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LE STORIE DI SANDRA Ricordando Silvio Rumore

Ci tenevo a ricordare quest’uomo che ho conosciuto fin da quando io ero ragazzina e frequentavo due sue sorelle, e poi perché ho avuto a scuola come dolce e cara alunna sua figlia Silvia, ma soprattutto per come è riuscito, cominciando a lavorare presto con suo padre; a creare un lavoro che era anche utile per il turismo ischitano. Silvio era figlio di Restituta Lubrano Lavadera di Procida e di Vincenzo Rumore che era stato adottato dalla famiglia Montagna di San Ciro. Quando il 30 aprile del 1944 nacque Silvio, il papà volle registrarlo all’anagrafe come Silverio, per un voto fatto alla padrona dell’isola di Ponza dove lui era stato in guerra. Quinto di 12 figli, Silvio amò andare presto con il padre a lavorare seguendolo in barca. Quando aveva 12 anni cominciò a lavorare consegnando telegrammi con la sua prima bicicletta che gli regalò il signor Salvati. Non si fermava mai Silvio così come suo padre e la sua famiglia. A 16 anni con il Riva Ariston che avevano, imparò a far fare lo sci nautico ai turisti. Sempre in mare, si il mare è stato una passione forte per Silvio. Intanto il papà con il figlio maggiore Ciro, utilizzando la prima imbarcazione “La bella Vincenzina” cominciarono a trasportare merci varie e materiali edili dalla terraferma e Silvio fu con loro in quel lavoro. 

Nel frattempo cresceva, e quel tipo di lavoro piaceva tanto ai Rumore che cercavano sempre di migliorare le imbarcazioni con cui lavorare. Infatti nel 1952 sempre con il padre e il fratello ebbero la motonave Giulic, con la quale cominciarono a far fare i giri dell’isola ai turisti in un periodo storico che stava andando verso il miglioramento delle condizioni economiche di tutti e il turismo piano piano aumentava verso la nostra isola. Seguirono il San Ciro nel 1958 e poi il Mizar nel 1970. Il Mizar da jacht privato fu adibito a fare giri turistici. Ma il sogno di Vincenzo, Gennaro e Silvio Rumore era ancora lungo prima che diventasse realtà. Quando però si lavora tanto si investe e si fanno sacrifici, può anche succedere che un sogno diventi realtà. Nel 1978 arrivò la motonave Galaxi che fu anche galeotta l’anno dopo nel far nascere l’amore tra Silvio e Gina Mancusi. La sorella di Silvio Luisa, era vicina di casa di Gina, e un giorno la presentò a sua fratello Silvio, che fu colpito dalla bellezza e, soprattutto dagli occhi di Gina. Finalmente la convinse ad andare per la prima volta insieme a fare un giro a Capri proprio con il Galaxi e cominciò la loro storia d’amore che li vide sposi nella chiesa del Soccorso a Forio il 25 ottobre del 1981. Da quel matrimonio nacquero Vincenzo e Silvia figli amati e curati con tanto affetto. Nel frattempo il lavoro andava bene e miglioravano anche le imbarcazioni con l’acquisto della motonave Columbia nel 1982. Infine nel 1989 fanno costruire l’Istria Princess, e le vecchie imbarcazioni vennero sostituite dalle nuove vedendo realizzato il sogno del papà Vincenzo e dei due fratelli Gennaro e Silvio. La storia di questo gruppo va di pari passi con quella di Silvio di cui adesso voglio parlare. Silvio Rumore era un bell’uomo dai colori biondo rossiccio, simpatico, amicone di tutti, se lo si cercava bastava girare per il porto d’Ischia dove praticamente ha trascorso gran parte dei suoi anni. Lui aveva tanti amici e se qualche volta si parlava di giochi o di sport sorridendo diceva: “Io ho cominciato presto a lavorare i giochi e gli sport li posso vedere adesso per televisione” e rideva in modo tenero. Molto legato alla moglie e ai figli, passava con loro il suo poco tempo libero e aveva creato con Gina una bella e dolce famiglia con due figli educati e innamorati dei loro genitori. Purtroppo il destino aspettava Silvio per portarlo via da tutti e dopo tanto lavoro e sacrifici Silvio morì nel 2017 a Modena lasciando nello sconforto più totale moglie figli e parenti. Ringrazio Silvia Rumore per aver collaborato con me.

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