L’isola e i corrieri della droga, il processo entra nel vivo
Ieri è stato ascoltato il primo testimone indicato dall’accusa, nella vicenda che vede tre imputati accusati di spaccio di sostanze stupefacenti
Entra nel vivo il processo generato da un’indagine che portò alla luce una grossa piazza di spaccio di stupefacenti sulla nostra isola. Un’indagine che era stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal capitano Angelo Pio Mitrione, e che al momento vede tre persone sul banco degli imputati. Si tratta di Vincenzo Iafulli, Michele Conte e Agostino Iacono. In realtà c’era un quarto indagato, Graziano Mattera, che tuttavia ha scelto il rito abbreviato ed è quindi uscito da questo ramo processuale. I quattro erano rimasti coinvolti in una vicenda legata al traffico di sostanze stupefacenti e che portò anche al sequestro di beni per un valore di circa 120.000 euro, ritenuto provento dell’illecita attività di spaccio.
Al cospetto del giudice Donnarumma, nella Sezione distaccata di Ischia del Tribunale, ieri è stato ascoltato il primo testimone dell’accusa, il Carabiniere Francesco Veccia, che nel corso della deposizione ha sostanzialmente confermato quanto riportato nell’annotazione di polizia giudiziaria: il militare entrò in azione principalmente in occasione dell’arresto di Agostino Iacono, e su questa operazione il testimone ha sintetizzato quanto accadde nel settembre 2020. Iacono fu tratto in arresto dai Carabinieri della Stazione di Barano perché trovato in possesso di circa due chili di sostanza stupefacente del tipo marijuana, suddivisa in 13 sacchetti per alimenti sottovuoto e materiale per il taglio, il confezionamento e la pesatura. L’arrestato in quell’occasione rilasciò delle dichiarazioni spontanee affermando che l’intero quantitativo di stupefacente e il resto del materiale rinvenuto era da lui custodito per conto di Graziano Mattera: Iacono si era detto incapace di saldare un vecchio debito di droga contratto col Mattera. Inoltre Iacono precisò che Mattera era solito cedere ad altre persone sacchetti termosaldati di stupefacente, esclusivamente del peso di cento o duecento grammi, e celava della cocaina da destinare a terzi nei pressi delle scale situate nelle vicinanze della sua abitazione. Nello stesso giorno, tali dichiarazioni spontanee consentirono ai militari di rinvenire nel luogo indicato un barattolo contenente tre pezzi di cocaina confezionati col cellophane per un peso complessivo di tre grammi, mentre nella perquisizione domiciliare eseguita nell’abitazione di Mattera i Carabinieri rinvennero un apparecchio per termosaldare sacchetti in cellophane, diverse confezioni di sacchetti di varie misure, tutte aperte, e la somma di 15mila euro in banconote di vario taglio, custodite all’interno di una cassaforte.
L’indagine fu condotta dai Carabinieri che portarono alla luce un rilevante traffico di sostanze e sequestrarono beni per un valore di circa 120mila euro ritenuti provento dell’illecita attività
Fra l’altro, nell’ordinanza di convalida di arresto e di applicazione di misura cautelare, era emerso che Iacono aveva confermato di custodire droga per conto di Mattera, proprio allo scopo di saldare il precedente debito pari a 800 euro, contratto con quest’ultimo. Agostino Iacono precisò che Mattera di volta in volta era solito recarsi a casa sua per prelevare quantitativi di stupefacente da vendere a terzi, circostanza che avveniva tra le due e le quattro volte a settimana.
Uno degli imputati è uscito dal processo in questione avendo scelto il rito abbreviato
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Come qualcuno ricorderà, proprio nell’ordinanza di custodia cautelare si leggeva che “emergeva la concreta possibilità di come il Mattera, soggetto conosciuto alle forze dell’ordine locali per medesime pregresse attività illecite, potesse essere al centro di un traffico continuativo di sostanze stupefacenti. Le disposte attività tecniche, intercettazioni ambientali e telefoniche innanzi indicate, fornivano il suggello a tale quadro indiziario già di per sé significativo.
Ed invero la lettura integrale delle conversazioni poste a base delle singole contestazioni forniva la prova di come il Mattera aveva un ruolo attivo sull’isola nel rifornire singoli acquirenti e/o pusher di sostanza stupefacente di varia tipologia”. Non solo, veniva precisato come “dalle risultanze delle intercettazioni disposte e dalle stesse operazioni di pg poste in essere nei confronti di Iacono Agostino, Conte Michele e Di Costanzo Giovan Battista emergeva come tale attività era particolarmente significativa e remunerativa ed aveva a oggetto quantitativi, di certo non indifferenti, di sostanza stupefacente “piazzata” dal Mattera sul territorio isolano”. Al termine della deposizione del militare, il giudice ha fissato la prossima udienza a fine settembre, quando sarà nominato il consulente che dovrà procedere alla trascrizione delle intercettazioni.