A pochi giorni dall’introduzione dell’obbligo del Green Pass per tutti i lavoratori sia pubblici che privati, anche a Ischia ci si mobilita contro l’introduzione della carta verde. «Non vaccinati e vaccinati controvoglia, se credete che il Green Pass sia un inutile dannoso discriminatorio provvedimento, martedì 12 ottobre ore 20 appuntamento al palazzetto dello sport di Ischia. Ci sarà un incontro aperto a tutti per decidere imminenti manifestazioni. Passiamo parola più possibile dobbiamo essere in tanti». Questo il messaggio che corre sulle chat degli smartphone e sui social. Intanto venerdì entra in vigore il decreto sul green pass. Viene esteso l’obbligo della certificazione verde per l’accesso ai luoghi di lavoro dal 15 ottobre al 31 dicembre, data in cui dovrebbe terminare lo stato di emergenza: le persone per cui il lasciapassare verde sarà obbligatorio sono circa 23 milioni.
Nel settore pubblico, il green pass verrà applicato a tutto il personale della pubblica amministrazione. Inoltre, l’obbligo è stato esteso anche agli uffici giudiziari per cui, per accedere alle aule, magistrati ed avvocati dovranno essere muniti del pass. Esclusi per il momento dall’obbligo della certificazione verde in aula imputati, testimoni e pubblico. I controlli spettano ai datori di lavoro che entro il 15 ottobre dovranno definire le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche. È preferibile che i controlli vengano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro. Se non si effettuano i controlli si rischia una sanzione dai 400 ai 1000 euro. Il lavoratore pubblico che non ha il green pass verrà considerato come assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione. Dopo 5 giorni di assenza il rapporto di lavoro è sospeso e dal primo giorno di sospensione la retribuzione non è dovuta. Tuttavia, non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del posto di lavoro. Se si viene sorpresi senza green pass sul posto di lavoro può essere applicata una sanzione che va dai 600 ai 1500 euro.
Fino alla scorsa settimana erano una decina i dipendenti di Ischia Ambiente privi della vaccinazione e che avrebbero dovuto sottoporsi al tampone agni 48 ore per ottenere il greenpass. Quasi tutti, con esclusione di un paio di casi, si sono sottoposti alla prima dose di vaccino all’open day tenutosi sabato scorso. Stessa situazione per i dipendenti della Super Eco a Forio. anche in questo caso sarebbero un paio i lavoratori ancora privi di vaccino che per ottenere la carta verde si sottoporranno al tampone ogni due giorni. A Lacco Ameno sarebbero un paio i dipendenti del Comune no vax e che quindi non hanno il pass. «Penso che quasi la totalità dei dipendenti comunali sia vaccinato. Diversamente rispetteremo le norme che il Governo ha deciso di attuare». Così esordisce il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale, che, poi, aggiunge: «Trovo assurdo che la vaccinazione non si obbligatoria ed il Green Pass sì. Al di là di questo mi auguro che i no vax possano vedersi riconoscere un arco temporale per la validità del tampone più lungo. Credo che, francamente, 48 ore siano davvero poche. Si rischia che questi lavoratori possano trascorrere più tempo a fare i tamponi che lavorare». «In ogni caso – chiosa Pascale – da venerdì saremo pronti per il rispetto della norma». Stessa situazione anche a Ischia. «Di concerto con il segretario generale abbiamo predisposto una nota chiedendo che ci si adegui alla norma nazionale». E sottolinea: «Mi sembra che non ci siamo particolari problemi». Il primo cittadino di Ischia conferma che «al momento non ho notizie di dipendenti o amministratori non vaccinati». Ma si attende venerdì per la conferma ufficiale. «In ogni caso – chiosa – che si sia pro a contro il vaccino, bisogna essere in regola con il Green Pass. È la legge che ce lo impone». gli eventuali dipendenti non vaccinati non potranno nemmeno chiedere di essere messi in smart working. Con l’ultimo DPCM firmato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, a partire dal 15 ottobre la modalità di lavoro ordinaria della Pa sarà quella in presenza. Si va dunque verso il superamento dello smart working così come concepito per l’emergenza Covid-19. «Abbiamo sospeso il lavoro agile anche in virtù della stabilizzazione della curva pandemica – ha spiegato Enzo Ferrandino – In passato, nel pieno della pandemia, ci è stato molto utile». «Adesso – chiosa- però è il momento di tornare in ufficio in presenza».