CRONACAPRIMO PIANO

Nessuno supera la prova scritta, “nullo” il concorso a Casamicciola

La travagliata selezione pubblica, per titoli ed esami, diretta all’assunzione di un istruttore direttivo amministrativo da impiegare nell’area finanziaria si conclude senza vincitori

Nessun candidato ha superato la prova scritta. Nel concorso varato mesi fa dal Comune di Casamicciola per l’assunzione di un istruttore direttivo amministrativo-finanziario, a tempo pieno e indeterminato di categoria D, ecco l’esito, più unico che raro – almeno nelle selezioni dei comuni isolani – secondo cui “nessun candidato è risultato idoneo alla copertura del posto messo a concorso e che sarà necessario indire un nuovo bando di concorso pubblico per titoli ed esami”. Del resto, che questo concorso non fosse nato sotto una buona stella era diventato subito evidente quando, nel febbraio scorso, per diverse volte in pochi giorni fu necessario provvedere alla sostituzione di alcuni componenti della Commissione esaminatrice che avevano rassegnato le proprie dimissioni adducendo varie motivazioni.

La commissione originariamente era formata dal dottor Domenico Barbieri come presidente, dai dottori Aniello Carcaterra e Paola Mazzella come componenti, dalla dottoressa Lucia Monti come componente esperto di lingue e da Crescenzo Di Noto Morgera in qualità di segretario, ma nel giorno dell’insediamento, fissato all’8 febbraio, erano tutti assenti tranne la dottoressa Monti. Il giorno prima, la dottoressa Mazzella aveva però comunicato le dimissioni dall’incarico per sopravvenuti impegni d’ufficio. Ventiquattr’ore dopo, arrivarono le dimissioni anche del dottor Barbieri e del signor Di Noto Morgera, per motivi personali. La responsabile di settore, dottoressa Li Pizzi, dovette quindi provvedere alle sostituzioni: al posto del dottor Barbieri ecco quindi la dottoressa Chiara Arcamone, e a sostituire Paola Mazzella era stata chiamata Immacolata Iacono, mentre Di Noto Morgera era stato sostituito con Giovanni Barbieri. La quadra insomma sembrava essere stata faticosamente e finalmente trovata, ma poi anche la dottoressa Arcamone aveva rassegnato le dimissioni dalla nomina.

Il concorso metteva in palio un posto a tempo pieno e indeterminato, ma la procedura è stata caratterizzata dalle ripetute dimissioni di vari componenti della commissione fino al nulla di fatto e ai sospetti di irregolarità nello svolgimento della prova scritta

In ogni caso, nonostante il numero ridotto di concorrenti ammessi, risultato inferiore a trenta persone, e quindi senza la necessità di procedere alla prova di preselezione, l’andamento della procedura non è mai stato scevro da imprevisti, ad esempio l’erronea numerazione di due verbali con lo stesso numero. Alla fase decisiva erano in cinque i candidati rimasti a contendersi l’ambito impiego a tempo indeterminato, ma il concorso è stato nuovamente turbato dall’ennesimo imprevisto, con le dimissioni dalla commissione della dottoressa Iacono che contestualmente,ravvisando una serie di irregolarità,aveva chiesto addirittura l’annullamento in autotutela dell’intera procedura, “per ragioni di pubblico interesse, imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione, principi cardine del buon agire amministrativo, racchiusi nell’art. 97 della Costituzione Italiana”, in quanto “due prove concorsuali, recano chiari segni di riconoscimento”. Di qui l’appello all’annullamento, richiamandosi alle decisioni giurisprudenziali della Suprema Corte secondo cui “nell’impiego pubblico contrattualizzato, poiché alla stipula del contratto di lavoro si può pervenire solo a seguito del corretto espletamento delle procedure concorsuali previste dal D.Lgs. n. 165 del 2001, art. 35, comma 1, lett. a) o, per le qualifiche meno elevate, nel rispetto delle modalità di avviamento di cui al combinato disposto del richiamato D.Lgs. n. 165 del 2001, art. 35, comma 1, lett. b) e del D.P.R. n. 487 del 1994, artt 23 e ss., la mancanza o l’illegittimità delle richiamate procedure si traduce in un vizio genetico del contratto, affetto, pertanto, da nullità, che l’amministrazione, in quanto tenuta a conformare il proprio comportamento al rispetto delle norme inderogabili di legge, può fare unilateralmente valere, perché anche nei rapporti di diritto privato Il contraente può rifiutare l’esecuzione del contratto nei casi in cui i vizio rende i negozio assolutamente improduttivo di effetti giuridici’”.

Con apposita determina la segretaria comunale ha decretato che “nessun candidato è risultato idoneo alla copertura del posto messo a concorso e che sarà necessario indire un nuovo bando di concorso pubblico per titoli ed esami

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Adesso, la segretaria comunale ha messo il sigillo finale alla travagliata procedura, approvando i nove verbali complessivi della commissione, gli ultimi dei quali siglati lo scorso 6 luglio, decretando la conclusione del concorso senza nessun vincitore, e che “con successiva determinazione si procederà ad indire un nuovo bando di concorso”. Dunque, sarà necessario ricominciare tutto da capo.

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