Misura aggravata per Manuel Monaco

Dopo la carcerazione per le ferite inferte a una ragazza nella notte tra il 12 e il 13 ottobre, i Carabinieri della stazione di Barano hanno eseguito un decreto del Tribunale nei confronti del 33enne isolano

Era in qualche modo prevedibile, oltre che forse inevitabile. Ieri, i Carabinieri della stazione di Barano su disposizione del Tribunale di Napoli hanno eseguito un decreto di aggravio di misura nei confronti di Manuel Monaco. Il provvedimento è diretta conseguenza del recente, ennesimo episodio di cronaca che ha visto protagonista il 33enne isolano, già noto da anni alle forze dell’ordine per una serie di reati, prevalentemente legati alle sostanze stupefacenti. Monaco era già sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali ed era già in carcere dopo l’arresto per l’aggressione ai danni di una giovane nel comune di Barano.

Il tribunale ha deciso quindi di applicare l’articolo 276 del codice di procedura penale, il quale prevede che “in caso di trasgressione alle prescrizioni inerenti a una misura cautelare, il giudice può disporre la sostituzione o il cumulo con altra più grave, tenuto conto dell’entità, dei motivi e delle circostanze della violazione”. Viste le reiterate violazioni, è stato richiesto appunto l’aggravio, dunque adesso risulta incarcerato sulla base di diversi e distinti provvedimenti. L’ultimo episodio che aveva coinvolto Manuel Monaco si era verificato nella notte tra il 12 e il 13 ottobre scorso, con un bilancio eloquente: oltre al carcere per il 33enne, alcuni ragazzi minacciati, una ragazza ferita e pesantemente malmenata, al punto tale da essere ricoverata in ospedale in condizioni serie e praticamente irriconoscibile. Quella notte al Testaccio, Monaco si trovava in compagnia di una ragazza in strada, quando l’ha colpita con una violentissima testata al volto prima di rifilarle anche un violentissimo ceffone. Alla scena assistettero alcuni giovani, subito intervenuti per far desistere l’aggressore e difendere la malcapitata vittima della violenza.

A quel punto però Manuel invitò a stare lontani e desistere da ogni proposito minacciandoli con un uncino di ferro prima di allontanarsi e dirigersi verso la propria abitazione in compagnia della ragazza. Tuttavia i testimoni dell’aggressione chiesero subito l’intervento delle forze dell’ordine. Gli agenti del commissariato di polizia di Ischia, guidati dal vicequestore Ciro Re, giunti sul posto e raccolte alcune testimonianze, si recarono immediatamente presso l’abitazione di Monaco. Dalle finestre notarono una ragazza in evidente stato di costrizione: di qui la decisione di fare irruzione sfondando la porta. La scena che si presentò davanti ai loro occhi fu a dir poco raccapricciante: la donna, originaria di Lacco Ameno (classe 1996) aveva il volto talmente tumefatto da sembrare quasi sfigurato, viste le fratture alla mandibola, allo zigomo e lesioni di varia altra natura. Tali lesioni erano il terrificante referto medico stilato dai sanitari dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. Inevitabile il ritorno in carcere per il 33enne che un mese prima era già stato condannato per aver aggredito per futili motivi un uomo colpendolo alla spalla con un cacciavite. Condanna con sospensione della pena, che aveva quindi lasciato libero Monaco, fino all’episodio di violenza più recente.

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