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LE STORIE DI SANDRA Ricordando Adua Leardini Scotti

Tanti a Ischia hanno conosciuto e apprezzato di Adua Leardini, per quel suo essere una donna simpatica e alla mano, e moglie di Johannes Scotti. La storia di Adua è particolare perché lei, nata a Cesenatico il 1 gennaio del 1936, si trova giovanissima a conoscere Johannes che per lavoro frequentava Cesenatico. Il suo nome è come quello di tante in ricordo della battaglia di Adua. Una donna molto bella, solare, che sapeva fare un poco di tutto, essendo andata mentre studiava anche a cucire e a imparare il lavoro a maglia. Lei, prima figlia di Prima Muccioli e Giuseppe Leardini, è cresciuta in una famiglia molto unita. Quando conobbe e si innamorò riamata di Johannes Scotti con cui fu fidanzata per qualche anno, volle restare ancora al suo paese tanto amato anche dopo la nascita della loro prima figlia Donatella. Poi passando il tempo, decisero insieme di vivere a Ischia a Via Delle Ginestre, visto che Johannes aveva aperto una sua profumeria nel 1962. Adua non amava stare senza fare niente, era bravissima in cucina, e a casa, ma cominciò anche a dare una mano a suo marito al negozio. Solo alcuni anni dopo, con la nascita di Alessandra, Adua decise di restare a casa e curare figli e famiglia. Lei è rimasta sempre legata alla sua famiglia lì a Cesenatico, e, quando suo fratello morì giovane, accolse a Ischia il nipote Marcello Leardini che praticamente è stato un terzo figlio per lei e che si è fatto conoscere da tanti per la sua simpatia travolgente. Adua era molto altruista, e ha sempre dato una mano dove serviva.

Nel 1965 la famiglia Scotti si trasferì a Parco delle Ginestre. Quella casa era sempre piena di amici sia del figli, che di Adua e Johannes. Quando la sua mamma a Cesenatico si ammalò, lei come prima figlia senti il dovere di portarla a Ischia per curarla e così ha fatto fino alla sua morte circondata da tanto affetto. Un amore bello quello tra Adua e Johannes e, a detta delle sue figlie, Adua era una Regina in casa e una Principessa fuori casa invertendo i ruoli con suo marito. Devo tanto a questa bella, svelta e dolce donna. Abitavo da fresca sposa a Via delle Ginestre un palazzo prima del suo, e andavo spesso da lei per imparare ricette emiliane. Se oggi cucino cose saporite e amo creare, lo devo a lei a Adua Leardini, ragù, lasagne di ogni tipo, polpette senza aglio e prezzemolo, polpettoni imbottiti, creme varie. Adua si ammalò e dopo alcuni anni morì d’infarto l’8 Aprile del 2018. Cara Adua mi è piaciuto ricordarti e lo pensavo da tanto, perché hai lasciato non solo ricordi dolci in chi ti ha conosciuta, tra i quali la tua generosità nel dare una mano senza mai dirlo, perché tu dicevi che il bene non ama il clamore e quando si stava con te, era serenità e gioia e quel tuo modo di sorridere luminoso, lo tengo impresso nella mente come se ti avessi vista da pochi giorni. Ringrazio Alessandra e Donatella Scotti per avermi dato le foto e altre notizie

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