Rientrato lunedi, sull’isola di Ischia, il commissario Giovanni Legnini ha partecipato ai sopralluoghi che i tecnici della struttura commissariale hanno effettuato al Celario, uno dei luoghi simbolo della tragedia, dove il dramma della mortale valanga ha avuto inizio e si è consumato. Legnini con la struttura commissariale ed il gruppo tecnico si è soffermato sul piazzale del Gradone e presso edifici ed aree interdette dopo la violenta alluvione del 26 novembre scorso. A partire dalla “casa del Paradiso” che immortalata a strapiombo su fronte di frana della Cava Fontana, è stata l’emblema del disastro dopo le morti. Qui il commissario ha voluto soffermarsi per analizzare da vicino gli edifici e le aree che sono state oggetto di specifiche segnalazioni da parte dei cittadini, per sovrintendere e verificare le situazioni in cui versano, anche tenendo conto delle attività di riduzione del rischio residuo, possibili e delle ipotesi di intervento a farsi.
Per questo, dopo la visita al Celario, si attendono anche qui e non solo nelle zone costiere del paese, le attività di redazione delle schede AeDEI per tutti gli edifici della zona rossa per valutare sia l’inagibilità che il rischio idrogeologico esterno, anche alla luce degli interventi avviati,programmati e da programmare. Come più volte evidenziato anche attraverso queste pagine, con il supporto delle Università e dei Centri di ricerca sarà poi possibile aggiornare e modificare la zonizzazione approvata a fine anno. Inoltre, già dalle prossime settimane i tecnici della struttura commissariale saranno chiamati a svolgere attività di monitoraggio dei cantieri avviati e a controllarne l’andamento. Proprio su questo il Commissario Legnini, accompagnato dal neo nominato Gruppo di lavoro tecnico dedicato a garantire sia il controllo che l’avanzamento degli interventi per la riduzione del rischio residuo, si è soffermato sulla opportunità di prevedere una ripresa partecipata della normale vita del paese, coinvolgendo il più possibile le popolazione anche in una ripopolazione consapevole dei luoghi in ordine ai rischi ed alle sue fragilità. Legnini lo ha annunciato rispondendo ad una nostra domanda. Il commissario ha condiviso l’opportunità di una ripresa partecipata, frutto di un nuova consapevolezza dei rischi. Annunciata la prossima disposizione che prevederà il riutilizzo in loco dei massi tufacei e della legna locale. Saranno recuperati e messe a disposizione dei residenti sul Piazzale del Gradone. “Penso di prevedere il coinvolgimento delle popolazioni locali, delle maestranze. Sto valutando. A breve ci sarà un provvedimento per consentire che i massi prelevati dalla montagna siano frammentati e messi a disposizione delle popolazioni locali, dei residenti, sul piazzale del Gradone, cosi da essere utilizzato per le sistemazioni agricole e muri a secco (parracine ndr). Idem per la legna i Boschi preciso iniziativa e coinvolgimenti locali per una gestione consapevole del territorio e percezione rischio”.
Proprio oggi alle 12 ci sarà la presentazione del cantiere per i lavori di sganciamento dei massi in bilico sul monte Epomeo.Presso il parcheggio Rarone, località Celario, il Commissario delegato per l’emergenza, Giovanni Legnini e il direttore dei lavori di Sma Campania, architetto Maria Laura Stefanizzi, saranno presenti all’avvio delle attività per lo sganciamento dei massi pericolosi e in bilico sul monte Epomeo a Ischia, lavori che saranno eseguiti anche con l’intervento dei rocciatori, e degli altri interventi curati da Sma Campania, nell’ambito degli affidamenti assegnati dalla struttura del Commissario delegato per l’emergenza frana a Ischia. L’accesso all’area per i giornalisti e gli operatori sarà garantito con l’assistenza dei Vigili del Fuoco.