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LE STORIE DI SANDRA RICORDANDO IL CARO LELLO PINTO

Questo scritto è per Lello Pinto morto ormai quasi 32 anni fa il giorno dell’Immacolata del 1991, in meno di mezz’ora, lasciando la moglie Luisa Di Meglio (parente della mia mamma e di tutta la sua famiglia) e quattro figli Egidio, Maurizio, Dario e Maria, in piena adolescenza per due di loro e ancora ragazzini per gli ultimi due. Lello era fratello della prof di lettere Maria Pinto a sua volta moglie del prof di matematica Giovanni Di Meglio, anche loro oggi non ci sono più. Lello era come tutti i giovani della mia zona allegro, sorridente, bello, con degli occhi incredibili, sportivo, e giocava a calcio come quasi tutti in quegli anni. Successe poi che al matrimonio della sorella Maria, Lello conobbe Luisa cugina dello sposo che era cresciuta a Napoli e si innamorarono.

Credo da sempre che una donna come Luisa sia una perla rara, per la delicatezza dei modi, per quel suo sperare nel bene, per la sua grande fede in Dio, per la sua bellezza riservata, si lo dico convinta perché la conosco ormai da più di cinquant’anni e mi chiedo come ha fatto in questi 32 anni da sola a crescere quattro figli educati e in gamba. I suoi genitori, dolci come lei e suo fratello Giovanni (conosciuto come Giovannino), abitavano a San Ciro e furono i primi insieme alla famiglia Oddo, a lanciarmi i confetti mentre scendevo da casa al braccio di mio fratello per andare a sposarmi, visto che mio padre era morto un anno e mezzo prima. Cosi Lello e Luisa il 16 Aprile del 1970 si sposarono nella chiesa dell’Addolorata e andarono ad abitare nel palazzo a piazza antica Reggia nell’appartamento di proprietà del padre di Lello, Egidio. 

Lello era capitano di lungo corso e navigò per 10 anni prima di lavorare per 16 anni alla Posta Centrale di Ischia a Via Alfredo De Luca, dove era un riferimento per tanti che non si intendevano di vaglia o buoni postali. La Domenica mattina Lello giocava a cuscinate nel lettone con tutti e quattro i figli. Questo lo so perché il terzo figlio Dario, che oggi vive a Los Angeles ha fatto le scuole medie con mio figlio Claudio e spesso si vedevano di pomeriggio e la principessa di papà Maria è stata mia alunna alle scuole medie. Lello camminava sempre con passo svelto ed era un buon calciatore, e come tanti da ragazzo si allenava a fare partitelle sulla spiaggia per poi tuffarsi a mare con tutti dopo la partita. Quel giorno 8 Dicembre 1991 ero andata a messa in serata, mentre non ero uscita di mattina. Seppi che era morto Lello Pinto in mezz’ora, che la moglie aveva chiamato il loro amico e vicino di casa dott.Maiello e che non erano riusciti purtroppo ad evitare la morte. Appena lo seppi, mi vennero in mente le cuscinate nel lettone e piansi per strada andando invece che in chiesa, subito da Luisa e dai ragazzi. Io sono emotiva e vivo intensamente i dolori e tremavo, ma fu proprio Luisa a farmi sedere e a parlarmi in un modo che ancora oggi mi sembra incredibile. Lei serena e forte per quei quattro figli, parlava di fede, di preghiere, diceva che Dio le avrebbe dato la forza e che Lello era in Paradiso. Quando una donna così si trova ad affrontare una tragedia come la morte dell’uomo che ama senza preavviso, dà a chi la vive la forza e la speranza che il dolore sarà vissuto non per fermarsi ma per andare avanti.Caro Lello mi sembra di vederti sorridente e ho voluto ricordarti con tanto affetto. Ringrazio Maurizio Pinto, Maria Pinto e la cara Luisa Di Meglio sua moglie per le foto e per avermi aiutata

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