Lite tra fratelli: uno al Rizzoli, l’altro denunciato
Per il secondo l’accusa è di resistenza a pubblico ufficiale: il diverbio sarebbe scoppiato per futili motivi dettati al diritto di passaggio all’interno di un cantiere navale di famiglia. Per sedare gli animi sono intervenuti i carabinieri
Una lite in famiglia, scoppiata per futili motivi, motivi di proprietà e “robba”ha rischiato di costare caro a due fratelli di mezza età, foriani doc entrambi imparentati con un noto esponente politico del Comune del Torrione. La lite, anzi, ha finito loro malgrado per richiedere anche l’intervento dei carabinieri. Secondo quanto ricostruito dai proprio dai militari della Stazione di Forio, intervenuti sul posto, i due si sono azzuffati verbalmente, per un affaire di eredità e pezzi di terra che li vede contendere anche in Tribunale ed al culmine del diverbio gli animi si sono esacerbati, tanto da rendere necessario l’intervento delle forze dell’ordine ed il ricovero presso l’Ospedale Anna Rizzoli per uno dei germani che ha accusato un malore. La lite sarebbe scaturita per un diritto di passaggio nell’ambito del cantiere di famiglia in via degli Agrumi. Una parola tira l’altra e la questione è degenerata. Da qui la richiesta di aiuto al 112 proprio nel cantiere dove il fratello escluso si sarebbe recato per rivendicare il passaggio. Giunti sul posto i carabinieri hanno dovuto faticare non poco per riportare la calma e far ragionare le parti. Mentre uno dei fratelli raggiungeva il Pronto Soccorso l’altro, in preda all’ira, resistenza ai militari che avevamo tentato di farlo ragionare.
All’intervenuto dei militari l’uomo non ha caso conosciuti da tutti come “Bin Laden”, in analogia con lo storico leader di Al Qaida, sarebbe andato in escandescenze opponendosi in malo modo agli uomini in divisa. Così, oltre a finire nelle mire del fratello ricoverato in ospedale, l’uomo ha subito la mano pesante della legge con una denuncia a piede libero per “resistenza a pubblico ufficiale”.Anche all’esito del referto clinico del presidio ospedaliero di Lacco Ameno con una prognosi di qualche giorno, i militari hanno valutato la situazione del fratello “aggressore” che si era introdotto nel cantiere ne tentativo di rivendicare il suo presunto diritto di passaggio nell’area.