LO SFOGO «Non trovo lavapiatti, servirò in monouso»

“Da oggi in poi si serve tutto in monouso, usa e getta. Basta con annunci di cercasi personale per esempio lavapiatti. Basta mi sono scocciata”. Lo sfogo, affidato ai social, è di Lucia Buono proprietaria dell’hotel Annebelle a Ischia. La provocazione della donna isolana nasce dal fatto che quest’anno, più degli altri anni, gli albergatori abbiano difficoltà nella ricerca del personale. C’è chi dice che sia colpa del reddito di cittadinanza, chi della pandemia e chi se la prende con le condizioni di lavoro ‘poco appetibili’. Sta di fatto che quest’anno, più dei precedenti, è pressoché impossibile, almeno a detta di ristoratori ed albergatori, trovare lavoratori stagionali. Basta fare un giro sui social network invasi di annunci. C’è chi cerca camerieri, chi lavapiatti, senza contare gli annunci per lavapiatti, aiuto chef, commis di sala e receptionist.

Ormai è diventato un luogo comune: “Chi ha il reddito di cittadinanza non vuole lavorare”. Una frase che ormai è diventata quasi una scusa. Visto che l’anno scorso gli allarmi erano identici, vale ricordare che per tutta l’estate l’Osservatorio sul precariato dell’Inps ha rilevato continui aumenti delle attivazioni di contratti stagionali, a livelli mai registrati negli anni precedenti la pandemia (e l’introduzione del reddito). Nell’intero 2021 le assunzioni stagionali sono state 920mila, oltre il 40% in più rispetto alle 656mila del 2020 segnato dal Covid ma 188mila in più anche rispetto al 2019 e 260mila in più rispetto al 2018, quando il reddito di cittadinanza non esisteva. Insomma: il lavoro stagionale gode di ottima salute. Abbiamo provato a sentire delle voci diverse. Chi ci ha parlato è andato ben oltre i luoghi comuni del “non si trovano gli stagionali da quando c’è il reddito di cittadinanza”.  

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