L’Ibsen sarà demolito e poi ricostruito
L’edificio fu duramente colpito dal sisma di due anni fa. La ricostruzione sarà eseguita grazie alle risorse stanziate dall’ordinanza stralcio varata dal commissario Schilardi lo scorso maggio
L’edificio scolastico Ibsen dovrà essere completamente demolito e ricostruito. È questo il responso che emerge dalla relazione di sintesi avente ad oggetto la verifica di vulnerabilità sismica del plesso che fu colpito in maniera durissima dal terremoto del 21 agosto 2017.
I tecnici hanno effettuato ben 256 tra sondaggi e carotaggi sulle parti della struttura che ospitava le scuole medie di Casamicciola, e hanno appurato l’estrema vulnerabilità di un edificio che in realtà è composto da diversi blocchi, realizzati in epoche differenti e che infatti hanno reagito in maniera profondamente diversa alle sollecitazioni sismiche. Gran parte del complesso è inoltre risultato essere costruito con criteri ormai superati dalle successive legislazioni in materia, a partire dalla normativa tecnica del 1973, e con materiali che per alcune parti dell’edificio erano ormai inadeguati. Su oltre millecento elementi, tra nodi, travi e pilastri, circa seicento erano seriamente danneggiati.
In buona sostanza, per adeguare sismicamente l’immobile, sarebbero stati necessari almeno cinque milioni di euro, ma in tal caso gli interventi di adeguamento avrebbero in gran parte compromesso la fruibilità di diversi ambienti: ad esempio, i locali più ampi destinati all’accoglienza di un gran numero di persone sarebbero stati modificati con la collocazione di pilastri che avrebbero finito per stravolgere l’ambiente, vanificandone la destinazione. Invece la demolizione completa del complesso e la sua ricostruzione costeranno sette milioni di euro, ma consentirebbero di ricostruire la scuola con le più evolute tecniche e rispettando le norme di sicurezza più recenti in materia. Ed è quest’ultima la soluzione che l’amministrazione di Casamicciola intende adottare per far rinascere uno degli edifici-simbolo della scuola locale. Del resto le risorse sono già previste nell’ordinanza n.6 varata dal commissario delegato alla ricostruzione Carlo Schilardi. L’ente del Capricho a breve potrebbe varare la procedura per giungere alla progettazione esecutiva.
Il responso delle verifiche di vulnerabilità conferma la correttezza delle scelte operate dall’amministrazione e rende in un certo senso giustizia alle decisioni che il sindaco Giovan Battista Castagna adottò nei mesi immediatamente successivi al sisma, quando il paese gravemente colpito dalla calamità era alle prese con un anno scolastico tutto da reimpostare, visto che la scossa aveva reso inagibili tutti i plessi scolastici. Il primo cittadino decise di resistere alle molteplici pressioni che arrivavano non soltanto dall’ambiente scolastico e da parte della cittadinanza, ma anche dalle opposizioni politiche: molti caldeggiavano l’immediata adozione dei cosiddetti “container”, cioè quei moduli abitativi da installare in terreni liberi. Moduli che pur essendo all’avanguardia e dotati di ogni confort avrebbero comunque comportato diversi costi, non tanto in termini economici, ma soprattutto di impegno: terreni da fittare o da espropriare in presenza di tempi enormemente ristretti, ma anche la possibile perdita di infrastrutture, come sarebbe accaduto se il campo sportivo della Maddalena, da poco inaugurato, fosse stato sacrificato per ospitare i moduli. Tale soluzione avrebbe implicato una radicale trasformazione dell’area, e con tutta probabilità le scuole sarebbero rimaste in tali sistemazioni provvisorie, col concreto di rischio di disperdere progressivamente l’intero settore scolastico del paese.
Adesso, grazie agli studi di vulnerabilità e agli appositi finanziamenti previsti dall’ordinanza che approvò lo stralcio del piano finalizzato ad assicurare per gli edifici scolastici il ripristino delle condizioni necessarie per la ripresa, si procederà alla completa ricostruzione dell’edificio, evitando la perdita di un settore strategico per la vita di Casamicciola e per il suo futuro.