L’IPS “Telese” alla Primaria di Fontana, l’arte di stare a tavola si insegna a scuola
Gianluca Castagna | Serrara Fontana – Gomiti a tavola, bocconi enormi, televisione accesa, cellulare sempre a portata di mano. Mangiare è un piacere, come la ritualità dello stare assieme a tavola. Ma solo se accompagnato dalla buone maniere. Perché, anche se cambiano i tempi, il bon ton suggerisce regole a cui attenersi e che bisognerebbe conoscere, oltre che praticare, fin da bambini.
E’ stata una lezione davvero particolare quella che hanno vissuto i giovanissimi alunni della Scuola primaria di Fontana, uno dei sette plessi di cui è costituito l’Istituto Comprensivo Forio2 “Don Vincenzo Avallone”. In cattedra sono saliti infatti la prof.ssa Maria Annunziata Samà, docente di Sala e Vendita, e quattro studenti dell’IPS “Vincenzo Telese” di Ischia. I bimbi della primaria di Fontana hanno potuto così imparare alcune delle principali regole dell’educazione a tavola, conoscendo poi anche come apparecchiare nel migliore dei modi.
La docente dell’Alberghiero, insieme agli studenti Giuseppe Sollazzo, Arianna Zampillo, Emanuel Chiaiese, Giovanni Mattera e al collaboratore tecnico di Sala Giuseppe Di Meglio, ha mostrato agli alunni come si può preparare una tavola elegante, disporre bicchieri, piatti, posate e così via seguendo le precise regole del galateo. Un po’ intimiditi, ma allo stesso tempo entusiasti, i bambini e le bambine della scuola primaria di Fontana si sono divertiti a immaginarsi commensali di un albergo o di un ristorante. E a fingersi adulti. Perché il punto è sempre quello: i piccoli sono grandi imitatori e imparano soprattutto osservandoci. Le buone maniere dovrebbero dunque partire principalmente dai genitori, che a volte non sanno come comportarsi a tavola in maniera sempre elegante e discreta. Il rispetto e l’educazione passano dai piccoli gesti, da abitudini quotidiane che fanno sempre molto bene e non costano grossi sacrifici. Oggi i bambini si alzano da tavola a loro piacimento, mangiano in maniera disordinata (e poco sana), stanno seduti in posizioni sbagliate, pretendono spesso di tenere la tv accesa. Non dovremmo più stupirci: quanti adulti dicono “grazie” e “prego”? Quanti genitori mettono da parte il cellulare durante il pasto?
Per invertire la rotta bisogna perciò recuperare la ritualità dello stare insieme a tavola conoscendo le regole base del bon ton fin da piccoli. Partendo proprio dall’apparecchiare con cura, in modo che la tavola abbia un aspetto invitante e per non doversi alzare in ogni momento per prendere, ad esempio l’acqua o il sale. Questioni pratiche che i piccoli alunni di Fontana conoscono bene visto che, almeno una volta a settimana (il mercoledì), pranzano tutti assieme nella mensa allestita per l’occasione nell’atrio del plesso.
«Questo incontro fa parte di un progetto extrascolastico che si chiama “Regolamentando la nostra mensa», ci racconta Colomba Fiorentino, insegnante e coordinatrice di plesso IC Forio 2 Don Vincenzo Avallone. «Siamo una scuola fortunata: il Comune di Serrara Fontana, il sindaco Rosario Caruso e la sua Giunta sono molto vicini alla comunità scolastica. Quando facciamo il tempo prolungato, il Comune prevede un servizio mensa, con pasti caldi e la collaborazione di una nutrizionista, la dott.ssa Scalella, che ci segue da anni e ci insegna a mangiare sano. Ovviamente, allestendo una mensa ogni settimana, è nata l’esigenza di migliorare questo momento per noi così importante e a cui partecipiamo tutti con entusiasmo. Abbiamo quindi pensato di invitare l’Istituto alberghiero di Ischia per una lezione sul bon ton al tavola. Il progetto – continua l’insegnante – prevede la partecipazione di tutti gli alunni, dai 6 ai 10 anni, dalla prima alla quinta elementare. Abbiamo già sviluppato altre attività, sempre sulle regole. La risposta dei nostri piccoli alunni è sempre stata molto positiva, così come quella dei genitori e di tutti i collaboratori della scuola. Inoltre vorremmo avvicinare i nostri ragazzi a una realtà formativa, come quella del “Vincenzo Telese”, che rappresenta una scuola di eccellenza del nostro territorio. Un istituto che forma professionalità riconosciute anche a livello internazionale. Ci fa piacere che in un’isola turistica si punti l’attenzione su una realtà formativa come questa. E’ una ricchezza per tutto il territorio».
«L’iniziativa del plesso di Fontana è stata da me accolta con molto entusiasmo», confessa la DS Giovanna Cuomo, che ha voluto essere personalmente presente a questo incontro. «Siamo convinti che la scuola primaria debba essere soprattutto un luogo educativo di apprendimento. Guidare gli alunni a imparare il modo più giusto di comportarsi, anche a tavola, è un’opportunità irrinunciabile per poterli rendere cittadini consapevoli e capaci di vivere responsabilmente ogni momento della loro vita».Dove si tiene il tovagliolo, come piegarlo, la preparazione di una mise en place, il significato delle posate a tavola, come si gusta un dessert. Tante preziose informazioni grazie a una collaborazione tra scuole, oggi sempre più importanti in un’ottica di continuità e di confronto tra agenzie educative del territorio. «Siamo fortunati», ammette la preside Cuomo, «le scuole dell’Ambito 15 hanno una forte propensione a collaborare insieme proprio perché l’ambiente è più circoscritto e la comunicazione più semplice. Quando poi si tratta di organizzare attività per la formazione degli alunni, cerchiamo di superare qualsiasi ostacolo, anche burocratico».
«Con la lezione di oggi» puntualizza la prof. Samà, «abbiamo illustrato le regole di base sia dell’operatore di Sala e Vendita, sia dei commensali. Perché anche il commensale deve sapere, quando si accomoda a tavola, che ci sono delle regole da rispettare. Regole che si dovrebbero conoscere fin da piccoli. La più importante? Forse quella che a tavola non bisogna giocare. Sedersi a tavola dovrebbe essere un momento di convivio, di stare insieme. Oggi una brutta abitudine è quella di stare al cellulare anche a tavola, tanto da arrivare al paradosso di considerare lo smartphone come elemento del corredo mise en place. Un’abitudine non limitata ai ragazzi, chiaramente, ma diffusa anche tra noi adulti che diamo così il cattivo esempio. La tecnologia, almeno in quei momenti, dovrebbe essere tenuta da parte».
Certo, aspettarsi che i problemi che riguardano la fruizione del cibo siano risolti con qualche lezione è un’utopia, ma questi incontri servono anche per affrontare le questioni legate alla nutrizione nella maniera più corretta possibile. L’educazione rappresenta forse il passo più semplice e più foriero di risultati positivi. Partendo dalle scuole, infatti, si possono formare i futuri componenti delle famiglie che potranno avere un rapporto con il cibo più giusto di quello odierno, spesso frutto di cattive abitudini. «E’ il secondo anno che con il preside Mario Sironi abbiamo sviluppato iniziative per coltivare sane abitudini alimentari» conferma la Samà. «A cominciare dalla prima colazione. Avevamo notato, infatti, che i nostri studenti facevano la prima colazione, fuori dalla scuola, con delle patatine. Ecco perché la rieducazione alimentare è importante. Partendo proprio dalla prima colazione, pasto fondamentale per affrontare l’intera giornata».
Insomma, il tema della nutrizione è di fondamentale importanza per il futuro delle nuove generazioni (con una parte del pianeta piegata da fame e malnutrizione e l’altra rovinata da alimentazione errata e obesità) e dello stesso pianeta (dato il pessimo sfruttamento delle risorse naturali). In questa prospettiva diventa fondamentale il ruolo dell’agricoltura, della cultura contadina, dei saperi e delle tradizioni legate al nostro territorio. Soprattutto quello pedemontano che caratterizza buona parte del Comune di Serrara Fontana. E chi può trasmettere questi valori, il rispetto del cibo, l’importanza della terra e dell’acqua, il lavoro, la convivialità responsabile se non chi se ne occupa quotidianamente? Se vogliamo fare un’educazione alimentare corretta dobbiamo partire dall’origine dei prodotti e quindi dalla terra.
«Siamo un istituto molto operoso, abbiamo realizzato diversi PON con una partecipazione incredibile, una marea di attività all’interno di un unico contenitore nel segno della legalità.
Cittadini in erba, questo e tanti altri percorsi, perché nella nostra scuola ogni classe si sente libera di poter seguire un percorso a tema che risponde alle esigenze del plesso.
«Anche alla primaria di Fontana abbiamo un orto scolastico di cui ci occupiamo personalmente con grande soddisfazione» ci dice la maestra Colomba Fiorentino. «Siamo una scuola molto operosa, grazie al progetto “Cittadini in erba” abbiamo molte iniziative in campo con una partecipazione incredibile. Finanziamenti da PON, progettazioni extra-scolastiche, una marea di attività nel curricolare. Tutto all’interno di un unico contenitore nel segno della legalità».