Marina, la sirena dei Bambini sbarca a Procida
Durante la permanenza gli alunni saranno impegnati nella realizzazione di manufatti che raccontino gli aspetti caratterizzanti dell’isola. Si produrrà, inoltre, anche un audiolibro che racconterà la bellissima storia d’amore di Graziella
La bambola Marina “la sirena dei bambini”, è stata creata dagli alunni della classe quarta della scuola elementare “Mameli” di Marina di Ravenna, nell’anno scolastico 2018, con la precisa intenzione di incontrare bambini di altre scuole lungo le coste italiana da Trieste a Ventimiglia.
Da quell’anno viaggia e ha vissuto tante avventure, compreso l’incontro con il virus che ha fatto chiudere le scuole. Ospitata da scolari e maestre, ha portato messaggio di amicizia, proposte di gioco, ricerca e incontri con animali marini, imbarcazioni di ogni tipo, gente di mare, monumenti, paesaggi, poeti e navigatori, lingue e dialetti parlati degli abitanti di piccoli paesi e città.
Realizzata in stoffa da una mamma su disegno dei bambini perché potesse essere tenuta in braccio e coccolata, è stata fotografata, rappresentata in ogni forma e in mille pose, secondo le loro fantasie e i giochi inventati. Ogni fine di anno scolastico ritorna al suo paese di nascita per riposare, far conoscere le sue avventure, mostrare i doni ricevuti che i bambini di altre città e paesi hanno messo nel baule e naturalmente leggere il diario delle sue avventure. È stata presentata al paese e ai genitori in una grande mostra.
Nei due anni terribili del covid, si è fermata nell’isola di Lussino e Krk in Croazia, ed ha patito come tutti l’isolamento e la solitudine riuscendo però sempre a ripartire.
Negli ultimi mesi del 2022 è stata a Palermo e Messina. A Palermo ha incontrato operatori di cinema che hanno filmato il suo arrivo, l’incontro con i bambini che l’hanno ospitata non solo a scuola ma anche nelle loro case. Ha dormito, mangiato, giocato e passeggiato per la città con loro. A Messina il suo arriva ha suscitato un entusiasmo sorprendente, non voleva più tornare a casa e ha partecipato alla grande festa della scuola nautica e i marinai in divisa, le autorità locali, dove gli studenti studiano per diventare comandanti di navi.
Ora è venuto il momento del cambio delle consegne, i bambini di quinta sono passati alle scuole superiori, la sirena verrà presa in consegna per la ripartenza dalla classe quarta della scuola. Sarà compito della classe raccontare di loro, presentare la bambola nel diario lanciando un messaggio ai bambini di altre scuole.
Marina la sirena, nel suo baule, è ripartita, in questi giorni, per l’isola di Procida, Capitale italiana della cultura 2022, dove è approdata il 21 novembre, poi Napoli e si spera il parco Archeologico dei monti Flegrei. Procida è un luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello di culture contemporanee, l’isola è l’altrove per eccellenza, nasconde tesori o è meta di fuga, espediente di ricerca della felicità.
Ad accogliere Marina “la sirena dei bambini”, che sosterà a Procida per circa tre settimane, la consigliera delegata alla scuola e alle politiche sociali Dott.ssa Sara Esposito, le insegnanti Maria Vagnati, Giovanna Sasso, Maria Rosaria Germinario, Mariarosaria Ridda, il contributo straordinario e preziosissimo di nonno Mario e gli alunni delle classi IV B e IV C dell’I.C. Capraro, guidati dalla dirigente dott.ssa Rossella Salzano, che faranno da “Cicerone” per farle conoscere la loro scuola ma, soprattutto, la loro bella isola.
Durante la permanenza gli alunni saranno impegnati nella realizzazione di manufatti, adoperando anche elementi naturali, che raccontino al meglio gli aspetti caratterizzanti l’isola di Procida. Si produrrà, inoltre, anche un audiolibro che racconterà la bellissima storia d’amore di Graziella. Tutto ciò verrà dato in dono a Marina che li porterà con sé nel suo baule da viaggio.
Per completare sarà arricchito il suo diario di bordo con testimonianze, racconti e reperti di questa avventura procidana così come non mancheranno momenti in cui i nostri “piccoli procidani”, incontreranno online, i loro coetanei ravennati.