Il territorio isolano è molto complesso, variegato ed estremamente difficile da gestire. Molte tematiche come energia, mobilità, raccolta differenziata e depurazione sono all’ordine del giorno e i numeri emersi nel nuovo report “Isole sostenibili 2022” realizzato da Legambiente e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) sono allarmanti per quanto riguarda soprattutto la gestione integrata del ciclo dei rifiuti. Procida con un una media del 69% di raccolta differenziata raggiunta è la più virtuosa tra le isole del golfo, seguita da Capri con 61%, molto più indietro Ischia.
Per capire questo ritardo rispetto alle altre località abbiamo deciso di parlare con Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno: «Il discorso da fare sulla raccolta differenziata è molto complesso ed è uno dei temi più importanti su cui discutere, insieme al traffico. Il costo della Nu nel corso degli anni è sempre aumentato per gli isolani, ma molti non capiscono che una maggiore differenziazione dei rifiuti porterebbe a un abbattimento dei costi e a maggiori benefici in termini di vivibilità e sostenibilità. Credo che la strada da percorrere sia quella di dare incentivi a chi prende a cuore questa battaglia e a chi in maniera virtuosa fa la raccolta differenziata. È una questione di civiltà e di educazione civica che dovrebbe coinvolgere tutti. Infine, penso che come isola dovremmo avere una sola azienda per i rifiuti in modo da ottimizzare i costi, razionalizzare gli spazi e risolvere una volta per tutte le solite dispute che risultano essere dispersive. Andrebbero fatti dei progetti di comune accordo con lo scopo di raggiungere dei traguardi che mirino concretamente alla sostenibilità dell’isola. Non è più possibile ragionare in modo individuale come se la questione riguardasse la singola amministrazione. Bisogna allargare gli orizzonti e pensare come un’unica grande comunità».
Il sindaco di Lacco Ameno, Giacono Pascale, è perentorio: «La gente stenta a capire i vantaggi che porterebbe una corretta differenziazione, anche in termini di risparmio»
Anche Ciro Cenatiempo, dirigente di Ischia Ambiente ha voluto dire la propria sulla tematica sottolineando alcuni aspetti: «Innanzitutto, credo che avere sei amministrazioni comunali non sia il massimo per affrontare la questione perché ognuno ha le proprie modalità di raccolta e le proprie ordinanze. Avere su tutto il territorio un’unica cabina di regia, ovvero una sola società, sarebbe l’ideale perché avremmo dei risparmi economici notevoli e un maggiore margine di manovra per gestire le più disparate situazioni. È anche ora di fare una nuova campagna pubblicitaria per sensibilizzare le persona a fare la differenziata, in modo che le persone prendano a cuore questa battaglia che riguarda tutti. A questo si devono affiancare delle forti politiche che mirino al controllo dei territori e per fare ciò è necessaria una sinergia tra le forze dell’ordine, il comando vigili e le amministrazioni. Pene esemplari andrebbero inflitte a chi non fa correttamente la differenziata, mentre per più virtuosi si potrebbe pensare a degli incentivi, come un abbassamento del costo della tassa per i rifiuti. È anche vero che in estate si registra un aumento fino a cinque volte del numero di presenze medie sul territorio e, ad ogni evidenza, l’impatto correlato all’accumulo dei rifiuti diventa in alcuni casi insostenibile. Pure a questo problema andranno trovate delle soluzioni che possano invertire una volta per tutte la rotta, ma per farlo è necessario che tutti facciano la propria parte».
Infine, abbiamo ascoltato Mario Lettieri, amministratore dell’AMCA: «Io credo che per affrontare questo annoso problema sia necessario ricordare a tutti che Ischia è notevolmente più grande delle altre due isole del golfo. A Capri e Procida il fenomeno dell’abbandono dell’immondizia è molto più ristretto perché le strade sono di meno ed è più semplice controllare chi non fa la differenziata. In molti credono che la causa di uno scorretto smaltimento dei rifiuti sulla nostra isola sia dovuto alle sei amministrazioni comunali che, come si sa, gestiscono autonomamente la questione della differenziata. Io, invece, credo che non sia un problema di numero di comuni, bensì di estensione territoriale. È chiaro che se hai un’isola grande come Ischia diventa più complicato andare a intercettare quei fenomeni di scarico e sversamento abusivo dei rifiuti. Per questo motivo credo che una raccolta localizzata, come quella attuale, sia la scelta migliore, anche se molto deve ancora essere fatto affinché si possano riscontrare dei miglioramenti».
L’amministratore dell’Amca, Mario Lettieri: «Molti non rispettano orario e modalità di conferimento, occorre creare deterrenti per punire i trasgressori». E Cenatiempo (Ischia Ambiente) auspica un’unica cabina di regia
Lettieri ha chiosato e concluso: «Chiaramente va fatto un discorso di civiltà. Molti isolani fanno correttamente la raccolta differenziata, ma altri invece non la fanno e abbandonano in maniera indiscriminata e incivile i propri rifiuti lungo la strada.
Per porre fine a questo problema è necessario creare dei deterrenti che vadano a punire chi trasgredisce le regole. Il comune di Casamicciola, ad esempio, insieme alla Prefettura sta installando delle telecamere per vigilare sul territorio. Le prime venti sono già state messe e in quei luoghi la situazione sta sensibilmente migliorando perché non si verificano più incresciosi accadimenti. Per estirpare totalmente il problema però è necessario avere un controllo capillare dell’intero territorio e questo deve essere l’obiettivo di tutte le amministrazioni isolane, non solo di quella casamicciolese. Infine, sarebbe auspicabile dare vita a un progetto ambizioso come quello di cui si parla da tempo. Mi riferisco alla realizzazione di un impianto per il riciclo di alcuni materiali, tipo l’umido, che possono essere smaltiti direttamente sull’isola, magari con la trasformazione di quello stesso rifiuto in energia. È un progetto che il comune di Casamicciola sta tentando di portare avanti, ma è complesso trovare un’area che possa ospitare il suddetto impianto. Sarebbe estremamente vantaggioso per tutti in termini economici perchè non si dovrebbero più pagare i costi del trasporto dei rifiuti in terraferma e anche i cittadini avrebbero degli incentivi a fare correttamente la differenziata».