“No al trasporto a Napoli del fango vergine dell’alluvione”
La richiesta di Peppino Zabatta affinché tutte le risorse economiche messe a disposizione da parte del governo vengano spese per dare un alloggio agli sfollati
Dopo la tragica alluvione che a Casamicciola Terme lo scorso 26 novembre ha portato morte e distruzione, una minima parte delle migliaia di metri di cubi di fango che dovrebbe essere smaltito in terraferma, sono stati stoccati presso il Pio Monte della Misericordia, sul porto di Casamicciola, assieme alle auto distrutte dalla lava.L’operazione di trasferimento del fango a Napoli avrà un costo elevatissimo ecco perché c’è chi spinge affinché se ne possa fare un uso virtuoso sull’Isola, come sottolinea Peppino Zabatta, tra gli sfollati dell’alluvione.
La Dottoressa Vera Corbelli – ha dichiarato Peppino Zabatta -, durante l’audizione parlamentare ha sostenuto che si tratta di materiale piroclastico, quindi è terra vergine. Certo che durante il percorso fatto e fino a dove ha stazionato prima di essere rimosso, avrà colpito ed inglobato qualche cosa. Ci sono le auto, ad esempio. Quindi come sono state differenziate bene le carcasse delle auto rispetto al materiale franoso, possiamo sperare che ci sia una ulteriore differenziazione di eventuali materiali presenti nel fango e un suo recupero virtuoso. E questo onde evitare enormi spese ai danni dello Stato e ai danni dei contribuenti e dei cittadini già colpiti da quanto successo. Le somme che si andrebbero a risparmiare sul trasporto del fango in terraferma, dovrebbero essere spese per la messa in sicurezza del nostro territorio. Vogliamo sperare con forza che qualcuno ci metta tutta la buona volontà possibile affinché, così come fatto per le auto, il fango si differenzi bene, rispetto al materiale che ha inglobato e se ne faccia un uso virtuoso come tra l’altro aveva detto il Commissario Legnini. Voglio aggiungere una cosa. Leggevo su qualche giornale che l’Anton Dhorn di Napoli allarmato per la ipotesi che questi fanghi venissero utilizzati per il ripascimento e per la tutela delle coste ha parlato di preoccupazione per l’habitat. Sono molto meravigliato da questo, per un aspetto molto semplice. A Casamicciola non esiste il depuratore quindi i liquami e gli elementi fecali di tutta la comunità vanno tutti a mare. Loro non se ne sono mai accorti o non lo sanno?”.
Sin qui le dichiarazioni di Peppino Zabatta, a tratti anche polemiche e provocatorie. Intanto visto che le Autorità preposte sembrano orientate a trasferire il fango in Terraferma, quello che ci chiediamo è questo: perché non lo si sta imbarcando di volta in volta? Perché lo si stocca semmai in varie zone dell’Isola e poi bisognerà rimuoverlo di nuovo con ulteriori costi aggiuntivi alle già esose spese che comporterà il trasporto? Per evitare spese superflue, perché non viene coinvolto l’esercito per la rimozione del fango dalle zone alluvionate e per l’eventuale trasporto a Napoli? Soprattutto per il fango che non è sceso lungo le strade ma che è rimasto a monte e nelle cave e quindi è vergine, che necessità ci sarebbe di trasferirlo in Terraferma? Domande, queste, che ci auguriamo abbiano risposta da chi di dovere.
Concordo! Perché non iniziano a portare in terraferma le carcasse delle auto, i detriti dei crolli, e la parte di fanghi più inquinati?
Perché ogni auto, camion di detriti e fanghi avrà bisogno di un avvocato, geometra, ragioniere e politico per istruire una pratica. Siamo solo a l’inizio del magnia magnia. Quando vedrai che si muove il primo camion allora vorrà dire che si sono messi d’accordo.