Parrebbe la Voce del Silenzio, ma è il silenzio della voce che ti fa star bene come scientificamente è visto e dimostrato dagli esperti Maestro Foravante Rea musicoterapeuta e Giovanni Saviello costruttore strumentista addomesticatore melodioso dei suoni, invitati ad Ischia per una “Lectio Magistralis” sulla musicalità e il suono dei nostri pensieri. Ma La Musica del Cuore (Music of the Heart) è anche un film del 1999 diretto da Wes Craven. Basato sul documentario Piccole meraviglie di Allan Miller, è l’unico film di Craven al di fuori del genere horror e thriller. È anche il suo unico film ad essere stato candidato ai premi Oscar (per la miglior attrice protagonista nella parte di una brava violinista e per la miglior canzone originale). Gli organizzatori con questa bella e singolare iniativa non solo sono riusciti a stupire l presenti radunati nell’uditorio delle Antiche Terme Comunali, ma hanno anche permesso al pubblico di capire che con il linguaggio musicale sia pure espresso con artigianali strumenti del suono la buona comunicazione ne guadagna parecchio.
La musica, oltre la sua funzione estetica e sociale e in tutta la sua potenzialità di elemento complesso della nostra comunicazione, è stata la protagonista dell’incontro che si è svolto sabato 12 novembre nel Salone delle Antiche Terme Comunali di Ischia. Il seminario sul composito linguaggio musicale è stato promosso dal CEiC Istituto di Studi Storici e Antropologici per Ethnoi Mediterraneo ed è stato inserito nel programma della seconda edizione di “Novembre. Mese del Ben-Essere”, rassegna ideata e coordinata da Alessandra Vuoso e voluta dal Comune di Ischia come ha ricordato il consigliere Luigi Di Vaia nella sua prolusione. La curatrice Alessandra Vuoso ha brillantemente introdotto il numeroso pubblico sui temi del seminario svolto dai due importanti ospiti. Il maestro Foravante Rea – musicoterapeuta, storyteller, attore e scrittore-, ha parlato di “Musicalità umana e narrazione”. Un vasto campo di riflessioni e di tematiche legate alla filosofia del linguaggio e della comunicazione che hanno affascinato l’uditorio.
La potenza della parola e dei suoni e, soprattutto, il nascosto ma fondamentale ruolo del silenzio, sono stati evidenziati da Rea come i capisaldi della nostra comunicazione sociale e della costruzione della nostra individualità, entrambi espressi pienamente attraverso quel “suono dei nostri pensieri”, ovvero la “musicalità del nostro personale racconto di vita” che ci collega inestricabilmente agli altri e al mondo. In questa prospettiva olistica il musicista, polistrumentista e sperimentatore terapeuta Giovanni Saviello (“Armonie della musica popolare: 432 HZ”), ha approfondito l’interessante funzionalità rilassante della musica prodotta a 432 HZ, conosciuta anche come la “frequenza della guarigione”. Saviello ha mostrato i doppi flauti da lui costruiti seguendo il tracciato dei gesti e dei tempi di produzione suggeriti da una lunghissima tradizione artigianale e musicale. La voce di questi strumenti, ha ricordato Saviello facendone ascoltare il suono, è molto più di una melodia bucolica. Il suono “naturale” dei 432 Hz sarebbe quanto di più equilibrato e benefico possa essere manifestato da strumenti essi stessi ricavati da elementi naturali che ci vengono dalla Terra, elemento originario a cui la cultura contadina si richiama nella sua essenza. Il suono del tamburo a cornice (tammorra) percosso da Valentina De Renzo e la voce “etnica” di Giovanni Saviello hanno in chiusura conquistato il pubblico, che li ha avvolti in un lunghissimo applauso. A chiudere l’incontro è stata la musicalità del cunto di Petrosinella narrato da Fioravante Rea con intermezzi musicali prodotti dai flauti di Giovanni Saviello.
Speciale Reportage fotografico Di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter
Collaborazione: Alessandra Vuoso
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