Le riflessioni del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale: «È una vicenda ridicola e parliamo di un low cost semplicemente inaccettabile»

Molto dure sono state le dichiarazioni del sindaco di Lacco Ameno che si è detto sconcertato: «Un messaggio del genere uccide l’isola e mi sorprende che non si sollevi un’indignazione collettiva che veda in prima linea il mondo politico, imprenditoriale, commerciale e tutto il comparto dei balneari, dei tassisti e della società civile. Non è più pensabile una realtà di questo tipo che ci rende poco credibili nel mondo. Io sono per la chiusura delle stanze di albergo che negli anni abbiamo centuplicato, inseguendo in modo frenetico la quantità piuttosto che la qualità. Andrebbero aumentati gli spazi comuni perché altrimenti Ischia non ha futuro con questo tipo di proposta alberghiera». Giacomo Pascale ha proseguito: «Chi pernotta a 10,50 euro non porta niente al di fuori della struttura e così vengono penalizzati anche i commercianti e tutti quelli che hanno una propria azienda. Per avere un miglioramento in termini di qualità, a mio modo di vedere, si potrebbe guardare il modello della dirimpettaia costiera amalfitana dove una camera d’albergo rende quattro volte una camera di Ischia». Il sindaco di Lacco Ameno ha chiosato e aggiunto: «Qui da noi negli ultimi trent’anni abbiamo totalmente svenduto i nostri punti di forza e, a tal proposito, penso alle terme. Per venire in posti come i nostri la clientela deve pagare, e invece stiamo letteralmente regalando tutto al primo offerente. È chiaro poi che dobbiamo essere bravi noi a offrire un servizio dignitoso ai nostri turisti con progetti di mobilità sostenibili e una nuova classificazione delle stelle delle strutture ricettive». Pascale ha finito la propria analisi parlando di quanto sia preoccupante la situazione: «Pensavo che la pandemia ci avesse insegnato qualcosa e che fosse cambiata la mentalità. Con il distanziamento e tutte le normative che vietavano assembramenti ero certo che sarebbe diminuito il numero delle camere e che sarebbero aumentati gli spazi comuni con una maggiore attenzione alla qualità. Se siamo qui a commentare simili notizie mi viene da pensare che il covid non ci ha insegnato alcunché. Spero vivamente che ci sia un’indignazione generale davanti ad accadimenti simili perché non possiamo cadere nella rassegnazione».

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