MOLTO FREDDO, MOLTO SECCO CON LIME Non guardiamo mai fuori dal nostro orticello
di Lisa Divina
Crediamo che la realtà sia quella che ci appare in superficie e che tutto il resto siano solo le solite storie che si sentono ovunque, perché ormai è un dogma: “Si è sempre fatto così”. Come capre che divorano il raccolto senza lungimiranza. E invece grazie a quei pochi paladini della giustizia, sparsi qua e là, attualmente ci sono comuni in Campania indagati per voto di scambio. Uno di questi è Poggiomarino, dove il sindaco e il vice sindaco sono stati arrestati insieme a un imprenditore per scambio elettorale politico-mafioso. La situazione è piuttosto seria, con accuse che coinvolgono anche clan locali. Anche a Nola ci sono state indagini su presunti casi di voto di scambio. L’inchiesta della trasmissione “Le Iene” ha portato alla luce accuse contro diversi esponenti politici nolani. Le accuse riguardano la compravendita di voti durante le ultime elezioni comunali. La situazione ha portato a un terremoto politico, con il sindaco che ha presentato le dimissioni e ha revocato le deleghe agli assessori coinvolti. È un momento di grande incertezza per la governance cittadina.
Tutto ciò succede intorno a noi, nella nostra stessa regione, spesso non sembriamo lontani da queste realtà ma tutto passa in occulto attraverso voti che diventano “fiori”. Intanto qui, all’Ultimo Round, i nostri amministratori si giustificano del perché non seguono la via del Comune Unico con un messaggio curioso che coinvolge la delibera del Patto per lo Sviluppo che avrebbe unito l’isola in servizi e progetti finalizzati, appunto, allo sviluppo, ma che è rimasta inattiva. Viene anche sottolineato che quel Patto sarebbe propedeutico come azione Pre-Comune Unico, poeticamente descritto come un fidanzamento tra Comuni prima dell’effettivo matrimonio. Come contraddire!? Effettivamente ha un senso, anche una logica. E allora perché continuiamo a parlarne, come se fosse il secondo passo dell’uomo sulla Luna, invece di tirare fuori dal cassetto tale Santissimo Patto? Poi però le dichiarazioni prendono una strana piega di ansie che si preoccupano di “mancanza di credibilità nelle istituzioni” e “allontanamento della gente dalla politica attiva” che potrebbero acuirsi costituendo il flagellato Comune Unico. Ma alla luce dei fatti comunali Campani non sarebbe auspicabile un certo distacco funzionale che permetta alla classe dirigente di amministrare senza rischiare di cadere in favoritismi? Ma forse questa classe dirigente non è all’altezza ed è meglio lasciateli stare sulle loro poltroncine. Qualcuno chiamerà a raccolta addirittura 37 nuovi individui alla sua corte per arricchire il piatto della bilancia elettorale. L’orto mio passa davanti all’orto tuo. E questo è!