L’insostenibile leggerezza dell’assumere
DI GAETANO FERRANDINO
Mi è stato chiesto di esprimere la mia opinione da più parti, ed esimermi sarebbe quasi una mancanza di rispetto nei confronti di alcuni lettori che mi hanno sollecitato per strada o al telefono e per chi l’ha fatto in forma privata utilizzando lo strumento dei social network. Di cosa sto parlando? Semplice, delle assunzioni effettuate di recente dal Comune di Ischia e fortemente volute dal sindaco Giosi Ferrandino e dalla sua amministrazione comunale. Gira e rigira, dopo aver rimesso su l’ufficio comunicazione, il primo cittadino ha inserito una serie di altre figure creandosi uno staff obiettivamente invidiabile se si pensa che ci troviamo in un Comune di 15.000 abitanti, soprattutto se si considerano le figure già presenti in organico. Prima di entrare nel dettaglio, e senza voler deludere i miei interlocutori, premetto che non potrò che rispondere in maniera banale, come farebbe chiunque al posto mio. A maggio si va a votare e dunque dal palazzo municipale di via Iasolino hanno inteso muoversi in questa maniera, punto e basta. Che poi ci siano dei profili di opportunità ai quali sarebbe stato preferibile attenersi, questo non devo essere io a dirlo, ma sappiamo benissimo come da tempo certi “principi” dalle parti di porto d’Ischia (e nello specifico del palazzo municipale) siano andati letteralmente a farsi f… riggere. E li ho trattati. Per farla breve, cosa sia lo “scuorno” lo hanno dimenticato da un bel pezzo, figuratevi se si ponevano il problema di fare un’altra menata di confetti. Piuttosto, credo che difficilmente la cosa servirà: profuma tanto di quelle operazioni “Prima Repubblica style” che potrebbero rappresentare forse il modo peggiore per uscire di scena piuttosto che per provare a recuperare il terreno perduto.
Ciò detto, passiamo al lato B della questione. In molti, erroneamente, scrivono che Giosi Ferrandino stia assumendo giornalisti “con la pala” ma in realtà non è così. I decreti firmati hanno inserito una serie di figure con altrettanti compiti nello staff del primo cittadino e della giunta. Insomma, il fatto che poi alcuni di loro svolgano anche l’attività di collaboratore per le varie testate sparse sul territorio isolano, compresa la nostra, è un altro paio di maniche. Se mi chiedete se Giosi abbia voluto dare una dimostrazione di “virilità” pescando in tutti i mazzi di carte, tranquilli: la mia risposta è sì, poi non so in vista delle prossime amministrative quali ripercussioni positive possa avere questa iniezione di viagra. Fatto questo ulteriore passaggio, devo anche sottolineare come anche fenomenologie all’apparenza così omogenee devono essere esaminate caso per caso. Perché in questo staff c’è chi esercitava già un ruolo e dunque ritorna al proprio posto, chi farà un’esperienza nuova e formativa pur esercitando l’attività di giornalista pubblicista ma anche figure professionali che rappresentando da “vertice” una testata locale e in maniera “autonoma” (da corrispondente) un quotidiano nazionale, forse avrebbero fatto meglio a rinunciare ad un incarico del genere. No, dico, giusto per evitare che poi le solite malelingue potessero fare uno più uno due ponendosi il dubbio sull’attendibilità e l’autorevolezza su quanto guarderanno o leggeranno da domani. Poi c’è il caso della dottoressa tirata dentro solo per ingraziarsi magari le simpatie del padre (Nino Postiglione, per chi non l’avesse capito), figura di spessore ed autorevole, e pure questo è un altro discorso. Il peccato originale, dunque, è nel palazzo, e su questo non ci piove ma poi c’è tutto il resto. Ma mi credano, i miei interlocutori, dobbiamo ancora vederne parecchie: alle urne, a maggio, capiremo se siamo ancora un popolo di caproni e capace di credere ancora alle favole (tipo il posto di vigile urbano promesso almeno a mezza Ischia) o una dignità e un cervello ce l’abbiamo ancora. Nel secondo caso, per cortesia, basta poi a stare lì a lamentarsi del sistema.
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