Martina Damiano, i tatuaggi tra follia e bellezza

Una giovane e bellissima ragazza isolana racconta la sua passione. Un corpo tatuato e non finisce qui…

Negli ultimi anni il tatuaggio si è affermato fortemente anche nella nostra società. E’ diventato un linguaggio universale,una tradizione ricca di elementi simbolici,tramandata nelle generazioni.Convention,sfilate e il proliferare di veri e propri studi dedicati a questa antica arte ne hanno determinato il successo e l’apprezzamento. I tatuaggi possono essere semplici disegni, oppure possono racchiudere uno o più significati.

Col tempo è diventato un modo indelebile e raffinato per raccontare storie,pezzi di vita e per esprimere emozioni; è l’affioramento sulla pelle di un movimento dell’anima.

Abbiamo intervistato Martina Damiano, una giovane e bellissima ragazza isolana classe 1994, meravigliosa esemplare del corpo tatuato ad Ischia.Un volto dolcissimo che racchiude la voglia di scrivere numerose storie indelebili sul suo corpo; infatti ci racconta che alcuni dei suoi tatuaggi sono stati decisioni impulsive, mentre altri sono il risultato delle sue esperienze, i suoi travolgimenti quotidiani mixati alle passioni molteplici vissute nell’arco della sua vita.

Mamma di Dries,innamoratissima del suo papà Peppe Vuolo anche lui amante e cultore dei tatuaggi. Dio li fa e poi li accoppia,chissà se il piccolo avrà un futuro da famoso tatuatore a livello mondiale…

MARTINA CI RACCONTI IL PRIMO TATUAGGIO CHE HAI FATTO?

«Il mio primo tatuaggio è stato una parola in Spagnolo: “Locura” follia,che poi negli anni ho coperto con uno più grande. E da lì ho iniziato la mia numerosa collezione… Sono sempre stata pro alle cose non previste e non organizzate, un po’ come l’atto di follia. Per cui quello fu il primo. Fu l’inizio di una lunga serie che sto ancora coltivando».

QUANTI NE HAI? NE HAI UNO AL QUALE SEI PIÙ LEGATA IN ASSOLUTO?

«Non riesco a contare quanti ne ho,io dico sempre uno solo.

Sulla mano sinistra porto il nome di mio figlio “Dries”, quello è il più importante. Si tratta di un regalo che ho fatto a me stessa,ma anche un simbolo di unione, la promessa di un legame indissolubile,una forma di amore tangibile tra me e lui. Per sempre… »

I TATUAGGI HANNO INFLUENZATO IN QUALCHE MODO LA TUA VITA LAVORATIVA?

«Non ho mai avuto problemi nel mondo lavorativo, anzi. Sono sempre di più infatti le persone perfettamente inserite nei più disparati strati del tessuto nazionale che scelgono di imprimere sulla propria pelle una data, un testo o un disegno particolarmente caro. Sono consapevole che persiste una specie di pregiudizio “sociale e non individuale” che continua a spingere molte persone, più o meno consapevolmente, ad associare un tatuaggio a presunti atteggiamenti di ribellione che possono preoccupare. Per fortuna non rientro in questa categoria, almeno sull’isola non ho mai avuto questo tipo di limite».

PENSI CHE IL TATUAGGIO SIA UN ATTO DI LIBERTÀ?

«Assolutamente si,per me è un atto di libertà estrema, e’ l’esaltazione della mia personalità, indipendentemente dalla grandezza, l’idea di disegnarmi un tatuaggio mi da la forza ed il coraggio per esprimere al meglio le mie sensazioni».

TI SEI RIEMPITA IL CORPO PER MODA O PER PASSIONE?

«La scelta di un mio nuovo tatuaggio è casuale. Il tatuaggio fa parte parte di me e continua a dare la parola senza l’uso della voce, alla mia storia, alla mia vita. Per questo motivo, tatuarmi e’ una passione reale. E’ una grandissima voglia di dare un senso scritto alla mia vita meravigliosa arricchita dalla presenza vicina della mia famiglia e soprattutto di mio figlio, il grande amore della mia vita».

COME HA REAGITO LA TUA FAMIGLIA?

«A casa non reagirono bene, la frase ripetuta spesso era: “ma che ti stai combinando?”. Fino a quando non mi hanno “seguita” mamma e sorella e da quel momento,la mia soddisfazione più grande!»

HAI INTENZIONE DI FARNE ALTRI? SE SI QUALI?

«Ho cominciato pian piano,però da subito ho pensato di tatuarmi interamente. Il tatuaggio per me è una cultura,un modo di vita, quasi una religione. Tatuando il mio corpo non faccio del male a nessuno,ma del bene a me stessa. Saremo pure conformisti,ma il tatuaggio è la forma più alta di responsabilità che una giovane ragazza come me possa intraprendere».

L’AVANT – GARDE DEI TATUAGGI SI FA SEMPRE PIÙ AVANTI, TU SEI BELLISSIMA, TI PIACEREBBE LAVORARE COME MODELLA PER QUESTA ARTE?

«I tatuaggi fanno sempre più parte della nostra cultura, e perché no,certo che mi piacerebbe. Sono giovane e ho tanta strada da fare. Non mi precludo questo tipo di opportunità. Un bel tatuaggio oggigiorno è comunque apprezzato dal mode system. Potrebbe essere anche la strada giusta per far apprezzare questo tipo di arte contemporanea sull’isola».

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