“La cancellazione della protezione speciale, lo svilimento dell’assistenza ai richiedenti asilo, messi praticamente fuori dal sistema Sai, il giro di vite declinato dal decreto Cutro, non possono che vederci totalmente contrari: si tratta di misure contrarie al buonsenso e all’accoglienza umanitaria che sempre hanno ispirato i sindaci della Campania. Esprimiamo pertanto il nostro dissenso nel merito di provvedimenti che possono aggravare i problemi, lasciando abbandonati a se stessi nei quartieri e nelle città, migliaia di persone che in concreto non si riescono a rimpatriare, e che rimangono esposte al richiamo della delinquenza organizzata”. Ad esprimere la contrarietà di Anci Campania ripsetto ai nuovi provvedimenti del governo in materia di immigrazione è il suo presidente Carlo Marino.
“La nostra non è una posizione ideologica, ma pragmatica ed equilibrata di fronte all’attacco all’umanità, ai diritti e alla Costituzione – aggiunge Marino -. Queste misure ripetono, in una forma o in un’altra, quelle già sperimentate in passato e che si sono dimostrate fallimentari nella gestione dei migranti sui territori. Anzi spesso hanno complicato le cose, con ricadute negative in termini di degrado sociale, marginalità e insicurezza. Nulla si dice e nulla si fa, invece, per le reali emergenze come i minori stranieri non accompagnati”. “I Comuni finora non sono stati interpellati – sottolinea – sono stati messi di fronte a provvedimenti che impatteranno sui loro territori, a partire da quelli del Sud e della Campania, creando tensioni e allarmi. Per questo motivo, mi associo alla voce di tanti primi cittadini che chiedono un supplemento di riflessione a Governo e Parlamento affinché non decidano da soli. Evitiamo fughe in avanti e di ragionare in un’ottica emergenziale. Evitiamo soprattutto di decretare l’esclusione dei richiedenti asilo dai Sai, esperienza finora virtuosa e trasparente, precludendo loro – conclude Marino – qualunque percorso di integrazione e una reale possibilità di inclusione nelle nostre comunità”.