MOLTO FREDDO, MOLTO SECCO CON LIME Chi ce l’ha più lungo, il Natale?
di Lisa Divina
Da un estremo all’altro dell’isola si “gareggia” sulle dimensioni del Natale, nasce una tensione silente e luccicante che va tutta a vantaggio della comunità, come una sana competizione fa. Certo, siamo ancora lontani dal realizzare un cartellone degli eventi in cui il concerto più bello è dato dall’armonia di tutti e sei i comuni dell’isola, creando il suono di un’offerta unica e completa, che ora possiamo solo sognare. Intanto, si può seguire il gossip a suon di social, con appuntamenti natalizi a partire già dal 16 novembre da una parte, mentre dall’altra arriva la pubblicazione incompresa di tre immagini con tre numeri: 5, 31, 90. Sono piovuti svariati commenti sim-patetici: qualcuno correva a giocarli sulla ruota di Napoli, mentre qualcun altro tifava per la bizzarra comunicazione criptica. Un classico caso in cui nessuno capisce, ma tutti applaudono e intanto qualcuno se la ride. Resta il fatto che, a quanto pare, sono pochi ad aver capito il senso di questi numeri. In verità, i numeri in questione potrebbero avere diversi significati. Ad esempio, nella tombola napoletana, la smorfia dà a ogni numero un significato.
Il 5 rappresenta “la mano”, il 31 “il padrone di casa” e il 90 “la paura”. Forse ci stanno suggerendo un messaggio in codice da tradurre? Quale sarà il significato? Poco importa in realtà, giacché i numeri che contano, o meglio che dovrebbero contare, sono ben altri, ma quelli vengono tenuti ben occultati fin tanto che le masse si ecciteranno per un terno secco su Napoli. Personalmente trovo tutto questo ciarlare avvilente, come se si volesse stabilire un’autorità offrendo caramelle ai bambini, senza tener conto della capacità di alcuni di riconoscere “l’autorevolezza di quei gesti che contano”. In mezzo a questa confusione e chiacchiericcio, è evidente che spesso si perde di vista l’essenziale. Le vere questioni, quelle che veramente contano e che potrebbero fare la differenza per la comunità, vengono sotterrate sotto un mare di scintillii e distrazioni superficiali. Mentre ci intratteniamo con numeri e simboli criptici, rimane la domanda su quali siano le vere priorità. Quali sono i temi che meriterebbero un’attenzione costante e concreta, al di là delle feste e delle luminarie? Eppure, come succede spesso, l’apparenza prende il sopravvento sulla sostanza, dimenticando che ciò che rende una comunità forte e resiliente non sono le apparenze, ma l’impegno e l’azione su questioni di fondo, manifestando autorevolezza e non imponendo autorità con le pagliacciate.