“NO G7! C’è una Ischia che non vi vuole”, nasce sull’isola un comitato di protesta
Ischia – Meno una settimana al G7 la riunione dei Ministri dell’Interno, in programma i prossimi 19 e 20 ottobre al Grand Hotel Punta Molino. In questa lunga e intensa vigilia cresce la paura che frange possano approdare sull’isola mettendo a ferro e fuoco la parte dell’isola interessata al vertice. Dalla terraferma potrebbero arrivare, infatti, altri manifestanti; Napoli, al grido di “Stop ai Decreti Minniti”, si prepara ad accogliere un raduno in piazza Municipio previsto proprio per il 19 ottobre. Diversa la situazione qui sull’isola d’Ischia dove, nelle scorse ore, è nato un comitato “No G7” guidato dall’attivista Gigi Lista. «Abbiamo istituito un presidio a cui potrà prendere parte chiunque, senza colore politico o bandiere. La paura è che potessero arrivare sull’isola i black bloc, ma il pericolo pare essere stato scongiurato. Per evitare danni ho pensato di creare un presidio così da scongiurare l’esistenza di episodi sgradevoli e pericolosi. E’ un’operazione importante questa che siamo riusciti a fare. Una parte di Ischia dirà no al G7, ma lo farà in modo del tutto pacato e pacifico; è questo l’imperativo categorico, non esiste alcun presagio a qualsiasi tipo di scontro. Altre forze che vogliono infiltrarsi e creare disturbi saranno cacciate fuori dal presidio e segnalate agli agenti Digos. Inutili violenze non le vogliamo». Il presidio avrà luogo lungo la banchina olimpica dalle 16:00 del 19 ottobre, giorno previsto per l’arrivo dei Ministri. «Noi non accettiamo l’elemosina dell’establishment mondiale che viene a fare passerelle sulle macerie delle nostre tragedie. Non riconosciamo – si legge nel manifesto del presidio – l’autorità di questi “fantocci” asserviti al potere internazionale, camerieri delle grandi lobby e multinazionali, incursori della globalizzazione e dell’appiattimento culturale. Siamo l’inizio della storia occidentale, l’isola Verde è uno dei primi insediamenti che ha determinato le basi della nostra cultura, se Napoli protesta contro il nemico comune di ogni popolo, Ischia risponderà con i propri figli e militanti per ribadire il fatto che siamo isolani e non isolati e se pur agendo in modo locale abbiamo una visione globale. Nel vostro cuore, nell’intimità dei vostri pensieri e negli ostacoli di questa vita, ci si lamenta sempre di questo sistema che ci sta rendendo schiavi, quindi, se oggi siamo uomini e donne, non possiamo poi piegarci supini ai nuovi nobili come schiavi che aspettano i propri padroni, bisogna usare #coerenza e manifestare il proprio dissenso al sistema. Nessuno può distruggere e mettere a ferro e fuoco la nostra terra, “probabilmente” spesso i G7 si fanno accompagnare da scontri provocati dagli stessi organizzatori così da fare apparire le resistenza all’ establishment mondiale appannaggio di pochi violenti e spostare quindi l’attenzione su altro. Noi controlleremo e se nel caso difenderemo Ischia dai violenti asserviti alle lobby, la manifestazione sarà completamente pacifica dal primo all’ultimo minuto. Perché molto semplicemente chi affama, uccide, determina guerre, sfrutta i popoli e massacra i popoli più deboli è e sarà sempre il nostro nemico giurato». Serrato il programma dell’evento che verrà inaugurato giovedì prossimo con una cerimonia di benvenuto, con il saluto di Minniti ai paesi ospiti, e la foto di rito. Tre sessioni di lavoro in programma per l’indomani venerdì 20: dalle 8.30, i ministri parleranno di cooperazione in materia di contrasto al terrorismo e, a seguire, di minaccia terroristica attraverso l’utilizzo di Internet. Una conferenza stampa in programma alle 13.30 traccerà un bilancio degli incontri: una sala stampa sarà allestita all’interno dell’hotel Continental di Ischia, quartier generale dei giornalisti. A prendere parte al Summit i ministri dell’Interno di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America