CULTURA & SOCIETA'

MOLTO FREDDO, MOLTO SECCO CON LIME Piani di sottosviluppo che mirano a una involuzione strategica

di Lisa Divina

Immagina, puoi. È un esercizio più facile di quanto tu creda. Alla fine, è tutto così approssimativo. Intanto, l’immaginazione è l’unica arma, forse, che ci permette di tollerare questa condizione stantia. Allora, immaginiamo che possa esistere un’isola gestita da persone, semplici individui senza etichetta né ruolo, ma esseri umani e basta. Immaginiamo pure che queste persone possano essere in comunione di intenti e percorrano la strada del progresso, sfruttando le risorse naturali e culturali in modo sostenibile. Immaginiamo poi che questa comunità si accorga del potenziale per attrarre un turismo di qualità e sappia come impiegarlo. Hai immaginato questo scenario? Bene, ora sappi che, pur riuscendo a realizzare tutto ciò, senza un piano di sviluppo ben congegnato, l’isola sarà comunque destinata a fallire sprofondando nel degrado e nella mediocrità, sommersa da turisti maleducati, con tutto il pacchetto completo di sporcizia e smarrimento dell’identità culturale. E se poi mancano infrastrutture moderne e idee geniali, i giovani del posto resteranno a bocca asciutta, senza le competenze necessarie per competere in un mercato globale.

E, alla fine, si ritorna al punto di partenza. Insomma, stavamo meglio quando stavamo peggiorando. Siamo caduti in una trappola di sottosviluppo, in cui le decisioni a breve termine prese senza responsabilità da persone miopi, possono portare solo a un’involuzione strategica. Negli ultimi anni, Ischia ha assistito passivamente a una serie di progetti orali mai arrivati a compimento che hanno portato, devo dire, come risultato un bel niente coi fiocchi. Questi piani, nonostante le buone intenzioni, si sono conclusi, troppo spesso, in una bolla di sapone o, quando andava peggio, in un bagno di debiti. Abbiamo creato così un ambiente in cui l’innovazione è soffocata, la crescita economica è stagnante, il degrado turistico è in aumento e le palle si sciolgono al sole. Intanto, come se nulla fosse, si spendono “fondi straordinari” a fini “personal-politici”. È giusto! Soprattutto se le duemila famiglie senza casa non muovono un dito in rigoroso silenzio, forse addirittura, apportando supporto all’utile spreco. Qui a Ischia, a noi tutti esseri umani, resta solo la possibilità di immaginare (se vogliamo), che qualcosa prima o poi accadrà per sbaglio o per fortuna, applaudendo la fascia tricolore di turno, pure se non sappiamo nemmeno il perché. Insomma, la nostra è una comunità in cui le opportunità sono limitate e la crescita sociale è un sogno lontano per molti. Quest’isola è ignorante! Deve essere rimandata a “settembre” (non a dicembre, che ci sono gli eventi, perché poi ci si distrae). Deve imparare ad essere isola. Deve imparare a essere turistica. Deve imparare a creare occasioni. Deve imparare a cogliere l’insegnamento imposto dal fallimento. Ischia, deve imparare ad essere Ischia!

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