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Maxi finanziamento per il Lembo, Castagna: «Il tempo ci ha dato ragione»

Il sindaco di Casamicciola commenta il decreto con cui il commissario per la Ricostruzione Giovanni Legnini ha approvato lo stanziamento di 3.7 milioni per la demolizione e ricostruzione del plesso scolastico. E, naturalmente, non nasconde la sua soddisfazione

Sindaco, il finanziamento ottenuto per il plesso Lembo è ben oltre il doppio di quanto inizialmente preventivato. Si potrà quindi demolire e ricostruire l’intera struttura con risultati migliori.

«Di sicuro non abbiamo fatto la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Voglio dire che subito dopo l’approvazione del piano di ricostruzione delle opere pubbliche, scuole comprese, quasi due anni fa, abbiamo dato il via a una serie di atti e di indagini propedeutici all’approvazione del progetto. Ricordiamo che il progetto è già passato in Consiglio comunale con una deroga al piano urbanistico, poi è arrivata l’approvazione della Soprintendenza, e ha superato anche il vaglio dei Vigili del Fuoco e delle prescrizioni sanitarie. Siamo quindi arrivati a un risultato concreto, pronti per passare alla fase esecutiva. Durante le indagini geologiche si è palesato un problema tecnico: innanzitutto le fondazioni dovevano essere portate a più di quattro metri di profondità, viste le caratteristiche del terreno. Si è dunque dovuto ripensare tutto il progetto: dovendo portare le fondazioni a quella profondità, sarebbe stato uno spreco, anche di denaro pubblico, non sfruttare questa circostanza. Di qui è spuntata la concreta ipotesi del piano seminterrato, dove poter realizzare una palestra. Per questa circostanza, il contributo è aumentato da un milione e mezzo a tre milioni e settecentomila euro. Abbiamo dimostrato le oggettive necessità che richiedevano ulteriori risorse, che non ci sono state date certo per pura benevolenza».

«Si tratta di un risultato frutto di un impegnativo iter che ha coinvolto l’intera amministrazione, e non era scontato raggiungerlo, vista la complessità delle indagini e la necessità delle integrazioni, compresa la variante al piano regolatore»

È un risultato atteso, oppure fino all’ultimo c’era il rischio che potesse non essere accolta la vostra linea, che era basata su argomenti di natura tecnica?

«Non era per niente scontato, proprio perché l’aspetto tecnico in questo caso era di fondamentale importanza. Se siamo arrivati a questo risultato, è solo perché, come ho detto prima, c’è stato tutto un lavoro diretto prima a dimostrare e poi a decidere. Dunque la decisione non era affatto certa, anzi il tempo impiegato giustifica tutti i passaggi, coi quali si è dovuto dimostrare ciò che avevamo rilevato. Ciò mi fa piacere anche come tecnico, perché significa che stiamo procedendo nella direzione che ci eravamo prefissati, cioè di ricostruire le scuole, mettendo la sicurezza al primo posto».

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«Con il progetto del Lembo abbiamo accumulato una preziosa esperienza che impiegheremo in tutti gli altri progetti di ricostruzione»

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Nel frattempo è arrivato il nuovo commissario, si sono succeduti gli incontri, si cerca di uniformare il metodo di lavoro tra Italia Centrale e l’isola. Lo “scoglio”della Soprintendenza non è qualcosa che separa un’isola come la nostra dal “resto del mondo”, per così dire? In altre parole, potrebbe essere un ostacolo in più, per Legnini?

«È un ostacolo, perché per realizzare quell’opera, in quel sito, impone di pensare a come smaltire i rifiuti. A Casamicciola come nel resto dell’isola, un lavoro presenta sempre problemi ulteriori, mentre in Italia Centrale una simile opera diventa sicuramente meno difficile. Qui a Ischia ogni opera è un episodio a sé. L’iter per realizzare il progetto del Lembo sarà sicuramente molto diverso da quello necessario per demolire e ricostruire il plesso Ibsen. A noi comunque servono le norme, ma i fatti evidenziano che le norme emanate senza tener presente le peculiarità di un territorio spesso non possono essere applicate alla lettera, perché bisogna adattarla alle necessità del luogo. Questa dinamica noi l’abbiamo vissuta a fondo: e se oggi siamo arrivati a questo risultato è proprio perché abbiamo seguito un percorso impegnativo che ora ci consente di avere in mano un progetto esecutivo, alla cui base c’è un accurato studio dei vari vincoli del caso. Voglio ringraziare la struttura commissariale, compreso il precedente commissario Schilardi, visto che si tratta di un lavoro che non parte certo negli ultimi mesi. Certamente il commissario Legnini ha siglato il progetto, ha quindi visionato e apprezzato il lavoro svolto: lo ringraziamo per la fiducia accordataci, e ringraziamo i progettisti, l’architetto Giorgio Ospici e l’ingegner Fabio Iasevoli. Non va dimenticato un ringraziamento all’intero consiglio comunale, che all’unanimità ha votato il progetto approvando anche la variante al piano regolatore. L’avvocato e consigliere Nunzia Piro, con delega alla scuola, ha svolto un insostituibile lavoro per giungere a questo risultato, insieme a tutta l’amministrazione comunale a partire dal vicesindaco Silvitelli. In questi anni essi hanno supportato e valorizzato con impegno e dedizione la mia idea, penso al Rup ingegner Baldino e all’architetto Maria Caterina Castagna, che ringrazio. Ma ci tengo anche a spiegare una cosa…».

«Ai cittadini voglio dire che il risultato ottenuto col plesso Lembo deve rappresentare un motivo per credere ancora di più nel successo della ricostruzione privata, senza lasciarsi scoraggiare dalle tempistiche»

Prego.

«Ai cittadini della zona voglio far capire non bisogna perdere la pazienza e la speranza, perché questo risultato rappresenta un motivo per rafforzare l’impegno anche nella ricostruzione privata. In questi giorni insieme al commissario stiamo trattando molte altre problematiche: Legnini ha una solida esperienza maturata in luoghi colpiti dall’emergenza sismica, ed è già all’opera per arrivare a provvedimenti in grado di snellire le procedure, chiarificandole e dando la certezza della possibilità di ricostruzione, cosa di cui noi dell’amministrazione non abbiamo mai dubitato. Ovvio che poi la tempistica fa la differenza, perché può portare a scoraggiarsi, a perdere di vista l’obiettivo e a non crederci più. Invece questa “vittoria”, se così possiamo definire questo decreto, rappresenta un positivo monito per tanti che non credevano nella ricostruzione della scuola, che sarà l’atto iniziale del generale recupero del patrimonio edilizio scolastico di Casamicciola, a cui seguirà il progetto di ripristino del Sanseverino, del Manzoni, dell’Ibsen: tutti progetti che nei prossimi mesi vedranno l’amministrazione ancora più impegnata con la struttura commissariale, per portare avanti questi progetti. Col plesso Lembo abbiamo fatto molta esperienza, quindi la impiegheremo per velocizzare tutti gli altri progetti di ricostruzione».

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