“Nata per te”, Ischia è di nuovo set cinematografico

Sulla spiaggia di Citara si sono conclusi i giorni di riprese del film basato sull’omonimo libro di Luca Trapanese e Luca Mercadante. Michelangelo Messina spiega l’importanza del cineturismo

DI MARIA ELETTRA IRACE

Venerdì 21 ottobre nella suggestiva location della spiaggia di Citara a Forio si sono conclusi i giorni di riprese ischitane del film “Nata per te”, basato sull’omonimo libro di Luca Trapanese e Luca Mercadante. Il film racconta la storia già nota alle cronache di Luca Trapanese, papà single omosessuale che ha ottenuto con non pochi sforzi la custodia della piccola Alba, bimba affetta dalla sindrome di down abbandonata alla nascita in ospedale. Le riprese a Ischia sono durate dieci giorni e si sono svolte per la maggior parte in una villa nella frazione di Panza, nel comune di Forio.

Numerosi sono stati gli ischitani che hanno aderito alla chiamata di Michelangelo Messina, fondatore e direttore artistico dell’Ischia Film Festival che lo scorso 5 ottobre è stato il referente dei casting comparse presso il bistrò del Bar Calise a Ischia.Abbiamo colto l’occasione per scambiare due chiacchiere con lui sulle potenzialità che il Cineturismo può offrire al territorio isolano: “Le scene girate a Ischia nella realtà si svolgono a Procida ma un po’ per la bellezza dei nostri luoghi un po’ per la comodità dal punto di vista logistico alla fine è stata scelta Ischia. Alcuni di loro inoltre erano già stati qui con diverse produzioni tra cui recentemente L’Amica Geniale, sapevano della facilità con cui si può girare sull’isola e per questo alla fine Ischia è sembrata la scelta migliore”. Dei dieci giorni di riprese sull’isola la maggior parte delle scene sono state girate nella villa a Panza, quella di venerdì è stata l’unica giornata girata con le comparse ischitane. Michelangelo inoltre ci ha fatto riflettere sull’importanza dell’ospitare produzioni cinematografiche sul nostro territorio: “Girando qui una troupe conosce un luogo, pertanto ne può rimanere affascinato e può ad esempio decidere di venirci in vacanza. Anche durante i giorni di riprese chi fa parte della produzione diventa a tutti gli effetti un avventore delle nostre attività e questo comunque crea un indotto per gli imprenditori locali. Pensa che molti che girano le serie televisive a lunga serialità hanno comprato addirittura casa dei luoghi in cui hanno girato. Seppur per dieci giorni chi ha preso parte a questo film ha guadagnato qualcosa, abbiamo messo in moto un’economia”.

Poi ci soffermiamo a parlare di location, argomento caro a Messina: “Quando si vedono luoghi come la spiaggia di Citara sul grande schermo è chiaro che questi luoghi esercitano il loro fascino sul pubblico, si attira lo spettatore a visitarloed è proprio questo il potere del Cineturismo, la voglia di vivere in prima persona questi luoghi”. Tanti sono i casi di location in cui dopo l’uscita di grandi produzioni sono iniziati veri e propri pellegrinaggi di turisti affascinati dall’idea di visitare i set e vivere le atmosfere dei film, basti pensare al caso di Forks, minuscola cittadina statunitense dello Stato di Washington sconosciuta ai più prima dell’uscita dei film della saga di Twilight.”Ti do questo dato a livello cineturistico: lo spettatore non è interessato al nome del luogo ma all’immagine che vede, questo è un dato scientifico di cui oggi siamo a conoscenza. Se oggi siamo su questa spiaggia e diciamo che siamo a Maratea lo spettatore non andrà alla ricerca di Maratea ma andrà alla ricerca di questo luogo reale, qualunque sia il nome che gli diamo”.

È dall’uscita de Il talento di Mr. Ripley che Michelangelo cerca di sensibilizzare su questo argomento: “Gli isolani spesso si sono risentiti del fatto che dessimo a Ischia un altro nome nelle produzioni ma come ti spiegavo questo non influisce, il luogo nell’opera è la cosa più importante e l’indotto che si crea non è ostacolato dal nome di fantasia che gli si dà”. Un altro aspetto interessante è che per l’isola diventare un set a cielo aperto significa anche dover necessariamente essere teatro di opere pubbliche e di una giusta manutenzione, questo invoglia anche le amministrazioni ad investire ma questo non basta: “Dobbiamo essere noi cittadini in primis a rispettare i luoghi e non solo quando a Ischia si gira un film, se cerchiamo di preservare la nostra tipicità di isola nella gestione dell’ordinaria manutenzione ma anche nella conservazione delle bellezze allora a quel punto possiamo ospitare poi delle produzioni che saranno affascinate dalla nostra dimensione di isola, senza la necessità di diventare una cittadella urbana piena di auto”. La produzione girerà ancora per una settimana a Napoli, aspetteremo poi con ansia di vedere ancora una volta le nostre bellezze sul grande schermo.

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