Meno nascite del 2015, diminuisce anche il numero dei morti
di Isabella Puca
Ischia – Nel 2016 sull’isola d’Ischia sono nati 563 bambini, 4 in meno del 2015 dove sull’isola si registrarono 567 nascite. Sono questi i dati Istat rilevati in anagrafe prima e dopo l’ultimo censimento della popolazione. Il Comune di Ischia è quello in cui si nasce di più, (168 solo nel 2016) seguito da Forio (163), Barano (81), Casamicciola (73) Lacco Ameno (50) e Serrara Fontana (28). Piccole variazioni anche rispetto al 2015 dove nel comune d’Ischia nacquero 181 bambini, seguito da Forio con 154 nascite, Barano (86), Casamicciola (73), Lacco Ameno (48) e Serrara Fontana (25). In forte calo sono invece i decessi, 498 in tutta l’isola nel 2016; nel 2015 ne erano 530, ben 32 in più. Si muore di più nel comune di Ischia (161), seguito da Forio (138), Casamicciola (66), Barano (60), Lacco Ameno (40) e (33) a Serrara Fontana. Diversa la situazione nel 2015, il numero di decessi registrato nel comune di Ischia era di 190, 149 quelli a Forio, 97 a Barano, 66 a Casamicciola, 47 a Lacco Ameno e 24 a Serrara Fontana. Serrara Fontana, ancora una volta, sembra essere il comune con meno decessi. Un trend, quello ischitano, che si rispecchia nei dati nazionali diffusi dall’Istat: nel 2016 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 473.438 bambini, oltre 12 mila in meno rispetto al 2015, crescono invece i matrimoni. Nell’arco di 8 anni (dal 2008 al 2016) le nascite, in Italia, sono diminuite di oltre 100 mila unità. Questo calo avviene fondamentalmente per due fattori: le donne italiane in età riproduttiva sono sempre meno numerose e mostrano una propensione decrescente ad avere figli. Bambini che nascono in un caso su tre da coppie non sposate. Nel 2016 si conferma la tendenza alla diminuzione della fecondità in atto dal 2010. Il numero medio di figli per donna scende a 1,34 (1,46 nel 2010). Le donne italiane hanno in media 1,26 figli (1,34 nel 2010). Osservando le generazioni, il numero medio di figli per donna in Italia continua a decrescere senza soluzione di continuità. Si va dai 2,5 figli delle donne nate nei primissimi anni venti (cioè subito dopo la grande guerra), ai 2 figli per donna delle generazioni dell’immediato secondo dopoguerra (anni 1945-49), fino a raggiungere il livello stimato di 1,44 figli per le donne della generazione del 1976. Analogamente si osserva uno spiccato aumento della quota di donne senza figli: nella generazione del 1950 tale quota è stata dell’11,1%, nella generazione del 1960 del 13% e in quella del 1976 si stima che raggiungerà (a fine del ciclo di vita riproduttiva) il 21,8%. Se nei dati del 2015 venivano registrati più decessi che nascite, in quelli del 2016 il numero dei nati nell’isola è superiore a quello dei morti, una nota finalmente positiva.