Sono molto fiera di poter raccontare la storia dei nostri primi meccanici figli di Rosa e Mastu Peppe Ferrandino, nato nel 1896 e morto nel 1976. Un uomo che si diede da fare con tanti mestieri pur di tirare avanti la famiglia. Sapeva fare di tutto, dal contadino al muratore, ma fu chiamato in guerra e per un anno non diede notizie di sé tanto che i parenti pensarono che fosse morto. Lui invece, riuscì a farsi ospitare da una famiglia ricambiando con il suo saper fare di tutto. Quando tornò a Ischia riprese subito a lavorare e a costruire quel palazzo a Via Acquedotto (Oggi Via delle Terme) solo con pietre, sabbia e malta. Sposò Rosa Ferrandino che aveva lo stesso suo cognome ma che non era sua parente e dal matrimonio nacquero 4 figli, Nicola, Geppino, Lucia (detta Cettina) e Filippo che morì piccolissimo per un’influenza, cresciuti con tanta cura da quei genitori che sapevano veramente fare di tutto.Nicola il più grande( 1929/ 2011) visse la giovinezza durante il periodo della seconda guerra mondiale, ma come suo padre, fu un grande lavoratore e si dedicò ai motori delle barche dei pescatori della nostra spiaggia.
Era bravo, capiva subito che tipo di guasto avesse un motore solo guardando.In quel periodo Nicola si fece conoscere in tutta l’isola e quando furono messi sul mercato le prime macchine e motorini, Nicola si dedicò a questi motori imparando ad aggiustarli perfettamente, soprattutto i motorini e fu soprannominato l’orefice per quanto fosse preciso nel suo lavoro. Sposò una giovane di Casamicciola Pasqualina Pitone (detta Nina) nel 1958 ed ebbero due figli Giovan Giuseppe e Rosa che oggi sono insegnanti.Anche Nina era come suo marito.Si diede da fare ad aggiustare manufatti nella zona di Perrone dove c’erano le baracche del post terremoto del 1883 e aiutò anche i suoi tre fratelli e le due sorelle, lasciando la scuola Avviamento con rammarico perché era brava.Purtroppo Nicola in seguito a una bronco polmonite morì nel 2011 dopo che aveva anche collaborato con il Comune di Ischia aggiustando i motori delle macchine dei vigili urbani.
Suo fratello Giuseppe , detto Geppino, da sempre ha lavorato con lui e prosegui il lavoro avviato dal fratello sempre li a Via delle Terme sotto al palazzo costruito dal padre e rimodernato da loro due negli anni novanta.Geppino sposò Rosaria D’Ambra una bella donna sorridente nata nella zona della mandra e imparentata con la famiglia D’Ambra conosciuta con il soprannome Boccia. Nacquero quattro figli.Giovanni (ufficiale di macchina), Rosanna, Pietro e Luigi( Gino).Pietro da sempre appassionato come suo padre e suo zio prosegue con il lavoro di meccanico di motorini.È un uomo riservato e perbene che fa con tanta precisione il suo lavoro e tanti sono suoi clienti.
Lucia la nostra cara Cettina, come i fratelli una donna educata sempre vestita bene, imparò il mestiere di estetista di mani e piedi che ha svolto per anni facendosi apprezzare anche lei per la precisione nel suo lavoro.Purtroppo è morta nel 2021 a 86 ben portati lasciandoci quasi sorpresi. Questa bella famiglia fa parte dei miei giorni di bambina e adolescente e io ho amato tanto Cettina amica di mamma e delle mie zie. Passare li fuori tornando da scuola e vedere Nicola e Geppino sempre al lavoro sorriderci in quel modo tenero e discreto era così bello. Abbiamo avuto l’onore di avere il primo meccanico ischitano vicino a noi e ricordo che i nostri genitori erano orgogliosi di questo. Nicola, Geppino e Cettina tre brave persone, preparate nel loro lavoro, onesti che hanno creato famiglie unite e i loro figli proseguono nell’essere ognuno a suo modo proprio delle brave persone. Ringrazio il mio amico Gianni Ferrandino per avermi dato una mano.