LE STORIE DI SANDRA L’indelebile ricordo di Pasquale Saurino
DI SANDRA MALATESTA
Ho aspettato un poco di tempo prima di scrivere di Pasquale Saurino perché troppo coinvolta emotivamente. Un ragazzo che fin da bambino ha mostrato una grande forza di volontà nello studio e nel lavoro sulla nostra spiaggia. Vivendo io da 20 anni a Barano, lo incontravo spesso quando per qualche spesa andavo a Piedimonte. Lui viveva li da quando aveva sposato Antonella Di Costanzo. Appena mi vedeva: “Sandra Sandra aspetta” e con quel sorriso incredibile mi abbracciava e parlavamo di quel tempo felice sulla nostra spiaggia, dove lui bambino rispetto a me che ero una signorinella, giocava con la chiorma della sua età. Lui era nato nel 1967 dopo tre sorelle Lina, Anna e Lucia, figlio di Luisa e Tommasino Saurino (uno dei tre fratelli di cui ho parlato spesso e che ho amato tanto). Pasquale aveva una bella intelligenza pratica e razionale e fin da bambino è stato bravissimo a scuola e ha voluto sapere e sapere. Eppure lui non era uno che si vantava di questo, anzi aiutava anche gli amici in difficoltà. Pasquale era così bello con un viso tondo capelli neri e occhi scuri ma poi se sorrideva diventava bellissimo. Purtroppo quando aveva 18 anni morì il suo papà Tommasino il 12 settembre 1986 e, fatto strano, 34 anni dopo anche Pasquale è morto il 12 settembre 2020 stesso giorno e stesso mese del padre. Pasquale continuò a voler studiare e in estate lavorava sulla spiaggia soprattutto guardando le barche dei villeggianti. Con i soldi guadagnati si pagava l’università perché diceva che doveva fare tutto da solo.
Durante le estati da giugno a settembre, con quel fare gentile si faceva voler bene da quei professionisti a cui guardava le barche. Che bella persona Pasquale in tutti i sensi e che cosa triste che sia andato via così giovane ad appena 53 anni. Tanti amavano Pasquale, proprio tanti. Io lo ammiravo per quella volontà di ferro che lo ha portato giovane ad essere dottore commercialista con un suo studio, e amico di tanti professionisti che lo stimavano. Mentre scrivo penso ad alcuni amici storici che sono Enrico Iovene, Enzo Ferrandino e Vincenzo Di Meglio che ha avuto per anni il bagno San Pietro sulla nostra spiaggia. Erano amici da anni e anni e hanno continuato ad esserlo con figli e famiglie. Ma oltre agli amici storici, Pasquale era molto legato e grato a Luigi Osterini con il quale aveva avuto un rapporto di enorme stima e dal quale aveva imparato tanto. Ma a lui bastava poco per fermarsi a parlare con chi conosceva, e con quel modo simpatico di fare conquistava tutti. Pasquale tu eri un sole che scaldava la tua famiglia di calore e orgoglio, e che davi a chi ti conosceva la sensazione di essere importante. Tu non eri superficiale in niente. Tu davi importanza a ogni cosa. Tu eri rimasto legato a quella casa dove sei cresciuto dietro al vicolo che spunta a Via Marone, tu ti sentivi e vascia a marina anche se vivevi bene dove stavi. Quando tanti anni fa mi dicesti incontrandoti a Barano, che vivevi a Piedimonte dicendomi: “Sandra vedo spesso tuo fratello Massimo, lo sai che vivo a Piedimonte? Ho sposato una ragazza di lì, devo fartela conoscere perché sua madre conosce tuo marito che è di Barano”. Pasqualino fatti chiamare ancora così, non sai che dolore ho provato, non sai i pianti, non sai i miei pensieri ricordandoti piccolo e forte li dove siamo nati. Eppure so che averti conosciuto fin da neonato mi regala dolcezza e orgoglio. Cara Antonella e caro Tommaso vi voglio bene anche senza conoscervi e sono sicura che siete come lui, cari e gentili. Care Lina Anna e Lucia, so il vostro dolore, so come vostra madre Luisa teneva Pasquale come un principe e quanto Tommasino lo guardasse con quel viso indurito dalle notti in mezzo al mare, come se avesse avuto regalato un tesoro.
Spero che lui sia in un posto speciale dove si sta facendo conoscere come quando la temuta e preparata prof.Palazzolo, andò fino a casa dei Saurino per congratularsi con loro per quel figlio che secondo lei era stato il suo migliore alunno. Si sarà così, devi essere in un posto dolce e pieno di pace perché lo meriti..ti voglio bene e questa Volt scrivendo ho avuto dei crampi alla pancia che mi hanno fatto ‘torcere”, parola che usavano sempre le nostre mamme; ti voglio bene e quel tuo dolce sorriso lo vedo appena chiudo gli occhi e ricordo. Ringrazio il suo amico fraterno Enrico Iovene e sua sorella Anna Saurino per avermi ricordato particolari della vita di Pasquale che non conoscevo.