LO DICO A IL GOLFO A proposito di bar e zona gialla…
Carissimo direttore, sono un lettore del suo quotidiano. Purtroppo rimasto tristemente vedovo di recente. Mia moglie, una vera stella di non ancora sessant’anni, bella come l’aurora nascente, dopo aver tenuto coraggiosamente testa al male del secolo, è transitata altrove. Fuor di dubbio, in un mondo celeste. La mattina vado al mio lavoro di commercialista. Mi sto alzando prestissimo. Anche per distruggere una violenta depressione. Ebbene, ora Ischia è zona gialla come anche la Campania e tante altre regioni. Sono andato a prendere un caffè in un bar dell’area portuale di Ischia. Non erano ancora le 7 del mattino. Pensavo di poter entrare ma il barman, gentilissimo, mi ha detto: “No, mi spiace, il bar funziona da asporto e si può consumare una colazione solo al tavolino all’esterno.” Forse, poiché non aggiornato in merito alle disposizioni e perché non seguo più i notiziari in TV, ma grande è stato il mio stupore perché in alcuni famosi bar isolani, dove spesso vi è il raduno del politico, sono in tanti a consumare caffè e bibite al bancone.
Con un barman di origine non italiana, spesso prepotenti. Con salamelecchi solo i ridicoli potenti. Siccome proprio in questo bar – in parte chiacchierato – sono stato “umiliato e offeso” dal barman perché contestavo “la ciofeca” come viene detto in vernacolo napoletano e il cafone mi ha invitato con brutti modi di consumare altrove il caffè, coglierò l’occasione per segnalare le regole non rispettate dal titolare di questo bar con esposto regolarmente firmato e indirizzato non al sindaco, ma in primis all’ On. Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania e poi alle altre autorità di Napoli per un doveroso provvedimento. Alla dipartita di mia moglie, mia figlia chiese di portare caffè e cornetti a casa e sempre dal titolare di questo bar ottenne un secco no con pretesti per proteste. Con assonanza:
F.G.
Commercialista