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LE STORIE DI SANDRA Salvatore Scotti, storia di un artigiano

Salvatore Scotti il nostro grande artigiano dalle mani d’oro, dalla forte fantasia e creatività, ci ha regalato per anni cose bellissime oltre a quel suo modo dolce e educato che lo rende un gran signore come tutta la famiglia Scotti. Salvatore aveva un negozietto a fianco alla macelleria di suo fratello Davide mentre l’altro fratello, Michele si interessava di barche nel cantiere. La bottega di Salvatore nata intorno agli anni sessanta era un negozietto pieno di tanti piccoli oggetti di perline di strisce piene di brillantini o di perle o di altro e pezzi di pelle buona di cuoio che andava a comprare ogni tanto a Napoli al mercato di Poggioreale. Lui creava con le sue mani dei sandali infradito in cuoio ricercati e capi unici che inventava volta per volta. La mia mamma ogni estate ci portava da lui, a scegliere il modello che ci piaceva. La parte che andava tra le dita era una striscia con sopra cose bellissime e delicate. Lui sempre con gli strumenti del mestiere in mano, non si distraeva e noi restavano incantate a guardare.

Con gli anni e con l’aumento del turismo, tanti venivano da Salvatore Compreso attori e artisti a ordinare quei sandali gioiello. Salvatore conobbe una dolce ragazza di Bari, Rosa Lolito che era venuta a vivere a Ischia con il suo nonno e si innamorarono. Il 18 Ottobre 1975 si sposarono e dal loro matrimonio sono nati Carmine e Daniela miei dolci alunni, educati come i loro genitori. Salvatore, come i suoi fratelli lavorava sempre con piacere e mai alzava la vice, ma aveva una grande pazienza cin tutti. La caratteristica di questi fratelli è proprio la signorilità. Io spesso andavo a guardare come faceva i sandali. Aveva delle suole di cuoio che doveva poi abbinare a due a due con cuciture laterali fatte con una macchina speciale. Erano sandali con poco tacco, cioè c’era un tacco quadrato se ricordo bene di due cm. Dopo aver preparato la suola e messo la striscia con i gioiellini doveva poi mettere la striscia per chiudere laterale alla caviglia il sandalo. Avevamo a Via De Rivaz un grande artigiano che non voleva essere troppo osannato, perché era un uomo riservato e dignitoso. Lo vantavamo noi in giro per Ischia decantando la sua bravura e tanti incuriositi venivano subito a visitare quella bottega magica. Grazie Daniela per aver collaborato con me

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