Lo “schiaffo” di Caruso: «Non hanno tradito me ma Serrara Fontana»
L’ex sindaco di Serrara Fontana lancia il suo affondo contro chi lo ha sfiduciato e tesse le lodi di Irene Iacono, che sarà il prossimo candidato primo cittadino della sua squadra. E non mancano le stoccate a Cesare Mattera
Irene Iacono è scesa ufficialmente in campo. Quali sono i primi riscontri e, soprattutto, parliamo del candidato giusto?
«Ho trovato molti consensi sul nome di Irene, che peraltro si è molto impegnata nei suoi quindici anni di vita amministrativa. Ha gestito diverse deleghe, dal turismo all’istruzione e ai servizi sociali: in tutti i settori in cui ha operato, lo ha fatto al meglio, cogliendo ottimi risultati. Tramite la delega al turismo è riuscita a ottenere vari finanziamenti, intessendo relazioni con organi sovracomunali, dalla Città Metropolitana alla Regione. Analogo discorso vale per la delega all’istruzione: sulle scuole c’è stata una costante attenzione con risultati ragguardevoli. Abbiamo una sinergia molto efficace con la dirigente scolastica dottoressa Allocca: è in corso una reimpostazione delle attività interne alla scuola, anche didattiche, con il ritorno all’insegnante unica per ogni classe. Siamo quindi molto contenti del lavoro che Irene ha finora svolto in questi settori. Stessa cosa per i servizi sociali, una delega che in passato non veniva seguita con la giusta attenzione. Invece da quando nell’ultimo lustro è stata Irene ad occuparsene, sono arrivati notevoli risultati e i cittadini ne stanno ricavando importanti benefici. Siamo stati infatti destinatari di diverse misure di finanziamento, con vari progetti di inserimento lavorativo. Oltre al lavoro e ai risultati, la gente di Irene apprezza molto anche il suo modo di porsi, silenzioso, discreto, ma non per questo meno incisivo. Trovo degli ottimi feedback su una persona di cultura, attenta alle esigenze del territorio, ma con uno sguardo rivolto al futuro, e anche al di fuori dei confini isolani, e questo credo sia fondamentale, anche perché il suo percorso formativo, con la laurea in scienze politiche e master in fondi europei, implica un occhio costantemente rivolto a Bruxelles e all’Europa».
«Ci sono molti consensi sulla candidatura di Irene Iacono, che ha già un’ampia esperienza amministrativa con notevoli risultati nel campo del turismo, della scuola e dei servizi sociali, senza dimenticare le sue capacità nel reperimento dei fondi europei per molteplici progetti»
L’isola fin qui ha avuto un solo sindaco donna nella sua storia. A prescindere da quello che potrebbe accadere a Serrara Fontana, non è una statistica che depone a favore del nostro tessuto sociale prima ancora che politico…
«Innanzitutto dobbiamo riconoscere, da uomini, che le donne sono molto più determinate e concrete di noi “maschietti”. Questo è sicuramente un vantaggio, oltre che un merito delle donne. Il fatto che ci sia stato soltanto un sindaco donna, questa è solo una curiosità statistica che interessa poco, fra l’altro sono state pochissime le donne candidate a sindaco, quindi è una statistica relativa. Credo invece che Irene abbia tutte le qualità e tutte le possibilità per vincere le elezioni, e divenire il secondo sindaco donna della storia di Serrara Fontana: sì, perché dobbiamo ricordare Tilde Trofa che ha svolto a tutti gli effetti il ruolo di sindaco per un certo periodo quando mancava un sindaco eletto. Irene è supportata da un’ottima squadra, composta da persone capaci, da professionisti, da giovani che provengono dal mondo dell’associazionismo, ma anche dal mondo imprenditoriale: abbiamo tra le nostre file un’imprenditrice agricola e un giovane ristoratore già con una buona esperienza, oltre a poter contare su quell’esperienza amministrativa data da me, da Eugenio, da Lucio, da Tilde».
«Irene è supportata da un’ottima squadra, composta da persone capaci, da professionisti, da giovani che provengono dal mondo dell’associazionismo e dal mondo imprenditoriale, e da persone con esperienza amministrativa»
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A distanza di qualche tempo ha metabolizzato la sfiducia a Lei ed alla Sua amministrazione e soprattutto che idea si è fatto?
« È naturale rimanerci male quando si è sfiduciati, ma la sfiducia, e quindi il tradimento, non sono stati indirizzati a Rosario Caruso, bensì nei confronti dei cittadini di Serrara Fontana, che fino a poco prima erano amministrati da un sindaco e da un’amministrazione che li seguiva passo dopo passo su ogni problematica e su ogni aspetto della vita quotidiana del territorio, e che oggi invece si ritrova un Commissario prefettizio che non può essere presente più di qualche giorno a settimana, con un approccio sicuramente diverso, un po’ più distante rispetto alle esigenze dei cittadini».
«La sfiducia e il tradimento non sono stati rivolti verso di me, ma verso i cittadini di Serrara Fontana, che si sono ritrovati senza un’amministrazione vicina alla gente e con un commissario prefettizio»
Cesare Mattera sostiene che Lei non voleva tornasse ad essere sindaco, per quanto fosse stato una sorta di suo padre putativo. Di fronte a questa osservazione come e cosa risponde?
«Devo innanzitutto precisare due cose. La prima, è che io sono stato eletto nel 2002 come ultimo dei consiglieri a livello di voti ottenuti, e negli anni della mia prima consiliatura ho lavorato tantissimo sul territorio, a favore dei giovani, occupandomi del campo di calcetto, dell’ufficio postale e varie altre attività, fino a diventare successivamente il primo degli eletti come voti ottenuti: una chiara indicazione dei cittadini su chi avrebbe dovuto essere il successivo candidato sindaco, cosa che lo stesso Cesare dichiarò e in effetti fui io il candidato sindaco dopo la mia seconda consiliatura. In quei successivi cinque anni, da vice-sindaco, ho continuato a lavorare lealmente, con spirito di abnegazione e rispetto verso coloro che mi avevano sostenuto in maniera importante. Cesare però deve ammettere di non aver mai veramente accettato il ruolo di vicesindaco, e che durante il mio primo mandato da sindaco ha vissuto davvero male quel ruolo, al punto che al termine di quel mio primo lustro alla guida del paese ci fu più di un tentativo da parte di Cesare nel non volere la mia ricandidatura. Se c’è qualcuno che ha tramato, è stato lui e lo ha fatto nei miei confronti per impedire una mia riconferma come sindaco. Inoltre, durante il mio secondo mandato Cesare è stato sostanzialmente a braccia conserte, e questo lo ha dichiarato lui stesso nella riunione di maggioranza svoltasi poco prima della “rottura”, e quindi di prendere strade differenti. Non può nemmeno dire che non è stato messo in condizioni di lavorare, visto che deteneva le due deleghe più importanti, lavori pubblici e igiene urbana, che però non ha assolutamente gestito. Il motivo? Andrebbe chiesto a lui. Di certo non è vero che non è stato messo in condizioni di lavorare. Evidentemente aveva altri pensieri. Non c’è stata alcuna premeditazione nell’impedirgli di operare, ma è stata una sua scelta quella di non lavorare, quindi di non essere parte attiva dell’amministrazione».
«Cesare Mattera non ha mai accettato il ruolo di vice-sindaco e cercò di ostacolare la mia ricandidatura a sindaco. Durante il mio secondo mandato Cesare è stato sostanzialmente a braccia conserte, pur detenendo le due deleghe più importanti, lavori pubblici e igiene urbana»
L’impressione è che il clima si stia avvelenando e le elezioni sono ancora lontane. Senza voler dare colpe a singoli, diciamo che l’inizio non è proprio dei più incoraggianti…
«Guardi, l’impressione che si può trarre dalle dichiarazioni e dai post sui canali social dei candidati della nostra squadra è che si parla delle cose che abbiamo fatto, quelle che vogliamo fare, senza vittimismi e senza aggredire nessuno. Vogliamo parlare di contenuti, di cose realizzate, di programmi. Spero che anche gli altri vogliano fare lo stesso. Se ci manteniamo all’interno di tale contesto, penso che anche i cittadini elettori ne saranno contenti, e potranno davvero scegliere in modo libero e ponderato a chi dare fiducia sulla base della storia di ogni candidato e dei suoi programmi. Non credo quindi che chi sia stata alcuna dichiarazione o post su social di attacco nei confronti di nessuno, anzi, forse qualche attacco lo abbiamo ricevuto noi. Io ho soltanto risposto in maniera dura, questo sì, a un candidato dell’altra parte che per cinque anni si è completamente disinteressato di un problema, e poi, a pochi mesi dalle elezioni, si è improvvisamente accorto che c’era un problema sul territorio, e l’ho fatto puntualizzando alcune cose. Per il resto credo che non troverete nessun post di attacco, né mio né degli altri componenti di questo gruppo nei confronti di nessuno».
«Noi parliamo delle opere che abbiamo realizzato e di quelle che vogliamo realizzare, senza voler attaccare o aggredire nessuno. Io ho soltanto risposto a un candidato dell’altra parte che per cinque anni si era completamente disinteressato di un problema per poi accorgersene improvvisamente a pochi mesi dalle elezioni»
Cosa rivendica nei suoi quasi dieci anni da sindaco?
«Da rivendicare ci sono tantissime cose, di alcune delle quali vado particolarmente fiero: innanzitutto la vicinanza alla popolazione, la disponibilità verso chiunque nel rispondere alle domande, nel cercare di dare chiarimenti e risposte ai problemi del territorio, cosa che è stata sempre fatta per ogni giorno dell’anno, ancor di più nel periodo della pandemia. Oltre a questo, c’è il porto di Sant’Angelo che siamo riusciti a riportare nella gestione pubblica, facendone un volano importante per l’economia del nostro Comune, con benefici al territorio e alle casse comunali, ma c’è anche l’attenzione costantemente rivolta al mondo della scuola e alle strutture scolastiche, coi lavori che a ottobre inizieranno anche a Succhivo, in modo da avere tutti gli edifici scolastici sicuri e sismicamente adeguati per i nostri studenti. Siamo inoltre l’unico Comune ad avere la mensa scolastica interna. In dieci anni abbiamo realizzato varie strutture sportive, dal campo di calcetto di Sant’Angelo a quella di Serrara, e il campo di Cava del Melo. Non dimentichiamo l’agricoltura: siamo stati il primo Comune a puntare sull’iniziativa del mercato a “chilometro zero”, idea poi esportata in altri Comuni, cosa di cui siamo felici. Siamo anche i primi a iniziare la realizzazione di un “ripascimento morbido” in un tratto di costa dove la spiaggia era completamente sparita, e questo era un problema sia per gli immobili della zona, vista l’erosione dei marosi, sia per quanto riguarda i turisti e i cittadini che non potevano più usufruire di una spiaggia ormai scomparsa. L’intervento di ripascimento potrebbe costituire un progetto-pilota da replicare in altre parti dell’isola, o dello stesso nostro territorio comunale, perché di un’opera del genere necessita anche la zona di Cava Ruffano e di Cava Grado, e se saremo eletti, come credo, lo faremo senz’altro».
«Dei miei dieci anni da sindaco rivendico soprattutto la grande vicinanza alla gente, alle loro istanze, vicinanza accentuatasi nel periodo della pandemia. E poi la gestione pubblica del porto di Sant’Angelo, le tante infrastrutture sportive per i giovani, le opere per la scuola, il mercato agricolo a km zero, il progetto di ripascimento»
Da cittadino prima ancora che da politico quale futuro immagina per un Comune piccolo come Serrara Fontana ma in grado di coniugare montagna e mare?
«Proprio questa è la scommessa da lanciare per il futuro: collegare e far comunicare reciprocamente mare e montagna. Il mare attende solo di essere valorizzato nelle sue potenzialità, oltre che preservato, incrementando al contempo alcuni servizi per i turisti, dal wifi al bancomat. Parallelamente bisogna continuare a creare sviluppo nella zona alta, valorizzando l’agricoltura, la nostra tradizione e la nostra storia, i siti di interesse come l’eremo di San Nicola, sviluppando il turismo enogastronomico e la sentieristica come sta iniziando a fare il C.a.i., che costituisce un segmento fondamentale del nostro turismo: alcuni sentieri sono stati recuperati, altri dovranno essere recuperati, per poi essere pubblicizzati sui mercati turistici. Quindi non soltanto turismo di mare, ma anche di montagna, trekking, turismo storico-culturale legato ai sentieri».
«La scommessa per il futuro di Serrara Fontana è coniugare il mare con la montagna, due risorse da preservare e valorizzare, anche tramite lo sviluppo del turismo culturale, enogastronomico e della sentieristica»
Si è chiusa la vicenda giudiziaria a Lacco Ameno, con Pascale che resta sindaco. Che idea ha maturato di questo lungo contenzioso?
«L’avevo detto in maniera chiara sin dall’inizio della vicenda, quando Giacomo fu sfiduciato: secondo me un sindaco deve essere giudicato alla fine del suo mandato, e non deve essere sfiduciato. Gli unici che possono mandare a casa un sindaco sono i cittadini; quindi, visto che c’è stata una chiusura anticipata – che non condivido – della consiliatura di Pascale, sono contento che Giacomo si sia riconfermato. I cittadini in questo modo hanno dato una risposta a chi aveva chiuso anticipatamente la consiliatura. Ci sono voluti i “tempi supplementari” e i “calci di rigore” per mettere la parola fine: anche questo fa parte della vita democratica del nostro Paese, dove chi ritiene di avere delle doglianze può rivolgersi alla magistratura che farà il suo corso e darà le sue risposte, come è avvenuto in questo caso».
«Sono contento che Giacomo Pascale sia stato confermato sindaco. Ho sempre detto che soltanto i cittadini possono sfiduciare un sindaco, e i cittadini di Lacco hanno dato una risposta chiara a chi aveva chiuso in anticipo la consiliatura, anche se stavolta sono stati necessari i tempi della magistratura per chiudere la vicenda»