Le fragole, il frutto “aristocratico” e la miseria dell’emergenza sanitaria Nell’800 arrivarono sull’isola per i banchetti di corte sul palazzo reale
Fra le fragole nella stagione del Coronavirus e della mascheri obbligatorie.L’artista pittrice e vignettista ischitana di Forio Angela Impagliazzo immagina una gioiosa famigliola ischtana
Al tempo di Re Ferdinando II di Borbone, intorno alla metà dell’800, la sua consorte la Regina Maria Teresa nei propri frequenti soggiorni sulla Casina Reale di Porto d’Ischia, l’attuale Palazzo Reale, non si faceva mai mancare nella stagione delle fragole,una copiosa cesta del delizioso frutto rosso vivo sulla tavola regale, per se stessa e per gli ospiti di turno.
Le fragole, naturalmente non erano di produzione locale, perché sull’isola quasi nessuno le coltivava. Maria Teresa le faceva arrivare dalle campagne del napoletano e del casertano riservandole una cura quasi maniacale, perché riteneva che quel sacro frutto le portava bene per la ricchezza dei banchetti che organizzava e per la sua personale salute non proprio al top. Infatti dal punto di vista nutrizionale oltre che terapeutico, le fragole contengono ottime quantità di potassio e manganese, mentre per quel che concerne le vitamine si evidenziano notevoli concentrazioni di acido folico ed acido ascorbico (vit C).
Le fragole, se si sono trovate un posto nella storia di Ischia, per esclusivo merito della regina Maria Teresa, senza esserne parte naturale dei nostri terreni, non voleva significare che negli anni successivi all’era borbonica, non abbiano trovato nuovo spazio nella coltivazione vera e propria sia pur in forma ridotta e sperimentale. Da indagini fatte siamo venuti a sapere che negli anni ’50 la famiglia Piromallo a Forio nella famosa tenuta dove producevano un ottimo Calitto Rosato, trovavano spazio, tempo e passione per la coltivazione delle fragole che servivano per consumo privato. Lo stesso avveniva nel giardino della famiglia Scalfati ad Ischia Ponte dove un contadino in servizio si dedicava nel periodo giusto alla coltivazione delle fragole.
Un altro esempio della presenza nascosta delle fragole ad Ischia lo abbiamo scoperto nella storia privata delle Contesse De Biase, proprietarie di una casa gentilizia con annesso largo giardino in via Ferrante D’Avalos a Ischia. Le sorelle De Biase si facevano coltivare nel proprio giardino le fragole perché attribuivano a questo frutto bello e gustoso fascino aristocratico in linea con il loro stile vita. Con gli anni, la maggior parte degli ischitani, in special modo i bambini, ha conosciuto il sapore della fragola nel periodo estivo, da giugno in avanti, quando aprivano le gelateria. Quella era la tanto attesa e ghiotta occasione per gustare il classico gelato a fragola di color rosa e soddisfare così il palato di una fresca essenza sognata per un anno intero.
Poi siamo giunti alla sofisticazione del regale frutto rosè rosso vivo, usato soprattutto da pasticcieri in gamba dotati di grande fantasia nella elaborazione di torte per banchetti con decorazione alla fragola di tutti i tipi e dimensioni. La fragola diventa così protagonista di un elevato modo di presentare i dolci e esemplare di alto rango nel panorama dei frutti di largo consumo a Ischia come dappertutto. Oggi le fragole possono essere acquistate dal fruttivendolo sotto casa, al super mercato, su grossi camion e furgoncini parcheggiati in piazza o lungo le strade del paese in cassette ben ordinate e pronte per il consumo. Il costo è abbastanza alla portata di tutti. Le importiamo dalle campagne del napoletano e del casertano dove la coltivazione è condotta a livello industriale.
Il consumo sull’isola è notevole fra gli ischitani, gli ospiti degli alberghi e la vasta clientela di ritrovi alla moda, bar e ristoranti. In base agli ultimi dati diffusi dal Centro servizi ortofrutticoli nazionale, la fragola in Italia nel 2015 rafforza il suo valore grazie ad un incremento della superficie coltivata del 4% rispetto all’anno precedente. Oltre l’80% della superficie è investita in coltura protetta e il rimanente 18% in pieno campo. In particolare, si evidenzia un rafforzamento della coltivazione in tutte le aree del Sud Italia (Campania +5% rispetto allo scorso anno, Basilicata +17%, Sicilia +2%, stabile in Calabria). Le fragole sono approdate anche al cinema, prese a pretesto per storie incredibili. Famoso è il film del 1957 “il Posto delle fragole” del regista svedese Ingmar Bergman e con gli attori Bibi Andersson, Folke Sundquist, Gunnar Bjornstrand, Ingrid Thulin, Max von Sydow, Victor Sjostrom.
Vignette di Angela Impagliazzo
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