazzi vengono sottovalutati, viene detto che non hanno valori, invece io dico che quando vengono stimolati nel modo giusto regalano tanto e ci fanno capire tante cose». Tutti sul placo sulle note di “Esseri umani” di Mengoni per il commovente gran finale tutto dedicato a Lei, Artemisia.