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LE STORIE DI SANDRA Ricordando Maria Buono e Franco Postiglione

Questa coppia che si formò quando avevano16 anni lui e 14 anni lei frequentando lui il liceo classico e lei il ginnasio sempre del liceo classico G Scotti, l’ho sempre considerata una dolce coppia unita da amore e stima reciproca. Due belle persone che posso proprio dire, hanno vissuto il loro tempo insieme sempre. Franco era figlio di Raffaele Postiglione e Carmela Ferrandino (razza Cap e fierr), e nacque a Ischia il 9 Gennaio del 1925. Erano in origine sei figli e oggi sono viventi solo Guido e Alberto. Il papà di Franco era un antifascista convinto e pur di non prendere tessere di altri partiti, andava spesso in America, ci restava per qualche tempo e poi ritornava. Raffaele Postiglione aveva avuto un grande esempio in suo padre Franco Postiglione che fu uno dei prigionieri chiamati Coatti, per le sue idee liberali e antifasciste, che erano prigionieri sul Castello Aragonese. Ma quei prigionieri erano persone perbene e spesso potevano scendere a Ischia Ponte per lavorare. Quel nonno del nostro Franco imparò a fare bene il pane, a nasconderne una parte per i poveri e si distinse per essere anche un uomo coraggioso quando riuscì a calmare un cavallo imbizzarrito che stava facendo danni a persone e cose.

Cosi il Franco Postiglione di cui voglio raccontare aveva in se la lealtà è il coraggio ereditato dai maschi della famiglia. Franco da giovane fu uno sportivo amante del calcio. Giocò in serie C con il Benevento che vinse quell’anno il campionato, e gli fu proposto di continuare, ma si ruppe il menisco e a quei tempi non era come oggi che subito si operava. Franco e Maria si sposarono nel 1951 dopo un lungo fidanzamento e andarono a vivere a Via Giacinto Gigante dove oggi vive il figlio Raffaele (Lello) con la sua famiglia. Da quel matrimonio nacquero appunto Raffaele (Lello), Antonio (Nino), e Carmela. Maria Buono moglie di Franco, era nata come tutti i fratelli e sorelle nella dipendenza della villa Dohrn dove e adesso c’è la Stazione zoologica Anthon Dohrn, perché suo padre, Antonio Buono, era il factotum della famiglia Dohrn. Antonio era sposato con Raffaella D’Ambra (della famiglia Boccia essendo sorella a Luigi D’Ambra), e da quel matrimonio nacquero, Assunta, Carmela, Maria, Antonio, Gaetano e Flora. Una bella famiglia numerosa e molto unita. Da sposati Maria fece la mamma e la casalinga mentre Franco fu fino al 1952 funzionario DELL’EVI “Ente valorizzazione turismo”, per poi passare quando nel 1960 l’Evi si sciolse, in Ente turismo Ischia e Procida e Cafi, al primo. Franco oltre al lavoro aveva tante passioni, come il calcio che continuò a giocare fino a circa 38 anni nell’Ischia, e fu uno dei decani del giornalismo ischitano insieme a Giuseppe Valentino, Franco Fermo e Michele Regine di Forio. Caro Franco e cara Maria tanti ricordi di giorni felici mi legano a voi due amici di mamma ma, soprattutto della sorella di mamma Flora Di Meglio Bisegno. E io spesso con mia madre venivo da voi. Che bella atmosfera respiravo e quei vostri tre figli così cari e simpatici come voi due. Di te Maria ricordo il viso molto bello, e il modo di fare che metteva serenità e allegria. Le tue battute ironiche erano proprio belle e ti venivano in quel modo spontaneo che proprio no, non si poteva resistere. Sempre al tuo posto, sempre per la famiglia, i figli, i nipoti, eri li serena perché la serenità era una tua dote innata. E tu Franco uomo perbene e colto, con te si poteva parlare di tutto e spesso con i miei zii ricordavamo quei tempi d’oro dell’Evi, quando con mio zio Umberto e Giacomo Deuringer riusciste a organizza re eventi di alto livello culturale per rilanciare la nostra isola. Sono contenta di avervi ricordati e so che dove siete non vi perdete di vista un minuto. Ringrazio Lello Postiglione per aver collaborato con me e per le belle foto

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