Ad ognuno il suo mestiere, così è. Ma c’è modo e modo. Siamo arrivati alla terza dose di vaccino, ok, fino a qui ci siamo. Alla prima dose venivi convocato, prendevi il numero, ti chiamavano per dare tutti i tuoi dati ed altre informazioni, altra piccola attesa per poi entrare finalmente nel reparto vaccino. A questo punto ti facevano sedere e scoprire il braccio e via con la puntura, un piccolo massaggino, cerotto e prima di uscire dicevano che si poteva avere ma non sempre un piccolo fastidio al braccio. Poi una volta usciti dal reparto vaccino ci facevano stare seduti per una decina di minuti prima di ritornare a casa, c’era proprio una guardia che controllava il tempo. Ora siamo arrivati alla terza dose. Posso capire che già ci siamo passati e quindi si sa già tutto. Ma c’è modo e modo.
Nel reparto del vaccino si entra anche due per volta, nemmeno il tempo di spogliarti che senza capire niente una persona senza nemmeno il camice bianco ti fa la puntura e non ti dice nemmeno che prima di andare a casa devi attendere qualche minuto, lo capiamo da soli. E così è, fuori non c’è nessuno che controlla il tuo tempo. Avanti un altro. Capisco l’emergenza del momento e capisco anche tutti gli operatori che lavorano per questa epidemia ma non so perché tutto questo mi ha fatto venire in mente l’animale che viene marchiato.
LETTERA FIRMATA
Appunto. Alla terza dose si dovrebbe sapere l’iter e anche entrando in due… si ha due dosi precedenti e la mascherina. Se penso alle resse degli ultimi tempi al palazzetto ero anche contenta che dopo 3 ore di attesa (la prenotazione era abolita) finalmente potevo uscire. Ma tutti noi ci sedevamo fuori, senza che ce lo dovevano dire. Forse ora con le prenotazioni va meglio ma se vuoi fare anche 500 dosi al giorno non c’è tempo per i convenevoli che si devono riservare a chi arriva per la prima dose e lì va ancora dedicato il tempo che anche noi avevamo avuto allora.