Quando mi trovo a ricordare persone che ho conosciuto bene tutto diventa più facile si, ma anche più emozionante per me. E oggi dedico il mio scritto al professore Giacchino (come lo chiamavano tutti) Buono che ha insegnato per tanti anni latino e greco al liceo classico Giovanni Scotti di Ischia, facendosi apprezzare non solo per la sua preparazione, ma anche per quel modo empatico di legarsi ai suoi alunni che a loro volta gli volevano bene. Giacchino era nato a Barano il 27 giugno del 1939, da Nicolaniello Buono e da Vincenza Balestriere, primogenito di cinque figli ed ha trascorso la sua gioventù sempre a Barano. Erano tempi in cui riuscivano a studiare solo in pochi e con grandi sacrifici, ma lui fin da bambino mostrò di aver voglia di studiare e la famiglia gli diede una mano. Frequentò il liceo classico di Ischia e poi l’Università Federico II di Napoli, dove si laureò ad appena 24 anni in Lettere Classiche. Per il primo anno d’insegnamento fu assegnato all’istituto magistrale di Procida, e l’anno dopo ebbe la cattedra di latino e greco al liceo classico “Giovanni Scotti di Ischia, dove insegnò per tanti anni e fu anche Vice Preside durante la Presidenza di Pastorelli.
Giacchino aveva un viso sorridente e dei lineamenti delicati. Camminava sempre con passo svelto ma si fermava volentieri a parlare se incontrava un amico. Lui era un uomo di tanti interessi. Amava il teatro e la musica lirica, e appena poteva si spostava viaggiando per assistere a vari lavori teatrali e a opere liriche. Uomo di immensa cultura, sapeva trasmetterla in modo semplice e non pedante. Fu attivo alla vita sociale di Barano, interessandosi anche di politica. Giacchino qualsiasi cosa decidesse di fare, la faceva bene, e non amava improvvisare. Frequentando anche Ischia per il suo lavoro, conobbe la dolce Luisa Mattera Iacono anche lei primogenita del dottore Agostino Mattera Iacono e di Concetta Mattera.Si innamorarono e il 10 Dicembre del 1977 si sposarono. Sembravano fatti per stare insieme se è vero che gli opposti si attraggono. Luisa, poi mia collega di lettere per anni alla scuola media Giovanni Scotti di Ischia, è una donna riservata forse timida, elegante, che si muove in modo da non farsi sentire e di una dolcezza che colpisce. Giacchino svelto, vivace, mai fermo, faceva sentire eccome la sua presenza. E quella bella coppia formò una famiglia di quattro figli che portano il nome dei quattro nonni, Enza, Nico, Titti e Agostino. È stato un padre amatissimo perché presente, attento ai progressi dei figli, dolce e pronto sempre a capire e mai ad aggredire. E quei figli sono cresciuti con due genitori speciali, ricambiando con lo studio e i buoni risultati gli insegnamento dei genitori. Ho avuto a scuola i due più piccoli Titti e Agostino con i quali sono rimasta in buoni rapporti e che somigliano Titti alla madre e Agostino al padre sia nel carattere che nei tratti somatici.
Conosco bene Vincenza nata insieme al mio secondo figlio e Nico che ha insegnato con me nella scuola G Scotti per un paio d’anni. Giacchino lasciò tutti senza parola, andando via per sempre in piena vita il 27 marzo del 2000 quando niente faceva pensare a questo. La sera prima stava bene, la mattina dopo fece la morte dell’angelo come dicevano i nostri vecchi, in un attimo e serenamente, lasciando la moglie e I figli quasi increduli, addolorati disorientati. Caro Giacchino lo sai che io ti ho stimato tanto per come eri non solo colto, ma uomo cortese e allegro. I tuoi quattro figli sono rimasti uniti intorno a quella dolce mamma, e oggi avresti 5 nipoti tre maschietti di Titti di cui il secondo porta il tuo nome, e una bimba e un bimbo da Nico e anche il secondo di Nico si chiama Gioacchino. Sicuramente saresti stato un nonno dolce e felice ma il destino non ha voluto e tu, sono sicura, in qualsiasi posto ti trovi continui a seguire la tua famiglia. Ringrazio Titti Buono per aver collaborato con me.
