CRONACAPRIMO PIANO

No al green pass, Ischia scende in piazza

Appuntamento domani mattina dalle 11 alle 13 in Piazza Antica Reggia per un comitato spontaneo che aveva già avuto due precedenti incontri a Fondobosso e in Pineta. Gli iscritti alle chat superano le 300 unità., quanti risponderanno all’appello? E intanto sorge il problema anche per i commercianti

Come in un prevedibile effetto domino, l’onda d’urto – peraltro ampiamente annunciata – non poteva non arrivare anche sulla nostra isola. E così nel pomeriggio di ieri è arrivata anche la comunicazione ufficiale del comitato denominato “Ischia Green Pass free”, che ha annunciato una manifestazione significativa e che certo non passerà inosservata. Un comunicato scarno breve e conciso, nel quale si legge testualmente: “Venerdi 15 ottobre (domani per chi legge, ndr) dalle 11 alle 13, il Comitato dell’isola d’Ischia Ischia Green Pass Free, terrà un sit-in ad Ischia in Piazza Antica Reggia (dinanzi al Comune di Ischia) per esprimere i motivi del dissenso dal Green Pass. il Comitato nato in queste settimane, ha sollecitato il più ampio confronto fra quanti ritengono il Green Pass uno strumento illegittimo e anticostituzionale e coercitivo per convincere gli italiani a vaccinarsi. Il Comitato, nell’invitare gli ischitani ad essere presenti all’incontro, ricorda che in queste ultime ore anche vari immunologi di fama, che fino a poco tempo fa, avevano inneggiato al Green Pass, stanno rivedendo le loro posizioni e continuano ad esprimere, su varie reti televisive, le loro perplessità per sostenere che il Green Pass è inutile”.

Insomma, anche sulla nostra isola si scenderà in piazza proprio nella giornata in cui l’esibizione o comunque il possesso del green pass per accedere ai luoghi di lavoro diventa di fatto obbligatorio. Un appuntamento tutto sommato era nell’aria visto che un movimento spontaneo di cittadini che si opponevano all’introduzione dell’obbligatorietà della certificazione europea sui luoghi di lavoro aveva già avuto alcuni incontri preliminari. L’ultimo in ordine di tempo si era svolto martedì scorso 12 ottobre presso il parcheggio di Fondobosso, con il raduno che si era svolto sotto il gazebo dove abitualmente si sistema la navetta gratuita Zizì. Ma un primo tavolo di discussione sulla necessità di formare un comitato spontaneo invero era già emerso la settimana precedente quando si era svolto un summit nella cornice della Pineta Nenzi Bozzi a Ischia. Poi la decisione di scendere in piazza dopo che nel frattempo nei giorni a seguire sono aumentati i momenti di confronto e dibattito anche tramite le chat messe a disposizione dalla moderna tecnologia.

Uno dei componenti più attivi del comitato è Gianni Vuoso che a Il Golfo racconta: “Il comitato è nato su invito di alcuni lavoratori che vedevano avvicinarsi la fatidica data del 15 ottobre con una serie di ovvi problemi occupazionali difficili da risolvere nel momento in cui non si intende aderire alla campagna vaccinale. Ma a prescindere, in tanti ritengono che ci si trovi dinanzi a uno strumento infame e ricattatorio e questo lo ha ammesso anche Bassetti prendendo parte ad alcune trasmissioni diverse nella giornata di martedì. C’è stata la spinta di alcuni lavoratori, dicevo, soprattutto di giovani operai: a quel punto ci siamo guardati in faccia e abbiamo creato un gruppo trasversale con l’intento di tenere ovviamente fuori teste calde come quelle che erano presenti a Roma”. In un primo momento la manifestazione avrebbe dovuto svolgersi domenica, poi per motivi logistici è stata anticipata a domani, venerdì 15 ottobre. Vuoso aggiunge: “Vorrei sapere come si fa ad applicare sanzioni su un decreto che non è ancora legge, non posso che essere perplesso. In ogni caso vogliamo essere presenti e far sentire la nostra voce”. Magari in piazza non saranno tanti, come spesso succede, ma va detto che almeno sulla carta coloro che aderiscono all’iniziativa sono tanti: una prima lista broadcast su whatsapp con 256 contatti è già stata completata e ne è stata aperta una seconda. Insomma, “telematicamente” parlando si è arrivati al numero di 300 unità che certo non sono poche. “Anche chi è in possesso del green pass è con noi – conclude Gianni Vuoso – ritenendolo inutile e stupido. Siamo teste pensanti e non vogliamo subire quanto ci sta imponendo il regime massonico e fascista di Mario Draghi, tra l’altro non votato dal popolo ma imposto dal Colle”.

Che dire, più chiaro di così si muore. Ma a porre l’accento sui problemi che potrebbero sorgere con l’introduzione dell’obbligatorietà del green pass ci ha pensato con un comunicato (che per la verità sembra più una preoccupata riflessione) il presidente dell’AICOM Marco Laraspata che ha riportato quanto segue: “Ecco una domanda che tutti mi pongono. “Buonasera, ma gli esercenti, titolari di ditte artigianali o commerciali, devono avere il green pass? Come potrebbero controllare i clienti e i dipendenti se ne sono muniti se prima non lo hanno loro? Mi potete mandare qualche riferimento normativo?”. A chi lo interroga Laraspata il riferimento normativo lo fornisce eccome ed è il seguente: “All’art.3, comma 1 del dl 127 del 21/09/2021, è previsto: ai fini dell’accesso ai luoghi di lavoro chiunque è tenuto a possedere e ad esibire su richiesta il Green pass. Inoltre i titolari di azienda non risultano nell’elenco dei soggetti che possono essere esclusi”. Quest’ultimo passaggio è decisamente tanto interessante quanto preoccupante perché come spiega tra le righe lo stesso Laraspata il problema si pone nella misura in cui sta pian piano venendo alla luce che molti commercianti non dispongono del green pass. Insomma, l’impressione è che anche da queste parti la misura del Governo possa fare danni. E pure in misura maggiore di quanto avessimo messo in preventivo, considerando l’altissima percentuale di vaccinati che insiste sul territorio isolano.

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antonio izzo

IL MONDO DEI NO
Il tema è complesso ma se vogliamo capirlo occorre semplificare a costo di ridurlo eccessivamente ma per farlo dobbiamo stabilire anche le “parole” :
 Le migliaia di miliardi di uomini e donne, vissuti e viventi, li chiameremo Sapiens (anche se la sapienza potrebbe essere un altro argomento da discutere!).
I No Vax, No Tav, Terrapiattisti e così via li chiameremo Negazionisti, non volendo con questo termine essere in qualche modo dispregiativi. Infatti occorre anche liberarsi dal significato errato delle parole. Un esempio? Buonista non sempre viene contrapposto a cattivista    ma addirittura diventa un comportamento deplorevole.
Con questa premessa che non poteva essere più sintetica, parliamo del tema di attualità: ho parlato con sapiens         “ No vax” individuando diversità che vanno da ignoranti a persone colte, da sapiens comuni a validi professionisti e via così… e vengono fuori approcci tanto diversi che necessitano interventi di sociologi e psicologi, caso per caso; questi non hanno in comune soltanto la paura e l’esigenza della contraddizione. 
Allora ne propongo soltanto un mezzo per affrontare almeno l’ignoranza! L’animazione grafica che illustri la natura dei vaccini! Una sapiens riteneva che potessi contagiarla avendo avuto anche la terza dose ed essendo ormai pieno di virus.
 L’animazione potrebbe evidenziare la confusione tra virus ed anticorpi con una allegra strip animata da personaggi con la testa del famigerato Covid 19 combattuto da squadroni di anticorpi che escono da una siringa.
Direte che quei sapiens ignorerebbero anche questa spiegazione? E’ vero! Sono forme di chiusure religiose.
Son certo che se inviassimo un terrapiattista in orbita,  vedrebbe comunque la terra piatta.

Antonio izzo

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