Langellotto, i guai non finiscono mai
Dopo la prima interdittiva antimafia e l’arresto bis, nuove grane per l’imprenditore protagonista e uomo ombra della rimozione dei detriti post alluvione di Casamicciola: disco rosso anche per altre aziende a lui collegate
Nuove grane per Salvatore Langellotto, protagonista ed uomo ombra della rimozione dei fanghi e delle terre post alluvione di Ischia. L’imprenditore di Sant’Agnello, di recente raggiunto da interdittive antimafia e due arresti, è finito di nuovo sotto la scure del Prefetto. Sono infatti diverse le ditte le 18 imprese appena raggiunte da un’interdittiva antimafia della Prefettura di Napoli guidata da Michele di Bari. Ditte riconducibili all’imprenditore edile Salvatore Langellotto, il pregiudicato di camorra noto per la benedizione religiosa dei suoi camion impiegati su Ischia avvenuta sul piazzale antistante la chiesa di Sant’Agnello in costiera sorrentina. Come vi abbiamo raccontato da qualche giorno Langellotto è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per due diverse vicende: l’aggressione all’ambientalista del Wwf Claudio d’Esposito e lo stalking ai danni del cronista del Fatto quotidiano Vincenzo Iurillo. Misure assunte tra gli altri dal Gip di Torre Annunziata Riccardo Sena, al termine di indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo locale e coordinate dal pm Antonio Barba e dal procuratore Nunzio Fragliasso.
Delle 18 interdittive antimafia emesse dalla prefettura, 14 riguardano imprese con sede legale in costiera sorrentina, tra Sant’Agnello e Piano di Sorrento. E molte di queste colpiscono ditte amministrate direttamente da Langellotto o a lui riconducibili attraverso familiari o soci storici: tra le altre la Ro.Sa srl (Sant’Agnello), la Nizza srl (Piano di Sorrento), la Costruzioni Sant’Agnello srl (Sant’Agnello), la Langellotto Costruzioni sas di Langellotto Salvatore & C (Sant’Agnello), la Langellotto Calcestruzzi srl (Sant’Agnello), la Langellotto Fi.ra Costruzioni. Il 54enne imprenditore, originario di Santa Maria la Carità risulta essere residente proprio nella cittadina della Penisola Sorrentina dove ha sede legale la sua società ed aveva già subito l’interdittiva antimafia per la sua ditta «Costruzioni Sant’Agnello srl», da qualche giorno firmata dal prefetto di Napoli, Michele di Bari. Al culmine della bufera sollevata dal caso Langellotto, la Sma Campania, soggetto attuatore dei lavori dell’emergenza post alluvione a Ischia, chiese e ottenne dalla Gf Service srl il suo licenziamento dai cantieri per la rimozione e lo smaltimento dei detriti e il trasporto su terraferma: l’imprenditore, infatti, risultava dipendente con compiti di addetto alla logistica e lavorava sull’isola verde da mesi. Poi la vista ischitana del Prefetto di Bari, l’accesso straordinario ai Cantieri post frana ed al Cantiere Pio Monte di Casamicciola Terme con l’inchiesta della DDA ancora in corso e su cui vige il massimo riserbo. Tutto in pochi giorni con il primo arresto di Langellotto. Il 12 febbraio, il secondo. Ora la nuova scure della Prefettura di Napoli.