CRONACAPRIMO PIANO

Nessuno si muove, ma aumenta l’allarme bradisismo

Nel silenzio e nell’indifferenza generale (in primo luogo della Regione Campania) la situazione nel porto di Pozzuoli diventa sempre più drammatica. Lo evidenzia tra l’altro la nota trasmessa dalla UIL di Ischia all’ASL Napoli 2 Nord relativa alle difficoltà sempre più pesanti per lo sbarco delle ambulanze dalle navi traghetto

Per un arco di tempo (purtroppo) relativamente breve, era stato anche un argomento oggetto di discussione e capace di finire sotto i riflettori. Poi però è caduto tristemente nell’oblio, tra la Regione Campania che come al solito promette castelli che poi si rivelano essere di sabbia e i sindaci di casa nostra che tanto per cambiare hanno la testa altrove (che poi a capire dove resta davvero un irrisolvibile enigma). Eppure il problema del bradisismo a Pozzuoli, segnalato e denunciato di recente anche attraverso queste colonne, è un fenomeno che non accenna affatto a diminuire e che anzi cresce e si alimenta ogni giorno di più. Con il rischio concreto che – a furia di far finta di nulla – potremmo trovarci con un porto interdetto alle navi traghetto dalla sera alla mattina con tutto quello che ne consegue non soltanto in termini di turismo ma anche di approvvigionamento merci, considerato l’elemento strategico che sotto questo aspetto conserva lo scalo flegreo. L’ultimo allarme, ovviamente in ordine rigorosamente cronologico, arriva dal sindacato GAU UIL di Ischia e afferisce alle difficoltà che i mezzi di soccorso sempre più frequentemente incontrano per riuscire a sbarcare senza difficoltà.

In una nota indirizzata ai vertici dell’ASL Napoli 2 Nord, l’organizzazione sindacale scrive quanto segue: «Purtroppo, ancora oggi, in seguito a numerose segnalazioni da parte dei lavoratori, ci duole rappresentare le difficoltà che gli operatori addetti alla salute affrontano durante il trasporto del paziente in idroambulanza dai porti delle isole a quello di Pozzuoli e viceversa. Le problematiche maggiori si riscontrano già nel porto di Ischia, ove la disomogeneità del manto stradale rende difficoltoso le manovre di trasporto della barella dall’ambulanza alla passerella del mezzo nautico mettendo a rischio la sicurezza e la salute del paziente e degli operatori. Inoltre, come è ben noto, il fenomeno del bradisismo ha causato l’innalzamento del fondale marino e delle banchine portuali rendendo difficoltose le manovre di imbarco e sbarco dei mezzi marittimi nel porto puteolano». Poi i firmatari del documento aggiungono: «Nello specifico, all’arrivo nel porto di Pozzuoli la passerella non è allineata alla banchina, bensì inclinata (dimostrabile con documentazione fotografica), rendendo le operazioni di sbarco del paziente su barella estremamente pericolose per la sicurezza del paziente e dell’operatore. Tali problematiche, già furono affrontate in sede di riunione tra la Direzione Sanitaria del presidio ospedaliero “A. Rizzoli” di Ischia e le 0rganizzazioni Sindacali in data 9 aprile 2024, ove la Uil Fpl propose alla presente direzione un rafforzamento delle unità dedicate ai trasporti, in maniera tale da rendere meno rischiose le manovre di imbarco e sbarco della barella con paziente, in quanto né il personale marittimo e né gli autisti sono tenuti a supportare gli operatori sanitari. Per quanto su specificato, la Uil Fpl richiede un incontro urgente per individuare una soluzione che renda il trasporto sicuro per il paziente e per gli operatori».

Il comandante dell’ufficio circondariale marittimo flegreo ha interdetto l’accesso ad alcune banchine, per fortuna non interessate dall’ormeggio traghetti. E intanto iniziano ad arrivare le prime richieste di risarcimento danni da parte dei proprietari di veicoli

Nell’attesa che questo incontro venga convocato, ma che soprattutto si arrivi a qualche soluzione (da Palazzo Santa Lucia in tempi anche abbastanza recenti si era anche parlato di pontili galleggianti per far fronte all’emergenza che però fino a questo momento sono rimasti soltanto un’ipotesi nemmeno progettuale), da Pozzuoli arrivano altri segnali che le cose non vanno affatto per il verso giusto, anzi. Il comandante dell’ufficio circondariale marittimo di Pozzuoli, Edoardo Russo, proprio recentemente ha emesso un’ordinanza con la quale dispone che “a decorrere dalla data di emanazione del presente provvedimento in attesa dell’esecuzione dei lavori di livellamento dei fondali da parte dell’Amministrazione, in premessa citati ed al fine di garantire un pescaggio di sicurezza per le operazioni di atterraggio, l’ormeggio in andana lungo i lati esterni del Molo Emporio, agli accosti nr. 1, 2, 3 e 10 è consentito alle unità aventi un pescaggio massimo di metri 2.5”. Una decisione che veniva così motivata: “Pertanto necessario predisporre ed emanare apposita regolamentazione atta a garantire, per quanto di competenza di questa Autorità marittima, la sicurezza della navigazione e portuale, nelle fasi di ingresso e uscita delle navi o galleggianti al/dal porto di Pozzuoli e in quelle di accosto e ormeggio al Molo ‘Emporio Ovest’, nonché la continuità del servizio TPL dal porto di Pozzuoli in attesa dell’esecuzione dei lavori di livellamento dei fondali da parte dell’Amministrazione regionale”. Ora, va subito specificato – a scanso di equivoci – che nell’ordinanza firmata dal comandante Russo rientrano accosti abitualmente non destinati ai traghetti da e per le isole del golfo, ma in ogni caso la decisione adottata è sintomatico di un quadro in continua evoluzione e soprattutto in continuo peggioramento. Ma non è tutto perché siccome le operazioni di sbarco di veicoli, furgoni e mezzi pesanti stanno diventando sempre più complicate soprattutto rischiose e pericolose. Diversi i mezzi che fin qui hanno riportato dei danni e che potrebbero richiedere un cospicuo risarcimento. Insomma, l’impressione è davvero che così non si possa andare avanti a lungo.

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