LE STORIE DI SANDRA Per Filippo Mancusi e Nicoletta Gloria
A Via Venanzio Marone, dove io e la mia famiglia abbiamo abitato per anni, c’erano tante famiglie di cui sto scrivendo ogni giovedì, perché ci siamo voluti bene tutti e provo riconoscenza. Di fronte all’albergo Mediterraneo c’era e c’è il palazzo dove vivevano Filippo Mancusi (nato a Ischia il 12 gennaio1914) bravo sarto di professione e conosciuto da tutti come Filipp u sart, sua moglie Nicoletta Gloria (nata a Ischia il 16 luglio del 1926) con la quale si sposò nella chiesa di Portosalvo il 14 marzo1946, e i quattro figli, Vincenzo coetaneo, amico fraterno e geometra come mio fratello Massimo, Raffaele per anni autista alla Sepsa poi Eav e oggi pensionato, Carmen e Rita. Io e mio fratello andavamo spesso a chiamare Vincenzo per farlo giocare con noi perché più vicino alla nostra “chioma” come età e ho un ricordo di lui, morto prematuramente il 9 Gennaio del 2008, dolcissimo, un ragazzo educato che amava stare con gli amici e sorridere spesso e per quante sere è stato da noi insieme a Mario Di Meglio a giocare con i soldatini insieme a Massimo. Ricordo bene tutta la famiglia ma Lello e le sorelle giocavano di più con le mie sorelle minori e con un’altra “chiorma” (parola che a quel tempo significava comitiva) e Patrizia poi anni dopo ha avuto in classe Federica figlia di Lello.
Filippo faceva il sarto prima al porto, poi a Via Roma dove oggi c’è il negozio dei Venia, e poi a Via Venanzio Marone nel suo palazzo. A quel tempo i sarti lavoravano tanto e guadagnavano bene soprattutto se erano bravi e precisi, e Filippo lo era, tanto che il lavoro lo teneva applicato per gran parte della giornata, pur avendo sempre giovani ragazzi che andavano da lui ad imparare il mestiere e a volte ne aveva a bottega anche sette o otto. Ricordo anche che Nicoletta per anni ha aiutato il marito nella sartoria, come sempre facevano quelle donne di allora dedicate completamente a famiglia e lavoro. Certi giorni andavo nella sartoria e mi facevo dare la calamita per raccogliere gli spilli e mi divertivo tanto. Una famiglia tranquilla, che Filippo e la moglie portavano avanti senza far mancare niente ai figli. Tanti e tanti anni dopo, mi ritrovai in classe prima Vera e poi un Filippo Mancusi. Alzai gli occhi emozionata quel nome e cognome si era il figlio del mio caro amico Vincenzo cosi come Vera e quasi mi venne da piangere ricordando quei giorni bellissimi trascorsi insieme e ricordando Filippo sempre con stoffa, filo e ago a cucire. In quel palazzo con un grande portone in cui spesso sono andata a nascondermi per fare trentuno salvi tutti, ho tanti altri ricordi. Alcune sere guardavo nelle mani di Filippo quel gesso passare con precisione sulle stoffe e senza che me ne rendessi conto, mi stavo appassionando al cucito. Crescendo andavo infatti da Rita Manzi attratta da quel tipo di lavoro creativo E in quel palazzo purtroppo Filippo mori il 14 aprile 1998 e sua moglie il 2 settembre 2019 e io ci soffrii anche se da anni non vivevo più li…e ogni calamita che vedevo mi riportava a quei giorni quando piccolina pensavo che fosse magica e Filippo rideva ma non mi diceva che non era magica.Certi ricordi restano forti nel cuore. Ringrazio Massimo Venia che mi ha messa in contatto con Raffaele Mancusi e ringrazio Raffaele per la sua dispinibilita per le foto e alcune notizie