LO DICO A IL GOLFO La replica di Pascale: Ecco la mia coerenza
Gentilissimo,
in relazione alla rubrica “Lo dico a Il Golfo” e alla lettera a firma del dott. Luigi Esercizio indirizzata al sottoscritto e pubblicata dal Vostro quotidiano in data 10.8.2024, si prega di voler divulgare la seguente risposta.
Egr. dott. Luigi Esercizio,
anche se è mio costume ricevere e parlare con i miei concittadini di persona in Comune, anche al di fuori degli ordinari orari d’ufficio e senza aver previamente fissato un appuntamento, questa volta ho ritenuto opportuno rispondere nella medesima rubrica “Lo dico a Il Golfo” alla Sua lettera apparsa su questo quotidiano lo scorso 10 agosto, in cui Lei esprimeva il Suo disappunto in merito ad una mia intervista e mi invitava a riflettere sull’“agire in modo coerente e rispettoso delle Istituzioni” e sul “considerare l’importanza di rispettare sempre le sentenze”. Ho riflettuto … e ho scelto il Suo stesso mezzoper ribattere innanzitutto perché ritengo di dover ribadire pubblicamente il mio consueto e massimo rispetto per tutte le istituzioni dello Stato in generale e, in particolare, per la Magistratura e per le sentenze che la medesima esprime, in favore o contro l’amministrazione che ho l’onore di rappresentare. Ho sempre sostenuto in pubblico e in privato che i provvedimenti giudiziari si eseguono o si impugnano, non si commentano. Ed è noto che nella mia esperienza da Sindaco ho ricevuto encomi per aver incarnato il senso delle Istituzioni – soprattutto in occasione dei recenti eventi sismici ed alluvionali che mi hanno visto collaborare a stretto contatto con le più alte cariche pubbliche -oltre che per aver ossequiato i provvedimenti legislativi e giudiziari, conformandomi compiutamente alle statuizioni dei magistrati, anche se contrarie alle ragioni del Comune di Lacco Ameno. Tutt’al più, i provvedimenti non condivisi sono stati oggetto di impugnazione laddove ritenuti contrari agli interessi prevalenti della collettività e non certo personali. Le evidenzio inoltre che il Sindaco ha un ruolo di rappresentanza della comunità e di indirizzo politico, mentre l’esecuzione dei provvedimenti giurisdizionali attiene alla sfera gestionale che non mi compete. Non si comprende, pertanto, a quali circostanze poter ricondurre il Suo “disappunto” ravvisando immotivatamente nella mia attività pubblica una incoerenza che davvero non può essere sostenuta. Richiamare il principio legale della “soccombenza” con la relativa condanna alle spese legali allorquando le medesime vengano poste a carico di tutta la comunità anche se potevano essere evitate non può essere interpretato come un segno di incoerenza ma quale appello ad un giusto principio di diritto! Cordiali saluti!
Giacomo Pascale (sindaco di Lacco Ameno)