POLITICAPRIMO PIANO

Muro vs Ambrosino: «Sindaco, sei un bugiardo»

Arrivano le inevitabili reazioni dopo la notizia lanciata in esclusiva dal nostro giornale e che ha spiegato come le motivazioni delle dimissioni da assessore di Antonio Carannante fossero il frutto di una condanna maturata in Cassazione e non dettate da altri motivi. E il gruppo di minoranza “Procida per tutti” non risparmia pesanti accuse al primo cittadino

Non poteva passare inosservato e non suscitare reazioni la notizia pubblicata nell’edizione di domenica in esclusiva dal nostro giornale e relativo alla condanna definitiva passata in giudicato emessa dalla Suprema Corte di Cassazione a carico dell’ormai ex assessore Antonio Carannante. Una condanna che di fatto svela anche il reale motivo per il quale l’esponente politico ha dovuto abbandonare la giunta guidata dal sindaco Ambrosino di cui aveva fatto ininterrottamente parte per ben nove anni. Adesso che l’altarino è stato svelato, ovviamente arrivano reazioni dalla vicina isola di Arturo e su tutte spicca quella riportata sui canali social del gruppo di minoranza Procida per tutti, guidato dal leader Luigi Muro che fu candidato sindaco alle passate elezioni amministrative. Sull’episodio ci sono sentimenti di condanna all’indirizzo dell’attuale primo cittadino, definito senza mezzi termini bugiardo dai suoi oppositori.

«Non c’erano fatti personali utilizzati solo come falsa giustificazione, è stata piegata la verità e soprattutto avvelenata la società procidana con falsità e ricostruzioni di parte: è la fine dell’ipocrisia»

Osservano infatti Muro & co.: “Il Sindaco Ambrosino continua a dimostrarsi un bugiardo seriale. Fin dall’inizio del suo mandato, ha preferito speculare su vicende giudiziarie che hanno solo sfiorato il Leader della minoranza consiliare proseguendo poi con un crescendo di dichiarazioni ambigue e fuorvianti fino alla ignobile sceneggiata della notte prima delle ultime elezioni. Da nove anni, il suo racconto è lo stesso: dipinge se stesso e il suo gruppo come i ‘buoni’, in contrapposizione a un presunto ‘male assoluto’. E molti procidani ci hanno creduto – e alcuni, incredibilmente, ci credono ancora. La vicenda delle dimissioni del suo assessore tuttavia, ha finalmente svelato la realtà. Dietro la versione ufficiale dei ‘motivi personali’, si cela una verità scomoda: l’assessore si è dimesso in seguito a una condanna definitiva della Suprema Corte di Cassazione. Una notizia che il sindaco ha tenuto nascosta ai procidani e al Consiglio comunale per oltre un anno. E questo non è l’unico caso: ancora oggi il Sindaco tace su altre vicende giudiziarie che hanno coinvolto altri suoi assessori di rilievo”. Una stoccata in piena regola ma l’atto d’accusa non finisce certo qui e prosegue: “Il sindaco Ambrosino invoca i ‘fatti personali’ come giustificazione, ma in realtà ciò rivela solo l’uso spregiudicato che fa del suo ruolo, piegando la verità a proprio piacimento. Ha avvelenato la società procidana con falsità e ricostruzioni di parte, e ha manipolato le informazioni istituzionali, facendo della trasparenza un optional da utilizzare solo quando gli fa comodo. Questa vicenda rappresenta una ferita gravissima e segna la fine dell’ipocrisia degli slogan della ‘Procida che vorrei’. Procida non merita un’amministrazione che si è gonfiata di false promesse, e che sta danneggiato la reputazione della nostra isola”.

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