CULTURA & SOCIETA'

MOLTO FREDDO, MOLTO SECCO CON LIME La (i)sola di carta

di Lisa Divina

L’importante sono i soldi! Non prendiamoci in giro, a Ischia dove il mare è sempre blu (ma senza bandiera) contano e contiamo solo i soldi. Non c’è più credo che tenga davanti allo sfavillante dio danaro. Siamo soliti immaginare la nostra isoletta immersa in un mare cristallino come in una bella cartolina di quelle che trovi, ormai impolverate, sugli stand delle poche edicole rimaste. Invece la realtà, quando sgrani gli occhi sul mare, è un tappeto di “varchetelle” di tutte le forme, colori e folklori. Intanto sulla carta la normativa è un docile suggerimento mai accolto che in via generale indica di rispettare poche semplici regole: non collocarsi troppo vicino alla costa o agli arenili; non sostare a vicinanza ristretta con altre imbarcazioni; avere un permesso di navigazione nelle nostre acque emesso dall’ufficio competente; non ancorare nel regno di Nettuno. Ideologicamente la violazione di anche solo una di queste (e altre) norme dovrebbe essere sanzionata dagli organi competenti.

Ma si sa il mare è tanto grande. Non lo trovate “divertente”? Mi spiego meglio, perché la realtà invece segue altre correnti, più selvagge. Tant’è che come facevano in tempi passati i pirati che assediavano le nostre coste, anche gli attuali avventori del mare si azzardano a sbarcare direttamente con la prua sul bagnasciuga; in più è ormai tradizione costruire creativamente zattere di “varchetelle” per poter vivere l’emozione di correre saltando da un gommone all’altro per compiere l’elegante e doveroso tuffo a bomba; per non parlare del permesso da richiedere all’ufficio (che dovrebbe essere) competente se ci trovi qualcuno, ma i nostri bagnanti l’unico permesso che hanno è quello che i bambini chiedono alle loro mamme prima di fare il bagno per non bloccare la digestione al pancino. Ahimè, come si dice spesso “da regno di Nettuno a regno di Nessuno è un attimo”! Invero ci sono altre norme che andrebbero evidenziate e rispettate come quelle sull’inquinamento, la sicurezza, ecc. Ma già abbiamo “riso” abbastanza. La bellezza naturale di Ischia è continuamente offuscata da questa gestione per niente attenta e da comportamenti che sembrano usciti da un manuale di approssimazione dozzinale. Ma in compenso c’è il mero guadagno, chiudo un occhio qua, giro la faccia di là, stringo una manina su, passo una “mancia” di sotto et voila le jeux sont fait! Dopotutto è solo un modo come un altro per sfidare le regole e illudersi di essere liberi o meglio ancora di sentirsi padroni, anche se solo per un tempo limitato. Ma poi a chi dovrebbe mai interessare? Le attività balneari sono in pieno fermento, i ristoranti sono prenotati dai turisti fino all’ultima notte sullo scoglio e le attività alberghiere buttano dentro la qualunque. Effettivamente la carta canta mentre il mare continua a essere teatro di una triste commedia umana fatta di disordine e mediocrità. Come continuamente accade, Ischia appare impeccabile e meravigliosa ma solo sulla carta.

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