CULTURA & SOCIETA'

LE STORIE DI SANDRA Quei ricordi del mese di maggio

DI SANDRA MALATESTA

Ho appena ricordato quei mesi di maggio in cui ogni sera andavamo a messa perché maggio è il mese dedicato alla Madonna. Ricordate il cestino pieno di rotolini di carta scritti a mano dove c’erano i fioretti? Ricordate all’uscita le corse sulla discesa a chi arrivava prima alla cartoleria Di Meglio? Ricordate la cattura di quelle povere lucciole per prendere la polverina da sotto alle ali e metterla con la punta del dito al centro della fronte? Posso ora dirvi che io tutti quei fioretti non li ho fatti se non alcuni, ma eravamo bambini pensavamo a giocare, a ridere, a sognare. Tanti anni dopo lo dissi a Don Pietro soprattutto quando il fioretto mi chiedeva di non mangiare cioccolata. Lui da dietro alla grata sorrise bonario e mi disse: “Lo so Sandra, lo so, tanti bambini come te non facevano il fioretto, ma non fa niente era un modo per abituarvi a qualche privazione pregando la Madonna”. Una marea di bambini all’uscita giocava li intorno a nascondino, per poi correre forte sulla discesa di San Pietro e fare la gara a chi arrivava prima alla Cartoleria Di Meglio.

Come era bello il mese di Maggio nei nostri vicoli. Tutti con la canottiera bianca di cotone al posto della maglia di lana, tutti felici di fare presto i compiti per poi giocare. Le finestre della case aperte come i balconi. I pochi giardini pieni di fiori antichi. La malvarosa e la fresia emanavano profumo e tutti ci abbassava per odorare. Ricordo che alle elementari i compiti fino in terza erano pochi, e noi facevamo da soli magari sbagliando e poi approfondendo bene ogni cosa insomma andavamo piano. Sentire una bimba dire che sta facendo i solidi almeno come figure, gli assi di simmetria, il soggetto e il predicato, inglese, storia geografia arte in seconda elementare, mi fa tristezza e so che questi bambini sapranno tanto sembreranno dei geni, ma avranno giocato la metà di noi. Purtroppo le tappe non si possono saltare e se si saltano poi arrivano dopo e creano casini. I nostri mesi di maggio ci facevano pensare che poi avremmo vissuto scalzi sulla spiaggia che per un lungo periodo solo mare, giochi, spiaggia. Poi arrivava il 22 Santa Rita e di colpo tutte le rose dai giardini scomparivano per portarle a benedire in chiesa. Chi ne aveva di più, poi le portava alle signore anziane che non uscivano e loro erano così felici che ci stringevano dicendo : “Grazie figlia mia che Dio ti benedica”. Ecco questi gesti che noi bambini facevamo già a otto anni sono rimasti nei nostri modi di fare e tutti noi ancora oggi se vediamo una persona molto anziana ci commuoviamo nel ricordo dei nostri cari vecchi sempre attenti a guardarci e a guidarci verso l’onestà e il lavoro.Quanti ricordi amici miei non basterebbe scrivere per giorni, ma ricordare fa bene al cuore e so che anche voi lo pensate…Vi voglio bene e ho l’impressione che siamo un gruppo di brave persone di tutte le età felici di poco.

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