LE STORIE DI SANDRA Quella storia d’amore tra Giuseppina e Peppe
DI SANDRA MALATESTAE questa storia ci farà commuovere tutti perché racconterò una bella storia d’amore quella tra Giuseppina Paolella e Peppe Ascione. Io ho visto nascere Giuseppina qualche anno dopo la sorella Carmela e prima di Pietro. I Paolella sono parte di noi, dei nostri vicoli, gente tranquilla, che viveva di pesca come la maggior parte della mia gente a cui devo tanto. Giuseppina era una bimba dai capelli color dell’oro e con un sorriso incredibile. Crescendo si rivelò una ragazza di un’allegria travolgente e felice di poco. Peppe Ascione era figlio del dottore anestesista Gigino Ascione e fratello di Enrico oggi medico otorino (laureatosi lo stesso giorno e lo stesso mese e anno insieme al fratello) e di Olimpia. Tre figli nati a distanza di un anno cresciuti da una dolce e tranquilla mamma e da un padre che oltre a essere medico era un uomo dal grande cuore. Peppe non era dei nostri vicoli, ma era cresciuto al largo Sant’Antonio dove spesso in un garage di loro proprietà, organizzava feste con tanti amici per ascoltare i nuovi pezzi musicali (che comprava subito appena usciti), creando una vera e propria discoteca con luci psichedeliche. Una domenica a una di quelle feste andò anche Giuseppina con la sua amica Carmela Di Manso. Era il 1981 e tra loro fu subito amore. Peppe lavorò per un periodo al bar “La Violetta” e spesso Giuseppina si sedeva a un tavolo e lo aspettava. Nel frattempo continuava a studiare per diventare medico rianimatore e anestesista e Giuseppina dopo la morte della madre prese il suo posto presso la famiglia Lauro facendo compagnia alla dolce signora Angelina. Che bello vederli insieme anni ed anni. Lei era una donna forte e, allo stesso tempo, materna e affettuosa ed era fiera del suo Peppe ragazzo in gamba, bravo negli studi, nello sport e nell’amicizia, insomma un ragazzo speciale, e diceva sempre che avrebbe anche aspettato una vita pur di fare una famiglia con lui. Cosi fu. Dopo tanti anni di fidanzamento (esattamente 16 anni) il 26 giugno del 1997 si sposarono e vennero ad abitare in una casa comprata nella II traversa de Rivaz perché entrambi amavano il mare. Interisti sfegatati e anche molto credenti, frequentavano tanto la chiesa di San Pietro. Sempre insieme anche a fare la spesa. Peppe, oltre a essere un bravo anestesista, fu il medico della gente dei nostri vicoli. Bastava incontrarlo e chiedergli qualche consiglio che, che lui subito lo dava. Un uomo nato medico per fare il bene e aiutare. Con lui non ci volevano appuntamenti, lui era pronto sempre per tutti. Dal loro amore nacque nel 1998 Luigi Pio figlio amato e desiderato. Ricordo che quando Pio venne alle scuole medie, fu un periodo dolce per me che ogni mattina mi fermavo con Giuseppina a parlare un poco di quegli anni magici. Ma la grande felicità di due che si sono voluti, aspettati, stimati, amati, si fermò di colpo quando il 18 aprile 2017, una brutta malattia portò via Giuseppina. Ci sembrò una favola finita male e tutti noi piangemmo di dolore e non ci sembrò giusto. Ma la morte non è mai giusta e porta via spesso persone buone che vivono rispettando la vita. Cosi Peppe restò solo con il figlio tanto amato e desiderato. Ma il primo ottobre 2020 il Covid lo prese con sé dopo una lunga battaglia che Peppe voleva vincere a tutti i costi. Alti e bassi e noi a sperare. No invece, ancora una volta una morte ingiusta ha vinto su un giovane uomo amato da tutti per quell’essere disponibile e gentile. Quanti gli volevano bene sia a Ischia che a Napoli dove lavorava e che dimostrazioni d’affetto e stima ha avuto. Peppe e Giuseppina non sono vissuti invano se hanno lasciato tanto in ognuno di noi. Quella nostra spiaggia di San Pietro ha in ogni suo granello di sabbia i nostri giochi, le nostre risate, i nostri sogni e quelli di Giuseppina e poi di Peppe che amò la nostra spiaggia e il nostro mare. Giuseppina cara dovevo scrivere per te e Peppe, meritate le parole che ho scritto e sono sicura che entrambi non fate che mandare energia al frutto del vostro amore. Mi mancate tanto, ma ci siete stati e i ricordi di voi due in simbiosi sono dolci e calmano in parte le strette al cuore che mi vengono quando vi penso.Voglio ringraziare il fratello di Peppe Enrico e la sorella Olimpia che sono stati disponibili e mi hanno aiutato a ricordare fornendomi anche delle foto. Ringrazio anche Maria Teresa amica di Peppe e Giusi con i quali ha vissuto tanti momenti e che ha desiderato tanto che scrivessi di loro due e io l’ho fatto con tutto il cuore.