Gianluca Castagna | Forio – Nella nostra società la donna occupa una nuova condizione di vita rispetto al passato. E’ il risultato sia del progresso generale delle comunità democratiche, sia di formidabili movimenti di emancipazione dagli antichi pregiudizi e dai tradizionali ruoli di soggezione o subalternità.
Il percorso, tuttavia, è ancora accidentato. Mentre si riconosce alle donne, in linea generale, la legittimità delle loro rivendicazioni in tema di parità di diritti nel lavoro, nella cultura, nella partecipazione alla gestione della vita pubblica, si nega loro, poi, nei fatti, una concreta possibilità di piena realizzazione. La consapevolezza di quanto è stato inventato, costruito, realizzato dalle donne, lo sviluppo stesso di un pensiero critico alternativo a modelli maschili e femminili stereotipati, l’esempio di tante figure che hanno lottato per affermarsi, rappresentano momenti fondamentali del nostro percorso formativo. Spesso le giovani generazioni non conoscono quanto, in passato, è stato costruito in termini di diritti civili, politici e sociali e soprattutto ignorano quanto le donne abbiano contribuito, spesso con audace temerarietà, e al prezzo di grandissimi sacrifici, alla definizione del mondo in cui viviamo. E poiché nelle questioni di genere il simbolico è fondamentale, le storie delle protagoniste del passato, anche quelle che più ci riguardano da vicino, possono diventare importanti modelli di riferimento.
Anche i nomi delle nostre strade e delle nostre piazze contribuiscono a definire la cultura di un popolo, la sua storia e la sua identità. Ma se le figure illustri della toponomastica sono quasi sempre maschili, quale sarà la percezione delle persone verso il ruolo delle donne nella società?
E’ stato questo il tema dell’incontro di ieri nella sala consiliare del comune di Forio. “Sulle vie della memoria femminile”, un’ iniziativa delle scuole della nostra isola nell’ambito di Marzo Donna 2016 – Città Metropolitana di Napoli. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, Isabella Bonfiglio, Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Napoli; la prof.ssa Giuseppina Di Guida, D.S. dell’I.I.S. “C. Mennella”; il vicesindaco di Forio Gianni Matarese; l’assessore alla Cultura di Lacco Ameno Cecilia Prota; l’assessore alle Pari opportunità del comune di Casamicciola Nunzia Piro, l’assessore alla Cultura di Serrara Fontana Irene Iacono, il dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Ischia Silvano Arcamone e soprattutto Giuliana Cacciapuoti, responsabile regionale e membro del comitato direttivo dell’Associazione “Toponomastica femminile”. Un progetto nato nel 2012 che oggi vanta più di 7.300 aderenti in tutta Italia e in molte realtà straniere. L’idea è quella d’impostare ricerche, pubblicare dati e fare pressioni su ogni singolo territorio affinché strade, piazze, giardini e luoghi urbani possano essere dedicati alle donne per compensare l’evidente sessismo che caratterizza l’attuale odonomastica.
«Effettivamente a Forio non ci sono strade o piazze intitolate a delle donne – ha commentato il vicesindaco Matarese – Non solo isolane o che hanno segnato la storia della nostra comunità, ma anche a livello nazionale. Figure che, in altri termini, abbiano contribuito al progresso del nostro paese. Non sono aduso a fare promesse, ma da parte mia e dell’amministrazione che rappresento ci sarà l’impegno, la sensibilizzazione e tutto il sostegno per iniziative future che vadano in questa direzione. Sul Molo Borbonico, sede del fanale di cui si è occupata per anni Lucia Capuano, sarà giusto ricordarla con un targa che testimoni il valore e la dedizione con cui ha svolto il suo lavoro. Il comune di Forio ha sempre cercato di valorizzare anche un luogo così significativo per la cultura come il Bar Internazionale. La piazza è intitolata a Giacomo Matteotti, confermo tuttavia l’impegno a trovare una zona della piazza stessa, dove la figura di Maria Senese possa essere degnamente ricordata».