L’isola, il fotovoltaico e il nodo Sovrintendenza
L’hotel della Regina Isabella ha pronto un progetto di impianto di ultima generazione legato ai principi di sostenibilità ambientale, ma si attende il parere dell’autorità paesaggistica
Si parla di caro-energia, ma quelle che si annunciano sono vere e proprie stangate sul fronte delle bollette per il prossimo inverno. Naturalmente anche il settore trainante dell’economia isolana si è già trovato a fare i conti con i costi rapidamente aumentati dal punto di vista energetico.
Un panorama che era stato anche previsto a inizio stagione dalla Federalberghi isolana. Il presidente dell’associazione, Luca D’Ambra, infatti proprio su queste colonne aveva spiegato che alcuni mesi fa era stata diffusa una circolare con la quale si invitavano gli imprenditori ad aumentare i prezzi, almeno del 15%: e il presidente avvertiva ipotizzando che coloro che non avessero provveduto in tal senso potrebbero avere seri problemi durantel’inverno. Non sono preoccupazioni campate in aria: nonostante i numeri da record del turismo isolano, persino superiori alle già positive stagioni pre-sisma e pre-pandemia, il margine di profitto potrebbe essere dissipato attraverso l’inflazione e appunto il caro-energia, visto che c’è già chi si è trovato a dover pagare bollette per la corrente elettrica raddoppiate, a volte anche triplicate.
Proprio per evitare tali pericoli, c’è anche chi si è preparato tempestivamente, ben prima che si verificasse l’aumento dei prezzi. È il caso del prestigioso hotel della Regina Isabella di Lacco Ameno, che da tempo ha concepito un progetto di impianto fotovoltaico, legato ai principi di sostenibilità ambientale. Nonostante ciò, non mancano ostacoli di natura eminentemente burocratica, o meglio rallentamenti che frenano l’iter necessario all’approvazione definitiva del progetto. L’ingegner Giancarlo Carriero, patron dell’hotel, dopo aver spiegato che la bolletta energetica, finora praticamente immutata grazie alla stipula di un contratto a prezzo fisso, crescerà in maniera rilevante a partire da gennaio, in pratica raddoppiando la cifra da pagare, ha annunciato l’esistenza del progetto, per un impianto fotovoltaico di ultima generazione, che va ad aggiungersi all’azzeramento delle emissioni per il riscaldamento dell’acqua, già realizzato utilizzando quella termale. Con l’energia solare si punta a diminuire l’impatto sul consumo energetico. Una rivoluzione ecologica, sulla quale sembrano però addensarsi alcune incertezze: la Soprintendenza partenopea ha infatti richiesto una serie di disegni e illustrazioni per capire quale sarà l’aspetto dell’installazione una volta finiti i lavori. Una richiesta che potrebbe rallentare o rendere più difficile la procedura di approvazione. È auspicabile che ciò non accada, anche perché come spiega Carriero si tratta di un impianto da fonte rinnovabile, non impattante a livello estetico e anzi più gradevole rispetto al consueto asfalto posto sui tetti, per un investimento che sfiora il milione di euro. Resta quindi da attendere il responso dell’autorità preposta al rispetto delle norme paesaggistiche per capire se il progetto potrà diventare realtà, e magari diffondersi anche tra le altre strutture alberghiere.
Suvvia siamo quasi oltre il 2022 ed è prassi ormai per gli architetti, offrire al committente, oltre ai disegni tecnici, anche un rendering che visualizzi esattamente il progetto!
È il minimo sindacale per i luoghi di pregio ambientale…