CULTURA & SOCIETA'

MOLTO FREDDO, MOLTO SECCO CON LIME Ischia, travolta dal solito destino nell’azzurro mare di Agosto

di Lisa Divina

PRIMA SCENA: Passeggiando per le stradine più note dell’isola, chi può negare il fascino naturale e intrinseco dei nostri paesaggi. La bellezza nei colori che ti accompagnano dalle calde e vivide tonalità dei giorni assolati fino alle mille sfumature di tramonto e allo sbrilluccichio dei bagliori notturni. Gironzolare per i corsi e le coste non potrebbe che sembrare un sogno. Che diventa un incubo di olezzi variegati, a volte, trasformando la passeggiata in una maratona degna di creare la nuova categoria dei “sommelier del tanfo”. Lo sporco si può nascondere ma la puzza si sente e come! 

SECONDA SCENA: Un giovane foriano (già noto alle Forze dell’Ordine) è stato denunciato per aver “molestato” una giovane turista e al momento ha avuto una pacca sulla spalla e un “ci vediamo in tribunale” dato, pare, manchino prove schiaccianti. Eppure, a Sorrento, (in linea d’aria 48 km da qui e, mi pare, sia anche nella stessa nazione e regione in cui ci troviamo) lo stesso reato ha mosso giustizia immediata: attualmente l’aggressore è in vacanza in gattabuia. No Comment. 

TERZA SCENA: Siamo al nostro ospedale Rizzoli con le ossa rotte ma senza Ortopedici, senza tetto e molti im-pazienti. L’atmosfera si presenta rovente nel pieno dell’estate con personaggi misti tra turisti, locali e folli che attendono e attendono e ancora attendono. Si chiacchiera ignorando il disagio ma la criticità pesa inevitabilmente. il reparto di ortopedia si trova troppo spesso senza specialisti disponibili proprio quando l’afflusso di pazienti è al massimo. Come se non bastasse, l’ospedale ha subito il crollo di una controsoffittatura, mettendo in luce non solo i problemi di “personale” ma anche i nuovi, probabili, problemi strutturali. Insomma anche per il Rizzoli siamo alle solite, in questa scena drammatica che ripiega la sua scure sulla salute dei pazienti spazientiti. 

QUARTA SCENA: Passeggiamo nell’ormai rinomato corso di Forio in una tranquilla giornata che viene all’improvviso turbata, quando i vigili urbani fermano una bicicletta. E scoppia il caos, per una bicicletta, si! E da lì, è partita una discussione così accesa da trasformare il tranquillo corso foriano in un set dei film di Bud Spancer con la folla di curiosi che si radunava per assistere allo spettacolo improvvisato. È stato necessario l’intervento della polizia e dei carabinieri per sedare gli animi aggressivi. 

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QUINTA SCENA: Vivendo la nostra isola quest’estate abbiamo potuto sicuramente notare alcune diversità del flusso turistico rispetto alle stagioni precedenti. Ma la scena è di più ampio respiro, andrebbe preso in considerazione che Napoli è diventata anch’essa meta turistica estiva con acque che vantano lo sventolamento della Bandiera Blu con la conseguenza dell’aumento esponenziale di una dimensione commerciale favorendo la scelta di molti “imprenditori campani” di restare a lavoro invece di andare in vacanza, magari a Ischia. Questo, e non certo una qualche operazione fantasiosa, ha sicuramente contribuito a un cambiamento, anche se come sempre passivo. 

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SESTA SCENA: Il clima cambia e anche la fauna modifica le sue destinazioni preferite. A quanto pare i migliori ospiti della nostra isola quest’anno sono state le Tartarughe. Dopo una massiccia comunicazione durata tutta l’estate con tanto di presidi di sorveglianza degli organi competenti, abbiamo potuto assistere alla ridicola scena del turista ignorante che con nonchalance ha piazzato il suo set di ombrellone, seggiola, primo, secondo e contorno proprio all’imbocco del corridoio delle neo Tartarughine. Diciamocelo: possiamo fare di meglio! Potremmo non solo renderci coscienti che l’umano non è l’unica bestia sul pianeta ma magari anche diventare attrazione di quel turismo che non solo ne è consapevole ma che addirittura rispetta questo principio. 

SCENA CONCLUSIVA: Ci ritroviamo, come d’abitudine, travolti dal solito destino stagionale. Nulla cambia sotto il Sole. Certo continuiamo a dire che tutto è bello e tutto è perfetto (manco fossimo Alain Delon) per perpetuare l’illusione che nulla deve cambiare, traendo il risultato delle solite sceneggiate. Ma qualcuno dovrebbe ricordare che “la storia non è fatta da quelli che non fanno nulla”!

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